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<<Jongin è stato ricoverato in una clinica, mi ha appena chiamato sua madre..>> dico con tono triste sedendomi sul letto. Sono passati cinque giorni da quando l'ho visto l'ultima volta.

<<È davvero un peccato.. era uno dei miei studenti migliori. L'unico lato positivo è che almeno dove sta ora è controllato da professionisti, starà bene d'accordo? E.. dai ti prego non piangere>>

Come potevo non piangere? Il mio migliore amico era stato etichettato come malato di mente per colpa mia. Non avrei mai voluto farlo finire così, senza Jongin ero perso.

<<Capisco come ti senti..>>

<<No! Tu non capisci un emerito cazzo!>> gli urlo contro fuori controllo per poi chiudermi a chiave in camera.

<<Jun esci da lì non è così che si risolvono i problemi..>> lo sento appoggiarsi alla porta.

<<Voglio tornare a casa...>> mugolo sommessamente mentre mi stropiccio gli occhi con le mani per poi aprire la porta.

<<Perché vuoi tornare a casa?>>

<<Perché voglio stare da solo.>> rispondo uscendo di casa trascinando con me la mia valigia.

Senza pensarci troppo ripercorro il sentiero che mi porta al luogo dove ero stato aggredito giorni prima. Lì ci ritrovo i soliti quattro cinesi. Gli passo vicino indifferente, non ho voglia di interagire con nessuno.

<<Alla fine sei tornato cucciolo>> prende la parola quello con la faccia da gatto.

<<Ehi, lascialo in pace.>> sento qualcuno dire dietro di me, una voce appartenente a una figura alta e ben muscolosa.

La stessa sagoma si avvicina a me e mi conduce fuori dal sottopassaggio sano e salvo.

<<Grazie.>>

<<Non fottono con me, sanno che li riempirei di botte.>>

Annuisco e riprendo il mio cammino. Non riesco nemmeno ad essere grato al mio salvatore.

<<Aspetta! Come ti chiami?>>

<<Junmyeon. Tu?>>

<<Sehun. Mi chiamo Sehun.>>

Lo saluto con un cenno e finalmente arrivo a casa. La ritrovo in ordine, accogliente e silenziosa com'era ogni volta che mancava Jongin.
Mi stesi sul letto, abbracciando il mio cuscino a forma di orso. Chiusi gli occhi, ma la mia pace venne turbata dalla vibrazione del cellulare.

From: Yixing
Chiamami.

<<Fanculo, ora non ne ho voglia.>> dissi ad alta voce lanciando il telefono altrove, dove non potevo sentirlo.

Dormii non so quante ore, fatto sta che mi svegliai a notte inoltrata. Ero così confuso e stanco che non mi ero reso conto che era Capodanno.
Non festeggiai nulla, cosa c'era da festeggiare dopotutto? La persona ipocrita che ero?
Tentai di dormire ancora qualche ora ma mi fu difficile addormentarmi a causa dei numerosi fuochi artificiali.
Quando mi svegliai per la seconda volta avevo finalmente superato la notte. I tiepidi raggi erano puntati sui miei occhi, infastidendomi.
Non guardai nemmeno il telefono, sapevo cosa ci avrei trovato se lo avessi accesso.

Uscii di casa, mi coprii bene perché faceva molto freddo. La neve era caduta abbondante quella notta e le strade ne erano ricoperte. Andai a rifugiarmi al mio parco, quello che usavo per studiare.

<<Ci vediamo di nuovo eh?>> mi disse un ragazzo. All'inizio non riuscivo a riconoscerlo, poi mi ricordai della sua voce.

<<Sehun vero?>> lo squadrai da cima a fondo. Notai solo più tardi che i suoi vestiti erano stracciati e sporchi, le sua scarpe inesistenti. In più non aveva nessun cappello o sciarpa a coprirlo.

<<Sei deluso eh? Si, sono un senzatetto, che ti devo dire? Mi dispiace.>>

<<Perché ti scusi?>> domandai impietosito dalla sua condizione.

<<Non lo so, lo faccio e basta>>

<<Ti va di venire da me a prendere il the? Cosi posso sdebitarmi per ieri..>>

<<Non ti faccio schifo? Davvero mi vuoi a casa tua?>>

Lo guardai confuso.

<<Certo che no, anzi, sono felice di averti come ospite speciale>> sorrisi appena per poi fargli strada.

Quando entrammo in casa si guardò attorno per molto tempo, sentendo il calore riscaldargli il corpo ghiacciato.

<<Vuoi farti una doccia? Ho degli abiti puliti per te. Cioè non intendo dire che credo che tu sia sporco e cose così voglio solo..>>

<<Non preoccuparti.. lo so che lo fai solo per gentilezza. Se non è chiedere troppo vorrei accettare la tua offerta>>

<<Come no!>> sorrisi mostrandogli dove si trovavano le cose necessarie.

Dopo poco uscì dalla camera con dei vecchi vestiti che non usavo più, tutto pulito e profumato e cristo se era bello.

<<Wow stento a riconoscerti..>>

<<Anche io... ora lascia che ti racconti la mia storia.>>

•|Call me Daddy|•  Zyx - KjmWhere stories live. Discover now