Capitolo 9 - ¿Qué responderías?

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After the wreckage
After the dust
I still hear the howling, I still feel the rush
Over the riots, above all the noise
Through all the worry, I still hear your voice
So, tell me how to be in this world
Tell me how to breathe in and feel no hurt
Tell me how 'cause I believe in something
I believe in us
Tell me when the light goes out
That even in the dark we will find a way out
Tell me now 'cause I believe in something
I believe in us.
[Us, James Bay.]
~~~

Suonò il campanello, presi un respiro profondo e mi sistemai i capelli, ed andai ad aprire la porta cercando di essere il più "normale" possibile.

"Hola nena, come stai?" sorrise, e poi mi baciò ma io mi staccai,
"Rischi di prenderti tutto il mio mal di gola." gli sussurrai, ridacchiando,
"Correrò il rischio," disse con un sorriso smagliante, appoggiando la borsa del Carrefour sul tavolo,
"Cosa hai preso?" chiesi, e sorrisi nel vedere che aveva comprato tutto quello che gli avevo detto essere i miei cibi preferiti, e che gli avevo mostrato domenica mentre facevamo la spesa.

Misi a posto le cose che mi aveva portato, lasciando fuori i biscotti, e feci cadere goffamente la confezione delle pizze surgelate. Paulo rise, e poi torno serio:
"Comunque non scherzavo, questa è solo un'influenza ma starei male io piuttosto che vedere te stare male." disse, e la solita voce allegra e decisa si fece un po' timida, mentre la sua espressione lasciava intendere che stesse cercando di capire se la frase che aveva appena detto avesse senso.

Rimasi scioccata da ciò che Paulo mi aveva appena detto, sentii gli occhi diventare lucidi per la commozione, e dovetti deglutire un paio di volte per ricacciare giù le lacrime.
Ero senza parole, perciò mi limitai ad andare verso Paulo e mettergli le braccia al collo, per poi baciarlo.

"Non voglio che ti sembri che le tue parole non mi hanno fatto nessun effetto, solo che potrei scoppiare a piangere per la commozione da un momento all'altro." gli sussurrai e lui annuì, intanto che sedemmo sul divano.

Mancavano sei giorni all'antivigilia di Natale, e Paulo mi raccontò su come il Natale fosse diverso in Argentina.

Nonostante i miei sforzi, non riuscii a immaginare il Natale argentino, passato sotto il sole cocente, ma quando seppi che Paulo avrebbe passato il Natale a Torino da solo mi balenò in testa un'idea:
"Perchè non vieni da noi per Natale? So che sembra una proposta azzardata ma credimi i miei genitori ti adoreranno, e tu non passerai il Natale a giocare a Fifa in quel tuo appartamento gigante." dissi, parlando fin troppo velocemente,
"Estas segura de lo que me has preguntado?" [sei sicura di ciò che mi hai chiesto] chiese, senza rendersi conto di parlare spagnolo, "Comunque ci sto, ma solo dopo che i tuoi hanno approvato, e sei sicura che ti va bene partire da qui il ventitré pomeriggio? Perché io alla mattina ho allenamento." chiese, insicuro, e parlando molto più velocemente del solito.
"Ho intenzione di darti conferma live." sorrisi, e mossi ma mano sul divano in cerca del mio telefono, mentre il mal di testa che tornava a tormentarmi.

Composi il numero di mia mamma e al terzo squillo rispose:
"Mamma? Ciao volevo chiederti se posso portare un ospite speciale da noi per Natale?"
"Martina mi stai dicendo che ti sei trovata il ragazzo?" gracchiò, e io guardai Paulo imbarazzata, chiedendogli aiuto con lo sguardo,
"Dai mamma non tirare fuori le solite cavolate, ma tu e papi sarete felici quando vi dirò il nome." risi, immaginandomi la faccia di mio padre quando gli avrei detto che avrebbe passato il Natale con Paulo Dybala; poi pensai al fatto che non sapevo come definire la relazione tra me e Paulo, che ci conoscevamo da appena un mese, ma a me pareva di conoscerlo da anni.
"C'è papi accanto a me, metto il viva voce e dici il nome di questa superstar." mi prese in giro mia madre,
"Papi preparati, l'ospite speciale è... Paulo Dybala. Prima che tu dica qualsiasi cosa, l'ho conosciuto perché è stato lui a ritrovare il mio telefono quando l'ho perso in discoteca." dissi, senza sapere che reazione aspettarmi,
"Oddiooo!" sentii mia madre, "Dì a Paulo che sarà il pranzo di Natale più bello della sua vita. Però Marti, qualsiasi cosa ci sia tra voi due non sono psicologicamente pronto per avere dei nipotini." disse mio padre, con il suo solito umorismo che metteva sempre tutti di buonumore, ed io e Paulo scoppiammo a ridere quando sentimmo mia madre in lontananza dire: "Non scherzare su certe cose, da Martina mi aspetto di tutto."

Sólo tú y yo. || Paulo Dybala. Where stories live. Discover now