Cinquanta

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Torino, 23 gennaio 2018

Tornare alla vita di tutti i giorni dopo aver trascorso le vacanze dall'altra parte del mondo non è facile, soprattutto se lasci tutti i problemi ed i pensieri su un'isola nel Mar dei Caraibi. L'università ed il lavoro sono tornati come macigni sulle mie spalle e mi sono ritrovata a dover preparare gli ultimi tre esami che mi separano dalla laurea in un battito di ciglia. Nonostante siamo ritornati da ormai cinque giorni, il jet lag non mi da pace e mi trovo sveglia alle tre di notte a cercare di memorizzare più pagine possibili sui libri di testo. 

"Dovresti venire a dormire" Federico alle mie spalle mi riporta alla realtà, accarezzandomi la schiena coperta da un pesante pigiama di lana.

"Non ce la faccio a dormire, tra due giorni ho un esame e se lo passo è un puro miracolo" sbuffo, troppo concentrata sull'esame di letteratura italiana.

Non è un esame tanto complicato, ma la mole di nozioni da studiare è veramente tanta. L'argomento principale dell'esame orale è l'Inferno della Divina Commedia che, per mia fortuna, coincide con il mio argomento preferito di tutta la letteratura italiana. 

"Lo passerai perché sei bravissima, non ti devi innervosire così" mormora al mio orecchio, lasciando un dolce bacio sulla mia tempia mentre si posiziona in piedi dietro di me e mi massaggia le spalle con le sue grosse mani.

"Le lusinghe non bastano per farmi cedere, lo sai" ridacchio muovendo leggermente il collo a destra e a sinistra per provare a distendere i nervi.

Vedere Federico muoversi dentro casa mia mi da una sensazione strana. Devo ancora farci l'abitudine ad avere un posto tutto mio, per di più vedere lui aiutarmi con gli scatoloni e riempire casa anche solo con la sua presenza mi destabilizza. Non fraintendetemi, sono contenta che tutto si sia risolto per il meglio e che siamo tornati più forti di prima, ma queste cose nuove capitate tutte insieme hanno bisogno di tempo per essere elaborate dal mio cervello.

"Grazie per esserti fermato stanotte" dico sinceramente, smettendo per un attimo di concentrarmi sul libro che ho davanti.

"Mi piace come sta venendo casa tua" sorride guardandosi intorno, anche se la stanza è quasi del tutto al buio, a parte la lampada accesa sulla mia scrivania.

"Scusami se sono un po' nervosa in questi ultimi giorni ma se voglio laurearmi questa primavera devo studiare come una matta" mi scuso girandomi del tutto verso di lui, che si abbassa sulle ginocchia per potermi guardare negli occhi. "E questo implica trascurare tutto, anche te" sussurro accarezzandogli una guancia ricoperta da un leggero strato di barba.

"Stai tranquilla, amore mio" mormora Federico prendendo la mia mano libera e accarezzandone il dorso con i polpastrelli.

"Sarà una sessione infernale" sbuffo alzando gli occhi al cielo accarezzandogli uno zigomo.

"Ti aiuterò io" propone il toscano prendendo il libro che stavo studiando e aprendolo ad una pagina a caso.

"Che intendi dire?" domando incredula, coprendomi ulteriormente con una coperta di pile della Juventus.

"Parlami del Canto V e di Paolo e Francesca" chiede lui sistemandosi sulla sedia di fronte alla mia e accendendo la luce in modo da illuminare tutta la camera da letto. 

"Uno a caso, eh" scherzo io per poi tornare subito seria, ripetendo tutte le nozioni in mio possesso per rispondere al meglio alla domanda.

La nottata passa velocemente mentre io e Federico ripassiamo i canti dell'Inferno di Dante e, con mio grande stupore, noto che anche lui è interessato agli argomenti che espongo con molta facilità. Non smetterò mai di ringraziarlo per quello che sta facendo per me: l'aiuto che mi sta dando con il trasloco, il farmi compagnia quasi tutte le notti a ripetere la Divina Commedia e il non farmi pesare il fatto che sono un po' più distaccata rispetto alla settimana scorsa. 

Fino alla fine || Federico Bernardeschi || [IN REVISIONE 👩🏼‍💻]Where stories live. Discover now