Cap.30

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-Biondo! Biondo! Biondo!- la folla esultava. Simone si sentiva come quel giorno quando la paura per l'altezza stessa mista all'orgoglio l'avevano spinto a buttarsi giù dalla rampa con lo skate. C'era il suo amico, Luigi, che lo prendeva in giro. Lo stesso che aveva triturato il cuore della ragazza che amava, lo stesso che l'aveva umiliata, lo stesso che l'aveva stuprata, lo stesso che era morto come un cane, pagandola. Camilla si era avvicinata per rassicurarlo, credeva che quattro smancerie servissero, era tutto fuorché che concentrato sull'esibizione.

-Preparati caro, si inizia a breve- lui non rispose, semplicemente fissava il punto dove Emma lo guardava affranta il giorno prima. Strinse la bottiglietta di plastica quasi a volerla accartocciare. Quello non era il suo posto, e poi com'era conciato?
Giacca e cravatta? Mocassini e calzini? Un fenomeno da baraccone, altro che Biondo!

-È giunto il momento- qualcuno lo spinse sul palco. Venne catapultato dinanzi a tutte quelle persone che lo ammiravano estasiate con i cellulari alla mano e pendevano dalle sue labbra. Prese il microfono. Un discorso sarebbe servito. Lui non ne preparava mai, i migliori discorsi nascono di getto.

-Buonasera a tutti. Io sono Simone e ho una passione. Da piccolo mi piaceva il calcio, poi sono passato ai fornelli e adesso eccomi qui. La realtà è che io non sono per niente così. Sono poco determinato e non mi vesto mai in giacca e cravatta, o almeno non in occasioni del genere. Il vero Simone sta con dei pantaloni grandi e magliette da basket tutto il giorno. Gioca istericamente quando si sente solo e scrive di punto in bianco quando è ispirato. Si, perché quello che porto ogni sera su questo palco non è Biondo e nemmeno Simone. Io porto uno sconosciuto a cui vengono imposti comportamenti e stile, e vietati quelli che fanno parte della sua personalità. Vi chiederete quindi cosa sono, una via di mezzo tra un manichino e un burattino, fate voi. Sono solo certo che questa strada non mi appartiene, ed io non ho intenzione di proseguire su di essa- concluse rimettendo il microfono al suo posto e abbandonando il palco dopo aver salutato tutti. Venne rincorso da Camilla che le impose di tornare a cantare e di rimettersi i vestiti scelti da lei ma Biondo la spinse via gentilmente, perché si trattava di una donna, represse i suoi istinti.

Tornò a casa, fuori prese a diluviare. Il suono del citofono lo fece sussultare. Aprì la porta ed Emma era lì a pochi passi sotto la pioggia.

-Scusami, entra dentro- la fece accomodare, gli parve scossa, -mi dispiace da morire, ho annullato il contratto io...-

-Ma la musica è tutta la tua vita- Biondo gli mise una coperta attorno alle spalle per scaldarla visto che era fradicia.

-L'ho fatto per me, perché non mi sentivo a mio agio e per te, per starti vicino- Biondo tentò di abbracciarla ma lei si scansò.

-Non è così semplice...- disse con le lacrime agli occhi.

-Perché? Perché hai cambiato idea? Io voglio passare il resto della mia vita con te, ti amo- ribadì temendo che dopo l'errore lo rifiutasse.

-No, non è questo. Biondo anche io ti amo e l'altra sera ero venuta per farti una rivelazione. Io ti ho mentito da quando sono tornata, ho scoperto di essere incinta-

-Come incinta? Di me?- chiese subito, con gli occhi che già luccicavano.

-Non di te, è di Luigi. Però io quando ho fatto l'amore con te, io lo volevo davvero. Io ti amo con tutto il mio cuore e questo bambino non lo voglio!- esclamò frustata.

-Perché non sei stata sincera?-

-Perché pensavo mi avresti cacciata fuori-

-Non lo farei mai, tu sei stata vittima di una violenza Emma. Non hai nulla da temere- ammise con le lacrime, avvicinandola al suo viso.

-Mi ami comunque? Anche se ho in grembo un figlio non tuo?-

-Si, ti amo comunque-

-Avrei voluto fosse nostro-

-Anch'io- riprese, -ma è andata in questo modo, io lo accetto, tratterò tuo figlio come se fosse mio, anzi lo sarà a tutti gli effetti- aggiunse commosso.

-Sono stata fortunata ad averti, tu sei la mia anima gemella. E insieme un giorno creeremo una grande famiglia-

-Certo e tanti pupellini e pupelline scorrazzeranno per la casa- la baciò sulla tempia, e rimasero uno accanto all'altra sul divano in compagnia del suono della pioggia che annaffiava le strade.

𝑸𝑼𝑨𝑻𝑻𝑹𝑶 𝑴𝑼𝑹𝑨Where stories live. Discover now