Undici

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"Anche tu sei la cosa più bella da guardare stasera, ma lo saresti anche se questo stadio fosse pieno di persone" dico tutto d'un fiato. 

Federico si ferma a pochi metri da me, mi guarda e sorride abbassando leggermente la testa e si gratta la nuca.

"Come dici, scusa?" Lo fa apposta. Che stronzo.

"Hai capito benissimo, non farmelo ripetere." lo guardo e voglio sprofondare all'istante. "Perchè devi farmi imbarazzare a tutti costi? Lo sai che sei bello, ci sono migliaia di ragazze che donerebbero un rene per scopare con te. Non hai bisogno che te lo dica io."

"Ma a me non frega un cazzo delle migliaia di ragazze con un rene solo, a me interessa cosa pensi tu" si sta avvicinando. Lentamente, ma si sta avvicinando a me.

"Federico, ti prego, non ti avvicinare" faccio qualche passo indietro, se si dimezza ancora di più la distanza la situazione diventa critica.

Lui allunga un braccio e, ancora prima che io possa scappare, mi afferra per un polso e vado a sbattere contro di lui. Le mie mani sono sul suo petto, gli occhi sono fissi nei suoi. 

"Perchè hai detto che ti piaccio?" la mia voce è un sussurro. Interrompo il contatto visivo perchè non posso resistere a quegli occhi. "Non si dicono le bugie"

"Io non dico mai bugie. Ho detto che mi piaci perchè è vero, Olivia. E vuoi sapere il perchè?" mi chiede, accarezzandomi una guancia e portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. "Non lo so, non lo so perchè mi piaci, so solo che da quando ci siamo conosciuti mi trovo bene con te, non sono mai riuscito ad aprirmi così tanto con una persona. Tu mi capisci, sei intelligente, bella, simpatica e posso parlarti anche del mio lavoro, cosa che di solito non condivido con le ragazze."

Non so cosa dire. Mi ha obbligato a guardarlo negli occhi, mi ha messo due dita sotto al mento e ora siamo davvero vicini. Basterebbe sporgersi solo un pochino e...

Sobbalziamo entrambi quando sentiamo dell'acqua gelata. 

Merda, gli irrigatori. Tempismo perfetto, grazie tante.

Ci stacchiamo e corriamo verso il tunnel che conduce allo stadio, per cercare riparo. Raccolgo velocemente le scarpe e seguo Federico dentro a una porta bianca con lo stemma della Juventus.

Ci infiliamo dentro e scoppiamo a ridere. Ho il fiatone e penso di collassare da un momento all'altro, ma vedere Federico completamente bagnato dalla testa ai piedi nel suo completo della Juve è esilarante.

Mi siedo sulla panchina sotto all'armadietto numero 3 di Giorgio Chiellini per prendere fiato. Meno male che ho corso per 30 secondi, mi sento come se avessi appena finito la maratona di New York. Federico si toglie la giacca e la ripone in un cesto, probabilmente c'è qualcuno che lava e stira tutto quello che usano i giocatori. 

La camicia che ha addosso è appiccicata al suo corpo e non posso fare a meno di soffermarmi sui suoi addominali. Ha un corpo perfetto. Mi mordo il labbro istintivamente e accavallo le gambe. L'attaccante si sta sbottonando la camicia ma appena mi rendo conto che sta per spogliarsi scatto in piedi, come se mi fossi seduta su una puntina.

"Che cosa stai facendo?" gli chiedo.

Che domanda intelligente, Olivia, complimenti.

"Mi sto spogliando, Capitan Ovvio" ride e si slaccia altri due bottoni.

"No! Cioè tu... vuoi spogliarti qui?" abbasso la voce, non so nemmeno perchè.

"Eh, sì, sai com'è, questo è uno spogliatoio, quindi direi che è il posto giusto per farlo, non credi?" sta ridendo. Sa che effetto mi fa.

"Vuoi spogliarti davanti a me?" lo guardo e mi avvicino a lui, i miei occhi si spostano velocemente dal suo viso ai suoi addominali ormai visibili.

Si toglie la camicia e rimane mezzo nudo, a pochi centimetri ad me. 

"Ti odio" sussurro e appoggio una mano sui suoi addominali, per sentire se sono veri. 

