Capitolo 19 - Su primer amor.

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Somebody said you got a new friend
Does she love you better than I can?
There's a big black sky over my town
I know where you're at, I bet she's around.
[Dancing on my own, Calum Scott.]
~~~

La cena, nonostante fosse in un ristorante esageratamente elegante, fu abbastanza divertente. Avevo capito che, quando Paulo voleva festeggiare, i grandi ristoranti erano la prima opzione a cui pensava; probabilmente si era abituato così, e il suo non era un gesto di superiorità ma semplicemente pensava che fosse l'unico modo per festeggiare una vittoria della squadra.

Gli scambi di battute tra Paulo e Riccardo sembravano non finire mai, così come le risate tra me e Melissa. Ero felice che i ragazzi si trovassero tutti bene tra di loro, non avrei sopportato il contrario, essendo io così tanto legata a Melissa.

Nonostante la serata stesse procedendo bene, ci fu qualcosa, o meglio qualcuno, che attirò la mia attenzione entrando nella grande stanza piena di tavoli.

Lunghi capelli castano chiaro, una statura medio bassa e due gambe meravigliose.
Portava un vestito nero che le arrivava appena alle cosce, e degli stivali al ginocchio che risaltavano la carnagione abbronzata, proprio come quella di Paulo.
Quando scostò la sedia per sedersi, riuscii a distinguere i lineamenti del suo viso.
Grandi occhi verdi, naso alla parigina e labbra carnose.
C'era solo una persona che corrispondesse a quella descrizione, ed ero certa che fosse lei: Antonella.

La ex di Paulo, colei che l'aveva reso felice per quattro anni, prima del mio arrivo.
Continuai a fissarla, mentre lei non sembrava accorgersi di nulla, e continuava a ridere e  chiacchierare allegramente con il gruppo di persone che sedevano con lei, in un tavolo rotondo poco distante dal nostro, e che immaginavo essere suoi amici.

Dentro di me crebbe un sensorii tensione che cercai con tutta me stessa di nascondere, continuando a ridere alle battute di Paulo e dei miei amici. Paulo non sembrava essersi accorto di nulla, ed io volevo evitare in tutti i modi che la vedesse, sia perché non so che effetto mi avrebbe fatto vederli l'uno vicino all'altra, né tantomeno come avrebbe reagito Paulo al vederla.
Nonostante tutto, però, non avevo nessun potere e nessuna conoscenza per giudicarla, perciò cercai di starmene tranquilla e di non attirare l'attenzione di Paulo in modo nervoso.

Proseguimmo la cena tranquillamente, ma i miei sguardi si spostavano frequentemente su Antonella. Sapevo che Paulo mi amasse, e non ne dubitavo, ma vederla dal vivo faceva un effetto strano; era veramente una bellissima ragazza, e non mi capacitavo di come Paulo avesse potuto innamorarsi di me, soprattutto dopo essere stato con lei.

Il cameriere aveva appena finito di prendere le ordinazioni per il dessert, quando vidi ciò che speravo di evitare con tutta me stessa: Antonella si era alzata e, dopo essersi sistemata il vestito striminzito sulle gambe, aveva preso a camminare nella nostra direzione.

A quel punto fu inevitabile che Paulo la notasse, e non appena lei si avvicinò alla sua sedia, lui si alzò.
"Ciao Paulo." disse Antonella timidamente, con un accento argentino ancora più evidente di quello di Paulo,
"Ciao." si limitò a rispondere lui, mentre si davano il classico bacio prima su una guancia e poi sull'altra.

Potevo notare Paulo essere in completa difficoltà, i muscoli tesi e le mani strette a pugno, ma nonostante ciò il suo sorriso caratteristico era sempre presente, nonostante ora fosse evidentemente forzato.

"Come stai?" le chiese Paulo, essendo una persona estremamente altruista e premurosa,
"Bien, y tu?" domandò lei, probabilmente senza nemmeno rendersi conto di star parlando spagnolo.

Chissà quante conversazioni avessero fatto in spagnolo, chissà quanti "te amo" si erano sussurrati, quante volte si erano urlati contro sputando parole alla velocità della luce, per poi fare pace.

Sólo tú y yo. || Paulo Dybala. Where stories live. Discover now