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Aprii gli occhi in una stanza bianchissima.
Non riuscivo a compiere il minimo movimento, provavo un dolore atroce ovunque e non avevo modo di manifestarlo.
Un'infermiera dopo aver notato che mi ero svegliato sgambettò via e tornò seguita da un medico.
Questo prese una sedia e si mise vicino a me.

<<D..Dove..>>

Lui mi interruppe poggiando una mano sulla mia.

<<È meglio se ascolti me prima, d'accordo?>>

Quella premessa non mi piaceva affatto, avrei voluto alzarmi e correre da Yixing, vedere che stava bene e che presto saremmo tornati a casa insieme.

<<Mentre eravate fermi davanti al semaforo un Tir vi è venuto addosso, infrangendosi completamente contro la vettura, dalla parte del guidatore. Tu sei stato molto fortunato, il tuo amico un po' meno..>> fece una pausa <<Ora lui è in terapia intensiva da due giorni ormai, noi facciamo il possibile ma non è detto.. che ce la faccia.. è stato investito in pieno e quando le ambulanze sono arrivate le sue condizioni erano già critiche, tanto che abbiamo dovuto trasportarlo fino a qui in elicottero. Nonostante questo abbiamo provato ad operato e non è peggiorato. È un uomo molto forte il tuo amico.>>

<<Non.. non è il mio amico cazzo!>> sputai con il poco fiato che mi rimaneva mentre la mia vista si offuscava <<È.. è il mio ragazzo..>>

Il medico mi strinse leggermente il braccio e si congedò. Solo quando rimasi solo mi accorsi del mio braccio ingessato e del collare che avevo attorno al collo.
Pensai a Yixing con tutta la forza che avevo in corpo, pensai al suo viso un attimo prima dell'incidente, a quanto avrei voluto rispondergli che lo amavo anche io e che volevo che facesse parte della mia esistenza per sempre. Ora per colpa della mia vergogna rischiavo di non potergli più dire nulla, di non vederlo più mettere a letto Taeoh ogni giorno e di non poter più dormire tra le sue braccia.
Avevo saputo successivamente dall'infermiera che l'uomo che guidava il Tir aveva avuto un colpo di sonno ed era uscito illeso dall'incidente.
A quelle parole sentii le lacrime corrermi giù dalle guance. Non era giusto dopo tutto quello che avevamo lottato per rimanere insieme, tutti gli insulti che avevamo affrontato e tutte le volte che ci eravamo stretti la mano andando avanti contro tutti. Non era giusto che per l'errore di qualcun altro avevamo pagato noi le conseguenze.

<<Signor Kim, ha visite..>> sussurrò appena l'infermiera lasciando poi passare Jongin.

Non appena lo vidi non riuscii più ad essere forte, piangevo rimanendo immobile, completamente statico mentre lui si sedeva su quello che prima era stato il posto del dottore.

<<Jun, mi dispiace tanto..>> mi disse a bassa voce appoggiandomi una mano in testa.

Vedevo che era ritornato il ragazzo bello di un tempo, il suo viso era triste solo a causa del mio incidente ora. Ero sicuro che si era rimesso e che aveva trovato qualcuno. Almeno lui sarebbe stato felice con la persona che amava.
Gli strinsi la mano per fargli capire che lo sentivo e che ero felice di vederlo. Lui ricambiò la mia stretta e mi abbracciò impercettibilmente per non farmi male.

<<Sei... tornato.. tu..>> dissi lentamente.

<<Non è il momento per parlare di questo ora.. quando uscirai di qui con Yixing verremo entrambi a trovarvi.>>

Ma saremmo davvero usciti in due da lì?
Avrei davvero conosciuto il ragazzo di Jongin?
Sarei tornato a rincorrere Taeoh per tutta la casa quando nom voleva mangiare?
Non lo sapevo.
L'unica cosa certa era che se Yixing non fosse uscito da lì non ci sarei uscito nemmeno io.
Mi rifiutavo di sopportare una vita senza di lui, anche se fossi sopravvissuto non sarei più stato in grado di vivere.

<<Tempo scaduto per le visite>>

Jongin annuì all'infermiera e poi mi diede un bacio sulla fronte, lasciando andare la mia mano.

<<Jun, voglio venire a trovarvi. Tutti e due, a casa vostra.>>

Io annuii piano e lo salutai alzando un dito.

<<Vuoi provare ad alzarti?>> mi domandò il dottore che era ricomparso poco dopo.

Feci un cenno con la testa e allora lui alzò lo schienale pieghevole del lettino in modo che non mi sforzassi troppo, per poi mettermi in piedi facendomi appoggiare a un deambulatore. Non mi importava quanto male mi facesse, non mi interessava se a stento mi reggevo in piedi. Volevo andare dal mio ragazzo, abbracciarlo e dirgli che presto sarebbe tutto finito.

<<Abbiamo operato il tuo ragazzo poco fa, sembra che stia lottando con tutto se stesso.. le operazioni da affrontare sono ancora molte, ma mi sta sorprendendo sempre di più, ha una forza di volontà smisurata.>>

<<Lo so.>> risposi mentre mi muovevo impacciato nella stanza <<Voglio vederlo.>>

<<Non ancora, nessuno è autorizzato ad entrare nella sua stanza se non noi specialisti. È ancora troppo debole per ricevere visite, ma gli abbiamo riferito che stai bene e che lo stai aspettando. Ora dovresti pensare un po' a te, la botta che hai preso non è indifferente, sei fortunato ad essertela cavata con così poco.>>

Mi risedetti a letto stremato da quella camminata di pochi metri. L'infermiera si avvicinò a me e mi diede dell'acqua e un qualcosa di liquido da mangiare. Poi mi medicò i numerosi tagli che fino a poco iprima non avevo notato. Il disinfettante mi fece urlare tanto bruciava a contatto con la pelle ferita. Finalmente mi rimise le bende e tirai un sospiro di sollievo. Poi mi rimboccò le coperte e se ne andò lasciandomi da solo con i miei pensieri, ad affrontare un'altra notte senza di lui.

•|Call me Daddy|•  Zyx - KjmWhere stories live. Discover now