Federico si morde il labbro sentendo il mio tocco sulla sua pelle e mi attira a se con una mano sulla mia schiena.

"Stai zitta" ride e mi prende il viso tra le mani. Adesso riesco a sentire il suo respiro sulle mie labbra, il mio cuore sta battendo all'impazzata e le gambe sento che potrebbero cedere da un momento all'altro.

"Fammi stare zitta, allora" lo sfido.

Sorride e posa le labbra sulla mia guancia, lasciando una scia di baci fino alla base del collo. Sto per svenire, me lo sento. 

"Ti odio" ripeto con gli occhi chiusi, in preda all'emozione.

"Non è vero" Federico sfrega il naso contro il mio e i nostri occhi si incontrano per un istante, per poi chiudersi nell'esatto momento in cui lui posa le labbra sulle mie. 

Sentite le campane che suonano? Vedete i coriandoli e i festoni cadere dal cielo? 

Succede tutto così in fretta, le mie braccia sono attorno al collo di Federico, le sue attorno alla mia vita e i nostri corpi sembrano una cosa sola. Schiudo le mie labbra sulle sue e piego la testa di lato, per poter approfondire il nostro bacio. Apro di più la bocca e permetto alla lingua del mio attaccante preferito di giocare con la mia. Ho le dita tra i suoi capelli, che accarezzo lentamente, mentre la sua mano indugia sul mio sedere, palpandolo leggermente.

Ho brividi dappertutto, nessuno mi aveva mai fatto provare determinate sensazioni soltanto con un bacio. 

Dopo svariati minuti io sono la prima a staccarsi, con il fiato corto, le labbra gonfie e le guance bordeaux. Guardo negli occhi il numero 33 e mi mordo il labbro, sentendo ancora il sapore delle sue labbra sulle mie. 

"Sei brutto" rompo il ghiaccio, scherzando.

"Tu invece sei bellissima, talpa" mi da un bacio a stampo. Perchè provo una scarica di adrenalina solo con un bacio a stampo? Cosa sta succedendo?

"Rivestiti che mi distrai" lo allontano dandogli una spinta sul petto, indugiando qualche secondo in più per tastare i suoi muscoli. 

Federico prende una camicia bianca dal proprio armadietto e la indossa. Io sono seduta di fronte a lui che ammiro i suoi movimenti, sentendo improvvisamente un'ondata di caldo che mi attraversa tutto il corpo. 

Cosa mi sta facendo questo ragazzo?

"Ti piace il panorama?" Cazzo, mi ha beccata.

Annuisco, mordendomi il labbro inferiore. Sorride compiaciuto, infilando la camicia dentro ai pantaloni. Io mi rimetto i tacchi per uscire, anche se controvoglia. 

Federico si avvicina alla porta e fa per aprirla, ma io lo prendo per un polso e lo faccio girare. Con la mano libera gli prendo il viso e disegno il contorno della sua bocca con il pollice. Alzo gli occhi e lo trovo intento a fissarmi.

"Cosa c'è?" mi domanda.

"Questo." Mi sporgo verso di lui e faccio incontrare nuovamente le nostre labbra. Lo sento sorridere mentre mi bacia e io di risposta prendo il suo labbro inferiore tra i denti e lo tiro verso di me per poi baciarlo di nuovo. 

Mi stacco e vedo che è rimasto stordito dal mio gesto.

"Tutto bene?" gli chiedo.

"Benissimo, baci davvero da Dio." Si tocca il labbro inferiore con un dito.

Sorrido soddisfatta. Era questo il mio intento. Finalmente anche io sono riuscita a stordire lui, di solito sono io che rimango stupita da quello che fa o dice.

Non dimenticherò facilmente questa serata, la cena con vista sullo stadio, le parole che ci siamo detti io e Federico, la corsa verso gli spogliatoi e il nostro bacio. Dubito che riuscirò a chiudere occhio stanotte o a smettere di sorridere. Si da il caso che un certo ragazzo di nome Federico Bernardeschi mi abbia appena sconvolto la vita. 


Capitolo un po' più corto dispetto agli altri, ma più intenso. Che ne pensate?

A presto,

C.

Fino alla fine || Federico Bernardeschi || [IN REVISIONE 👩🏼‍💻]Where stories live. Discover now