Uno {Prologo}

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Milano, 21 giugno 2017

"Olivia, mi dispiace tanto, ma non c'è più niente da fare."

Le parole di mio padre sono un sussurro, lo vedo davanti a me con gli occhi rossi e gonfi di lacrime, che riesce a stento a trattenere. Erano ormai mesi che le cose con la mamma non andavano bene, riuscivo a percepirlo quando eravamo tutti e tre da soli nella stessa stanza. Non volava una mosca, la tensione aleggiava nell'aria e avevo quasi paura a dire una parola per non rompere quell'equilibrio precario. 

Nonostante questo speravo che tutto tornasse alla normalità.

Come tanti anni fa.

Invece no.

Irrecuperabile.

Come se venticinque anni di matrimonio non fossero mai esistiti. 

La mamma ha deciso di rovinare tutto. Ha deciso che papà non andava più bene. Che la nostra famiglia non le bastava più. E ne ha trovata un'altra. Un altro uomo, con un'altra figlia e tutti quei soldi che noi non abbiamo mai avuto. 

Così sono partita con mio padre, su un treno regionale disperso non si sa dove, con chissà quante ore di ritardo, con le nostre valigie e la nostra famiglia spezzata. 

Direzione? Torino, stazione Porta Nuova.

La vita non è finita, dobbiamo farci forza a vicenda, come abbiamo sempre fatto. Alla fine, siamo sempre stati io e papà, in un certo senso. Con la mamma non ho mai avuto un vero e proprio rapporto madre-figlia. Troppo diverse. Invece con papà è tutto naturale, ci capiamo al volo senza nemmeno il bisogno di parlare. Abbiamo un rapporto meraviglioso, che non vorrei cambiare neanche per tutto l'oro del mondo.

Siamo ormai arrivati a Torino. Sono così arrabbiata per tutto quello che era successo, mi dispiace da morire per mio padre, ma dall'altra parte non vedo l'ora di iniziare un nuovo capitolo della mia vita in una città completamente nuova, una città che ho sempre amato, nella quale ho sempre voluto vivere. La città colorata di bianco e nero. Sì, questo è forse il legame più forte che ho con mio papà. 

La Juventus.

Sono nata avvolta in una sciarpa della Juventus e sono cresciuta a pane, acqua e Alex Del Piero. Mio padre sostiene che le mie prime parole siano state "FINO ALLA FINE". Ma di questo non posso essere sicura. Sarà sicuramente un'invenzione di mio padre per mostrare il suo orgoglio juventino. E a me va bene così. 

Grazie a Dio siamo riusciti a trovare un hotel per stare qualche giorno, in attesa di sistemarci definitivamente nel capoluogo piemontese. Papà è riuscito a farsi dare il trasferimento dall'azienda alla sede di Torino e io potrò continuare i miei studi universitari senza perdere l'anno. 

Appena arrivati in camera mi affaccio alla finestra e guardo sognante la Mole Antonelliana, distinguibile anche a distanza. Il mio sguardo si posa poi sulle Alpi, infondendomi una pace e tranquillità che a Milano non avevo mai provato.

E poi lo vedo. 

Da lontano.

Il cuore manca un battito.

Sì, è lui.

L'Allianz Stadium.

O come preferisco io, Juventus Stadium.

"Papà, guarda! Non ci posso credere, dimmi che andremo a vedere tutte le partite insieme!"

Mio padre sorride e si appoggia al davanzale della finestra accanto a me: "Certo tesoro. Che effetto ti fa? Perché io ho la pelle d'oca" lo sento sospirare. È emozionato almeno quanto me. 

Sono davvero stanca, è stata una giornata estenuante. Dopo una bella doccia rigenerante, indosso la mia maglietta preferita, la 10 di Alex Del Piero.

Mi corico a letto e decido che niente e nessuno potrà impedire la felicità mia e di mio padre. 

Ce la meritiamo e anche se ora le cose non stanno andando per il verso giusto non smetteremo mai di lottare.

Mai.


Ciao a tutti! Ho deciso di iniziare a scrivere una storia su Federico Bernardeschi anche se ce ne sono molte in giro, ma vorrei creare qualcosa di diverso, un po' più "maturo" rispetto ad altre storie che ho letto qui. Non ho mai scritto una storia su wattpad quindi, vi prego, non siate cattivi! Sono bene accetti consigli, pareri e considerazioni, mi farebbe davvero piacere sapere che cosa ne pensate. Perciò, siete assolutamente liberi di lasciarmi un commento qui sotto e se vi va potete lasciare una stellina di incoraggiamento, lo apprezzerei molto. 

So che magari non vi interesserà, ma volevo dirvi che ho deciso di raccontare una storia su Federico e in generale sulla Juventus perché è la mia squadra del cuore. Tutto quello che scriverò qui è puramente frutto della mia immaginazione, tranne la passione profonda e indelebile per la Juventus. 

Fatemi sapere se può piacervi un inizio così e se anche voi siete juventini/e oppure che squadra tifate. Sono una ragazza molto sportiva e non ho nessun problema con tifosi/e di altre squadre, perciò vorrei evitare discussioni e robe varie. 

Okay, sto scrivendo troppo.

A presto,

C.

Fino alla fine || Federico Bernardeschi || [IN REVISIONE 👩🏼‍💻]Where stories live. Discover now