Capitolo 26 - Hasta pronto.

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So take the photographs and still frames in your mind
Hang it on a shelf in good health and good time
Tattoos of memories and dead skin on trial
For what it's worth it was worth all the while
It's something unpredictable, but in the end it's right
I hope you had the time of your life.
[Good riddance, Green Day.]
~~~

Il mio appartamento non mi era mai sembrato tanto piccolo come in quel momento.
Da quando ci vivevo, era sempre stato la cosa di cui andavo più fiera, dato che me l'ero guadagnato con i miei sforzi, tra un'estate a fare la cameriera in un bar di piazza San Carlo, e un'altra ad aiutare mio zio nel suo ufficio.
Ma ora, seduta sul divano da due ore, vedevo qualcosa di freddo e spento in quella casa che credevo tanto accogliente. Il che è quasi ironico perché la prima volta che andai a casa di Paulo, pensai a quanto essa fosse grande e vuota.

Eravamo tornati da New York quella mattina, avevamo passato la notte in aereo. Il volo era passato abbastanza veloce considerando che, a parte un paio di film, non avevamo fatto altro che dormire. Una volta atterrati a Torino, Paulo mi aveva chiesto di andare a casa sua e rimanere lì, ma ancora una volta avevo rifiutato, con la scusa di essere stanca e di non avere abbastanza vestiti puliti con me. Ma la verità era che andare a convivere così presto mi spaventava a morte, e non volevo rovinare una relazione che, per ora, stava andando alla grande.
D'altronde, la fretta non ha mai portato buoni risultati.

Cercando di scacciare i pensieri che continuavano a farmi sentire un pesce fuor d'acqua in quella che, effettivamente, era casa mia, mi diressi verso il bagno, e mi lasciai coccolare da un bagno caldo, sentendo un'incredibile nostalgia della vasca panoramica che avevamo nella stanza d'hotel a New York.
"In fin dei conti, da tutti i sogni ci si sveglia." pensai.

Appena uscii dalla vasca, mi riscaldai una pizza surgelata che avevo in freezer, e ricevetti una chiamata su FaceTime dai miei genitori, ai quali raccontai una volta per tutte della settimana che avevo appena trascorso con Paulo, visto che gli avevo accennato qualcosa, ma senza scendere nei dettagli del perché avessi fatto un viaggio con una persona che conoscevo da così poco tempo. Mi dissero di essere felici per me, ma mi raccomandarono di stare attenta con Paulo, per via della sua fama e dei suoi soldi. Non capivo perché tutti, continuassero a vedere Paulo come quel tipo di persona che si monta la testa, visto che lui non lo era per niente.
Tutt'altro discorso fu per mia sorella, Lisa, che passò mezz'ora a chiedermi il nome di ogni singola strada in cui fossi stata, essendo un'adolescente innamorata della città in cui anch'io, alla sua età, sognavo di andare, senza immaginare che il mio sogno si sarebbe avverato così presto.

Ero esausta, ma il giorno dopo avrei avuto lezione in università, e dovevo per forza iniziare a lavorare alla mia tesi di laurea, se volevo laurearmi entro la data che avevo previsto. Nonostante la parte pigra di me sembrava volermi ancorare al letto per un mese, la me responsabile preparò i vestiti e i libri per il giorno successivo, che sarebbe stato impegnativo al massimo.
Avrei rivisto Melissa e Leonardo, che mi erano mancati veramente tanto, e avrei avuto occasione di ringraziare la mia migliore amica personalmente per essere stata complice di Paulo nella sorpresa di New York.

Una volta a letto, presi il cellulare per controllare i messaggi e mettere la sveglia per il giorno dopo, e trovai un messaggio di Paulo:
Mi ero dimenticato di quanto fosse noioso vivere da solo 🙄. Ho scoperto che le faccine non sono così male. Mi manchi, princesa. Buenas noches, te amo.

Sorrisi e mi limitai a rispondere con:
Mi manchi anche tu, e ti amo anch'io. Notte. ❤️

Non ero mai stata un'amante delle emoji, ma in quel momento mi venne spontaneo aggiungere un cuore. In realtà, avevo sempre preferito parlarne faccia a faccia piuttosto che tramite i messaggi, ma stando lontana dalla mia famiglia, negli ultimi anni ero stata costretta dalla situazione ad adattarmi.
Sorrisi quando Paulo mi inviò un ultimo cuore rosso, per poi girarmi un paio di volte nel letto e addormentarmi profondamente.

Sólo tú y yo. || Paulo Dybala. Where stories live. Discover now