Cap.12

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Era notte fonda quando Biondo ebbe l'ispirazione per "Quattro mura". La scrisse pensando a lui ed Emma quella sera in cui si scambiarono il primo bacio nella sua abitazione.
Il ragazzo decise di conservarla nel cassetto della sua stanza, nessuno avrebbe dovuto vederla. Aveva intenzione di leggerla tutte le volte che sentiva la mancanza di Emma. Tutte le sere che avrebbe voluto passare con lei a letto e fargliela vedere appena fosse stato possibile.

Il messaggio che ricevette da Martina parlava chiaro: dovevano incontrarsi.
Biondo sbuffò stufato, non voleva toccare nessuna che non fosse Emma. Lui sapeva che quella ragazza era innamorata e l'aveva in pugno ma fare sesso con lei avrebbe significato tradire Emma anche se non stavano ancora insieme. Rispose che era malato e non poteva e spense il cellulare per evitare che lo tormentasse con altri messaggi o addirittura chiamate.

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Emma era in procinto di una crisi euforica. Saltellava per strada compiendo giravolte e a lavoro era più raggiante che mai. Comprese che si trattava di un atteggiamento da innamorata persa.

-Emmina come mai tanto felice?- chiese la sua amica Felisja porgendole il vassoio con i bicchieri che avrebbe dovuto pulire.

-Nulla... è un po'... così- scrollò le spalle e aprì il rubinetto.

-Luigi?- lei scosse la testa arrossendo. L'amica capì che c'era qualche altro spasimante e si portò le dita alle labbra, scioccata.

-Un altro? Quindi lo stai tradendo!- Emma la guardò torva.

-Abbassa la voce! Potrebbero sentirci. E comunque si, è un altro ragazzo ma è diverso da tutti gli altri- sistemò i bicchieri sotto il bancone e prese a strofinare con foga sulle macchie incrostate sul vassoio. Avevano fatto cadere delle gocce di bibite lì sopra.

-Non ti mettere nei guai almeno. Sei una ragazza giovane e indifesa, i maschi ambiscono solo ad una cosa e sapendo che sei una verginella...- Emma per scherzo le diede una leggere frustata con il panno sul sedere, Felisja scoppiò a ridere e appena il padrone la richiamò perché doveva servire dei clienti, lei corse sull'attenti. Lei ed Emma erano molto diverse, se una non aveva peli sulla lingua, l'altra prima di parlare rifletteva. Eppure erano molto legate forse perché Felisja fin dal primo giorno mostrò una particolare affezione a lei, aiutandola anche con la lingua visto che Emma conosceva soltanto l'inglese.

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Giammarco attese che Emma uscisse dal locale. Era seduto nella sua auto e faceva picchiettare i pollici sul manubrio. Gigi l'aveva incaricato di stare attento a lei e portarla a casa perché lui era impegnato, adesso doveva svolgere anche il compito di tassista. Non sopportava quella ragazza, la considerava una smorfiosetta che si dava troppe arie.
Il tempo passò, prima che potesse opporre resistenza al sonno che lo caturò, stava già dormendo.

Il cellulare che squillava lo svegliò. Si trattava di Gigi. Gli chiese se avesse accompagnato Emma e lui mentì dicendo di si. Scese dall'auto ed entrò nel locale. I clienti erano andati via, di Emma non c'era traccia. Stavano per chiudere.

-Scusa, Emma dov'è?- domandò ad una ragazza con il caschetto e le tette in bella vista che stava pulendo i tavolini.

-È andata via con un ragazzo biondo- rispose prima di tornare alle sue mansioni.

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Biondo accostò al marciapiede per farla scendere.

-Questa notte è bella quasi quanto te- disse ammiccando verso lei.

-O sono io ad essere bella quasi quanto questa notte?- lo incalzò Emma lasciandosi stringere i fianchi da lui. Biondo deglutì.

-Vorrei che stessi un po' da me, non mi bastano questi baci furtivi. Mi stanco subito...- Emma gli mise un dito sulle labbra per farlo tacere.

-Presto, ma devi aspettare- lo consolò con un altro bacio passionale, se ne diedero molti sotto il chiarore della luna ad avvolgerli.

Appena il ragazzo fece retromarcia con il motorino e si allontanò nell'oscurità, Emma percepì una forte presa sul braccio.
Si voltò e incontrò degli occhi marroni. Ebbe paura, la spietatezza con cui la stavano guardando faceva rabbrividire. L'uomo indossava una maschera nera ed era vestito con una tuta scura con il marchio del puma disegnato sulla tasca anteriore destra.

-Se continui a frequentarti con quello farai una brutta fine e se parli di me in giro...- fece il gesto di chi veniva sgozzato. Si guardò intorno e non scorgendo anima viva, sparì nel buio della notte. Ad Emma mancò il fiato, il punto in cui l'aveva stretta sul polso era rosso e infiammato.

Ciao!
Questo capitolo è a tratti inquietante e spero vi sia piaciuto lo stesso. Emma è stata minacciata e possiamo immaginare di chi si tratta ma lei no. Cosa deciderà di fare? Dire tutto a Biondo o stare zitta? Rischiare o subire?
Commentate e votate se vi è piaciuto.
Un bacio,
Mya❤

𝑸𝑼𝑨𝑻𝑻𝑹𝑶 𝑴𝑼𝑹𝑨Where stories live. Discover now