Cap.3

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Passarono i giorni, Biondo aveva un pensiero fisso in mente: la ragazza dal viso angelicato. Per lui fu impossibile togliersela dalla testa ma di certo non poteva intromettersi negli interessi del suo storico amico Luigi. Si conoscevano dalle elementari. Insieme avevano fatto anche medie e superiori, erano amici stretti, praticamente fratelli. Non avevano gli stessi gusti in fatto di ragazze. Luigi amava le more, lui le bionde. Non capiva da cosa nascesse quel desiderio di conoscere una ragazza con tratti diversi da come descriveva la sua tipa ideale. Biondo invece aveva finto che non gli interessasse. Fare il gradasso era il suo mestiere. Se Luigi avesse saputo probabilmente sarebbe diventato una belva indomabile.

Infilò la maglietta stropicciata. Viveva da solo da circa un anno. A differenza della sorella Sara lui era stato uno spirito libero dall'infanzia. Lei era la classica ragazza intelligente, in fissa con lo studio, timida, riservata. Lui era lo sfacciato, senza peli sulla lingua, il divertente, lo spaccone. Due caratteri opposti eppure la sorella per quanto lui invidiasse la sua bravura, diceva sempre di apprezzarlo per la sua sfacciataggine, quella che lei non riusciva ad avere.

Biondo avvertì il bisogno di uscire di casa, come faceva spesso. Lo stare chiuso lo faceva sentire oppresso. Quindi prendeva uno dei suoi mezzi, la moto o l'auto ed usciva senza sapere magari nemmeno dove andare. Era anche così che gli veniva l'ispirazione per qualche testo di una nuova canzone: all'improvviso non a comando. Mentre guidava, il messaggio di Gigi lo fece sussultare. Accostò per leggere.

Biondino hai scordato la scommessa? Devi pagare, io e Giam ti aspettiamo al Bowling Club. Muovi il culo frate. XX

Alzò gli occhi al cielo stizzito. Gettò il cellulare sul sedile accanto e ingranò la marcia. L'ultima cosa che sperava era doversi incontrare con Luigi per poi vedere lei. Infatti, appena chiuse la portiera, i suoi amici accompagnati dalla ragazza giunsero ad accoglierlo. Luigi rideva come uno scemo. Era innamorato sul serio si supponeva.

-Biondino, ecco la mia dama Emma- la ragazza si avvicinò. Aveva un vestitino corto, le sue gambe erano un qualcosa di wow.

-P...piacere- rispose Biondo, inghiottendo la saliva. Era ancora più bella dell'ultima volta, i suoi capelli profumavano di pesca e la sua pelle bronzea era delicata e soffice quanto i petali di una rosa. Lei si sporse per abbracciarlo ma lui si scansò, limitandosi a stringerle la mano. La ragazza lo osservò perplessa, temendo di essersi comportata male.

-Pronto a svuotare il portafoglio?- ironizzò Gigi. Biondo era infastidito dalle sue battutine, non era necessario che ricalcasse la questione ogni cinque minuti. Aveva capito di aver perso la scommessa anche se non sapeva come potesse Gigi aver fatto colpo su una come Emma.

-Si, pronto-.

Al club bevvero fino allo sfinimento, consumando in pochi sorsi i bicchierini portati al loro tavolino. Emma assunse un'espressione spaventata nel vedere il suo ragazzo che non si teneva dritto in piedi senza un sostegno. Gigi e Giam erano ubriachi fradici, l'unico sobrio era Biondo.

Arrivati al parcheggio a fine serata Biondo aiutò i suoi amici a entrare in macchina con l'aiuto di Emma. Loro ridevano come pazzi e biascicavano parole a caso.

-Che coglioni, scusa Emma a nome loro, lo fanno spesso ma speravo non lo ripetessero davanti a una ragazza- Biondo dimostrò di essere dispiaciuto. Emma scosse il capo.

-Ho avuto paura per Gigi poiché doveva accompagnarmi a casa ma visto che ci sei tu mi sento molto sollevata- Biondo annuì nascondendo un lieve rossore sulle guance. Lui e Emma trasportarono i ragazzi nelle loro camere, a casa di Luigi. Biondo aveva preso le chiavi dalle loro tasche. Li stesero sui letti e tornarono in auto.

Davanti la casa di Emma, Biondo la osservava con la coda dell'occhio. Avrebbe tanto voluto baciarla, quel vestitino corto lo faceva impazzire. In auto si era alzato di qualche centimetro scoprendo altra pelle. Deglutì e fece appello alla resistenza che possedeva in corpo.

-Grazie Biondo, sei stato gentile- lui la liquidò con un gesto senza nemmeno guardarla negli occhi. Lei se ne andò, sbattendo la porta, non capendo i suoi strani modi di fare. Sulla via di casa si dannò mentre le migliori fantasie gli mandavano in tilt il cervello. Era cotto della ragazza del suo migliore amico.

Ciao!
Innanzitutto mi sento di dover ringraziare ulteriormente xgabxdamxlich che è stata tanto gentile dal proporre di offrirmi una mano nel diffondere questa storia in cui credo tanto. Il vostro supporto è fondamentale, ed è quello che conta alla fine.
Spero aumentiate giorno per giorno, anche i commenti che leggo qui sotto. Vi voglio attivi più che mai. Vi leggerò tutti perché le vostre opinioni sono la mia priorità per migliorare.
Vi mando un caloroso abbraccio.
Mya❤

𝑸𝑼𝑨𝑻𝑻𝑹𝑶 𝑴𝑼𝑹𝑨Where stories live. Discover now