Cap.19

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Biondo le allungò le lenzuola fino al collo. Pensò che mentre dormiva era bella ma da sveglia era un vero incanto. Adesso nessuno avrebbe impedito loro di stare insieme.
Luigi era morto e Giammarco carcerato come si meritava.
Sperò che lì passasse il resto della sua vita, a marcire in una cella con altri assassini.

Emma emise un lamento improvviso, per cui Simone si affrettò ad accarezzarle la fronte.

-Ci sono io, tranquilla- le sussurrò ma nel sonno, con molta probabilità si trattava di un incubo, lo spinse via.

-Lasciami in pace!- strillò prima di accucciarsi vicino la parete e sprofondare di nuovo in un sonno profondo.

Biondo sospirò e decise che era meglio lasciarla sola. Ebbe paura che l'avesse scambiato per Giammarco.
Non era sicuro che Emma avesse capito di essere stata portata sana e salva a casa sua.

Versò del succo d'arancia in un bicchiere e bevve tutto d'un fiato.
Preoccupato si sdraiò sul divano e accese la tv per svagare la mente ottenebrata da pensieri.

Non era il tipo da documentari ma quella volta fu catturato dalla metamorfosi della larva in farfalla.
Un essere tanto viscido che si trasforma in uno tanto maestoso.

-Ciao- Emma era sveglia e la canotta che le aveva messo le copriva a malapena il sedere. Cazzo. Biondo si morse il labbro.

-Ciao, siediti qui- lui gli fece spazio spostando i piedi dal bracciolo del divano. Con calma si sedette, portandosi le ginocchia al petto come per mettersi sulla difesa.

-Che bella!- esclamò, guardando quella meravigliosa farfalla blu volare nella foresta.

-Ti piace quella farfalla colorata?-

-Si tratta di una Morpho menelaus o comunemente detto Morfo blu. È un lepidottero dell'America centrale e meridionale a quanto pare- lo corresse lei. In effetti farfalla colorata non valorizzava la sua bellezza.

-Come fai a conoscere questi nomi?-

-Ho letto molti libri, specie sulla flora e fauna- rispose incantata dallo schermo.

-A me non piaceva studiare, leggere mi annoiava però scrivere canzoni si... Mi diverte- Emma sbatté le palpebre un paio di volte prima di girare la testa verso lui.

-Davvero? Sei molto portato- rispose sorridendo. Biondo si avvicinò di più e le prese la mano.

-Ho un testo dentro un cassetto. Lo scrissi il giorno che mi hai baciato? Ricordi?- la ragazza annuì tirando su col naso, -perché quella faccia?-

-Mi ricorda Luigi. Per favore non nominarlo...-

-Il testo?-

-Si. Lo scrivesti quando io e lui stavamo ancora insieme. Buttalo per piacere- dichiarò con gli occhi bassi.

-Ok... Farò come vuoi- acconsentì sconfitto.

-Grazie- e tornò a fissare lo schermo.

Pranzarono vicini. Biondo le servì un toast perché lei l'aveva informato di non avere molto appetito.
La vide tagliuzzarlo in piccole parti prima di ingoiarle.
Aveva parlato con i medici.
Dicevano che Emma si trovava come in una bolla di sapone. Un urto e sarebbe scoppiata, per cui doveva portare calma, lasciare che si riprendesse.

-Era buono?- voleva delle conferme.
Magari che non fosse arrabbiata con lei perché non l'aveva cercata da subito. Quel pensiero lo torturava mentalmente. Se Luigi non l'avesse ridotto uno straccio lui sarebbe corso come un fulmine verso mari e monti.

-Si, buono- squittì e si ammutolì.

Mentre lei tornava a letto, Simone lavò i piatti. Abitare solo l'aveva reso forte internamente. Inoltre era molto portato in cucina, sia con le pulizie che con i fornelli. Lanciò lo strofinaccio sul tavolo e si diresse verso la sua camera, occupata da Emma.

-Tutto ok?- domandò sedendosi all'estremità del letto. Lei era sveglia e guardava il soffitto, -Emma?- ripeté preoccupato.

-Uhm... Si, ok- si sdraiò al suo fianco, puntellandosi sui gomiti.

-Sei molto bella- affermò sfiorandole la guancia con le dita. Rabbrividì.

-Grazie anche tu- replicò.
Biondo sapeva di doversi controllare ma in quell'istante non ci riusciva.
Si posizionò ancora più vicino, in modo da avere il viso a pochi centimetri dal suo.

-Posso baciarti?- sussurrò con gli occhi chiusi.

-Si- era un flebile si ma a lui bastò.
Posò le labbra delicatamente ma quel contatto mancato lo rese incontenibile. Scese con la mano sui sui fianchi ed Emma parve non esitare. Quindi continuò a scendere più giù finché lei non iniziò a dimenarsi, imponendogli di smetterla.

-Che c'è?-

-È troppo, scendi- aveva gli occhi lucidi e Biondo capì di aver esagerato.

-Scusa io non volevo...- era mortificato, scese dal letto, mentre lei si voltò dall'altro lato in singhiozzi.

Biondo diede un pugno alla parete e cadde un pezzo di intonaco.
Come aveva potuto? Perché prendeva tutto alla leggera? Lei era stata rinchiusa e anche violentata. Non aveva avuto un minimo di tatto.
Quella ragazza però non era Emma.
Non come l'aveva lasciata. Felisja aveva ragione, era tornata con gli occhi spenti. Quelli di Emma invece scintillavano. Gli mancava. Voleva abbracciarla e baciarla e averla tutta per sé ma il terrore che si era impossessato di lei lo impediva.

Ciao!
Questo è il nuovo capitolo.
È molto triste ma come sapete dopo il buio risplende la luce.
Per cui presto arriveranno buone notizie. Ve lo prometto!
Votate, commentate se vi è piaciuto.
Mya❤

𝑸𝑼𝑨𝑻𝑻𝑹𝑶 𝑴𝑼𝑹𝑨Where stories live. Discover now