25

572 39 17
                                    

Non avevo bisogno che Yixing mi dicesse chi fosse quella donna. Era la persona che come me aveva provato le sue labbra e condiviso le notti con lui, la mamma di Taeoh.. e tante altre cose.

<<Non ti voglio in casa mia, esci.>> le disse serio.

<<Ho ottenuto l'affidamento dal tribunale. Taeoh viene via con me, prepara la sua valigia>>

<<Provaci e giuro che sarà l'ultima cosa che fai nella vita.>>

<<Di cosa ti lamenti? Hai pure un nuovo amichetto mi pare.>>

Io rimasi zitto e fermo dietro Yixing, non riuscivo a sopportare lo sguardo della donna.
Questa si avvicinò a Taeoh e lo prese in braccio bruscamente, provocando un pianto del bambino.

<<Lui non vuole. Lascialo subito.>>

<<Yixing io sono sua madre perciò io decido.>>

Lui le strappò il bambino dalle braccia, per poi metterlo tra le mie. Lui subito mi abbracciò e io lo coccolai tentando di calmarlo.

<<Solo perché sei sua madre non significa che puoi vantare ogni privilegio su di lui. Lo volevi? Potevi rimanere per questi anni. Non hai idea di cosa io abbia passato. È troppo facile tornare ora, quando il peggio è passato. All'inizio speravo con tutto me stesso che tornassi, perché da solo non ce la facevo ad occuparmi sia di Taeoh che del mio lavoro. Ma ora non voglio assolutamente averti nella mia vita, perché il tuo posto se l'è preso già qualcun altro. E un'ultima cosa. Metti ancora le mani addosso a mio figlio e sarò io a farti piangere.>> disse alterandosi mentre la trascinava per un braccio << La prossima volta impara a falsificarli meglio quei mandati, se ci si metteva Taeoh lo faceva meglio>> concluse cacciandola fuori.

<<Stai bene?>> domandai cauto.

<<Si, credo di si>> rispose lui prendendo tra le sue braccia il figlio, che solo dopo quel contatto si calmò <<Taeoh non avere paura.. rimarrai sempre qui con me e con Junmyeon, non ti porterà mai via nessuno.>>

Salimmo in camera insieme, avevamo deciso che il bambino avrebbe dormito con noi. Il piccolo si addormentò sul letto prima ancora che io e Yixing ci cambiassimo per dormire.

<<Stai bene davvero?>> domandai di nuovo prendendogli il viso in modo che mi guardasse.

<<Sei mi portassero via Taeoh non saprei davvero cosa fare.. lui è la mia vita e non posso pensare di vivere se è lontano da me.>>

Lo abbracciai forte, volevo che sapesse che avrei lottato con lui qualsiasi cosa fosse successa.

<<Taeoh rimarrà qui con noi, te lo prometto>>

Lui mi strinse più forte e mi diede un bacio in mezzo ai capelli. Ci mettemmo a letto, Yixing si avvicinò a Taeoh e lo accarezzò. Era voltato verso di me, potevo vedere il suo sguardo malinconico.
Il bimbo si risvegliò per un attimo, solo per avvicinarsi al padre, stringendo appena il suo indice nel piccolo pugno.
Mi addormentai con quella visione stampata nei pensieri.

La mattina dopo ricominciava la scuola.
Yixing aveva accompagnato Taeoh all'asilo e ora eravamo rimasti soli.
Pensai a quanto sarebbe stato triste l'ultimo quadrimestre senza Jongin vicino a me.

Non appena misi piede dentro scuola vidi che tutti gli occhi erano rivolti a me e a Yixing, che camminavamo vicini. Non mi importava li avrei ignorati. L'unica cosa che volevo era stare con la persona che amavo.
Fatalità la prima ora toccava a matematica e fu il mio turno di andare alla lavagna.

<<Non dovresti avere problemi Junmyeon, di sicuro in queste vacanze ne hai fatti di angoli a 90*>> mi stuzzicò uno dei ragazzi in classe mia.

<<Choi, vuoi tre o quattro note oggi?>> lo rimproverò il professore.

Eseguii il mio esercizio perfettamente, Yixing mi aveva insegnato un trucco per risolverlo più velocemente.
Mentre tornai al posto lo stesso ragazzo che prima mi aveva stuzzicato mi diede uno schiaffetto sul sedere.

<<La smetti di fare l'idiota? Sei a scuola, non al circo.>>

<<E lei la smette di andare a letto con i suoi studenti? Siamo a scuola, non in un locale notturno.>>

Yixing si avvicinò velocemente al ragazzo.

<<Perché si agita tanto? Ormai la sanno tutti questa storia.>>

<<E a te cosa te ne frega? La mia vita privata non è argomento da discutere in una classe.>>

Mi alzai, non potevo sopportare un solo altro secondo dentro quella classe. Corsi in bagno e mi chiusi in uno dei cubicoli. Nascosi il viso nelle ginocchia e piansi.
Qualche decina di minuti più tardi qualcuno bussò e io aprii la porta.

<<Non piangere. Lasciali dire, io ho parlato con il preside e mi ha detto che non ha senso licenziarmi visto che la mia vita privata non è affare loro. Ti prego, non ce la faccio a vederti così>> disse accarezzandomi una guancia <<Ti amo più di quanto ami me stesso. Voglio che tu sorrida. Sempre>>

•|Call me Daddy|•  Zyx - KjmWhere stories live. Discover now