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Maledetto Zhang Yixing

<< Hai finito?>> mi chiese con voce stanca Jongin, sedendosi vicino al sottoscritto, che era impegnato a svolgere le equazioni.

<<Me ne mancato 20..>> sospirai sconsolato, il sonno stava prendendo il sopravvento e faticavo a tenere gli occhi aperti.

Quando finalmente finii erano le 3 del mattino. Ero così mentalmente provato che mi ero addormentato sul tavolino. Nel mio stato di dormiveglia sentii due braccia forti avvolgermi il torace e successivamente le gambe, per poi alzarmi da terra senza sforzo. Le stesse braccia mi appoggiarono poi sul mio letto e mi coprirono con il lenzuolo.

<<Buonanotte Jun..>> mi sussurrò Jongin per poi lasciarmi un bacio sulla fronte e andarsene nella sua camera.

La mattina seguente, quando mi svegliai faticavo a riconoscermi. Sotto i miei occhi erano evidenti dei segni marcati, come se non avessi dormito per giorni. In più i miei occhi erano rossi e lacrimavano a causa dell'allergia ai pollini, sembravo davvero un mostro.
Mi costrinsi ad alzarmi e ad andare a farmi una doccia.
Jongin intanto si lavava i denti, lui era sempre fresco come una rosa e lo invidiavo per questo.

<<Ho preparato una torta ieri, così puoi farci colazione>> disse battendo un dito sul vetro.

Per noi due era cosi, non esisteva nessuna vergogna e insieme facevamo di tutto.
Finii la mia doccia e mi recai affamato in cucina dove attaccai la soffice fetta di torta che Nini mi aveva lasciato sul tavolo.

<< È BUONIFFIMA!>> urlai esaltato facendo ridere il mio amico.

<<Sono contento che ti piaccia>> mi sorrise.

Uscimmo di casa in anticipo, le strade erano deserte ed era praticamente impossibile che arrivassimo a scuola in ritardo.
Le lezioni iniziarono e io mi sedetti al mio solito posto.

Prima ora matematica, voglio morire.

<<Buongiorno.>> rimbombò la voce del cinese per tutta l'aula facendomi sobbalzare. <<Oggi affronteremo i limiti.>> continuò poi.

Bhe, la mia pazienza con te è arrivata al limite stronzo.

L'ora passò stranamente veloce, il cinese non mi aveva guardato né rimproverato nemmeno una volta, in più sembrava stanco almeno quanto me.
Misi i miei libri dentro la cartella e vidi che tutti erano usciti. Mi affrettai a raggiungere la porta ma lui la chiuse di scatto.

<<Dove sono i compiti?>>

<<In cartella.>> risposi dirigendomi verso di essa e cercando in mezzo al quaderno. Iniziai a sudare freddo quando capii che li avevo dimenticati sul tavolino.

<<I..io..>>

Lui con una falcata si portò vicino a me e mi prese il mento tra la sua grande mano, costringendomi a creare un contatto visivo.

<<Li hai fatti? Giuramelo.>>

<<Si li ho fatti signore... ma li ho dimenticati sul tavolino>>

<<Facciamo così. Io ti disegno una funzione alla lavagna. Tu mi trovi i limiti e io ti lascio andare. Se non ce la fai per domani te ne do 200 di equazioni.>>

Mi avvicinai alla lavagna visibilmente preoccupato mentre osservavo il gesso danzare sulla parete scura.

<<Tutta tua>>

Mi impegnai a fondo mentre sudavo freddo per la paura.

<<Il dominio è giusto, questo è giusto e anche questo.>> disse indicando la lavagna <<Ma i limiti sono sbagliati.>>

In quel momento volevo solo sparire e sotterrarmi così non avrei più dovuto sostenere il suo sguardo.

<<Forse è ora che inizi a conoscere i tuoi di limiti Jun.>> disse bloccandomi alla lavagna con tutto il suo corpo. La sua mano era scivolata sulla mia che aveva poi stretto facendole scrivere i risultati corretti.

<<Ora è giusto.>>

Sgattaiolai via dalla sua trappola e lui mi guardò contrariato.

<<Vattene prima che cambi idea.>> mi incitò.

Non me lo feci ripetere e scappai via dalla classe, con la sensazione addosso che quell'uomo mi potesse seguire ovunque.

•|Call me Daddy|•  Zyx - KjmDonde viven las historias. Descúbrelo ahora