Cap.20

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Emma si svegliava spesso nel cuore della notte terrorizzata per il minimo rumore, tanto che Biondo aveva iniziato ad addormentarsi sul pavimento per farle compagnia.
Non lo lasciava dormire sul letto e a lui questa situazione pesava. Non gli avrebbe torciuto un capello, perché non si fidava ancora di lui?

-Devi mangiare, Emma, ieri hai saltato la cena...- spinse il piatto verso lei ma lo bloccò con le mani tremanti.

-No, non ho fame...- il suo stomaco brontolò a prova contraria, Biondo prese la forchetta e fece per imboccarla.

-Non sono una bambina, Biondo, no!- buttò all'aria la posata e si chiuse in camera del ragazzo.

Simone iniziò a immaginare che fosse stufa di lui, che non si sarebbe mai ripresa e che tutto quello che aveva sognato di costruire con lei si stava piano piano sgretolando.

Uscì di casa senza dirle nulla.
Un giro a piedi per il quartiere prima di rientrare. Si fermò dal fioraio e le prese una graziosa rosa rossa, pagò e rientrò nell'abitacolo.

-Dove sei stato?- Biondo la vide spaventata e tremante sulla soglia.

-Ehi, è tutto ok... Ti ho comprato questa- le porse la rosa, di conseguenza un radioso sorriso comparve sul suo volto.
Era felice, magari non tutte le speranze erano perdute...

-Bellissima, la vado a mettere in un vaso ma non lasciarmi mai più sola- lo avvertì prima di sparire in corridoio.

Biondo attese qualche minuto, poi ansioso del suo ritorno la andò a cercare. Era in camera sua, seduta sul letto, stava leggendo la sua canzone.

-Ti piace...?- si voltò un attimo e aveva gli occhi colmi di lacrime.

-È perfetta...- annunciò, con una mano sulla bocca, -scusami per averti detto quelle cose, non voglio che tu la butti, questa canzone merita tantissimo- Biondo si sentiva in fibrillazione.
Aveva voglia di baciarla sulla bocca e lo fece perché era stata dolcissima e meritava tutto l'amore che poteva darle. Però sul punto migliore lei lo frenò bruscamente, invitandolo ad allontanarsi. L'aveva rifiutato per l'ennesima volta.

Non era quella Emma, non era la sua ragazza. Continuò persino a mettere in discussione i suoi sentimenti. La guardò mentre dormiva.
Aveva una bocca bellissima, zigomi perfetti, palpebre socchiuse e i capelli lunghi le incorniciavano il viso.
Esteticamente era lei ma bastava che aprisse gli occhi per capire che dentro qualcosa si era spezzato e non poteva essere rimesso a posto.

Il mattino presto, sul tavolo della cucina c'era sua lettera di addio. Non sapeva quando l'avesse scritta, probabilmente mentre dormiva supino sul pavimento.
Diceva che non era a suo agio in casa sua e che stare lontani sarebbe servito a entrambi. Diceva che non voleva causargli altro dolore perché sapeva quanto la desiderasse ma non poteva ricambiare perché le ombre delle violenze glielo impedivano.
Diceva che forse non erano fatti più per stare insieme o che il tempo sarebbe stato d'aiuto.

Simone prese il testo della canzone e lo strappò in mille pezzi. Giurò di non innamorarsi, di andarsi a divertire e basta, come era suo solito fare prima che Emma entrasse ostinatamente nella sua vita e la sconvolgesse.
Giurò di abbandonare la musica, spegnendosi completamente.
Voleva tornare il ragazzo che aiutava la sua famiglia, infatti avrebbe presto cambiato casa e vita.
Fece tante promesse a quel piccolo ritratto di Cristo sulla parete che lo osservava severo, ma lui non poteva giudicarlo perché non era nei suoi panni.

Ciao!
Ok, siamo arrivati ad un momento cruciale, Biondo ha rinunciato a tutto a causa di Emma.
Non è il finale quindi tranquilli, diciamo che da adesso la situazione cambierà ma per poco perché poi un avvenimento stravolgerà la vita del nostro caro Simone!
Ci sentiamo presto.
Mya❤

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