13 | piccolo

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capitolo» 13
piccolo


Nessuno

"ma tu non ti comporti come tale." disse Taehyung facendo zittire Jungkook.



Jungkook continuó a camminare con Taehyung che si trascinava dietro. Ben presto arrivarono nella sala principale del capannone. Era la stanza più grande e tutti i membri del branco ,con i cuccioli, si riunivano ogni giorno in questa stanza. I lupi che sono molto legati l'un l'altro, possono sentirsi l'un l'altro, sapere quando l'altro è triste o felice, possono capire i sentimenti dell'altro.





Jimin che stava giocando con un cucciolo sentì Jungkook e guardò verso la porta dove stavano i due ragazzi, anche se il suo cuore era pieno di dolcezza si sentì geloso del suo compagno che stava accanto a qualcun altro sebbene fosse il suo vero compagno. Jimin posò con cura il cucciolo con cui stava giocando e si alzò in piedi per avvicinarsi alla coppia non così intimamente legata.



Jungkook vide Jimin venire e camminò avanti solo per abbracciarlo e gli diede anche un piccolo bacio sulle labbra. Jimin sorrise e anche Jungkook lo fece.




D'altra parte Taehyung era geloso, lo era ed era ragionevole dato che il suo compagno stava abbracciando e baciando qualcun altro di fronte a lui sorridendo.





"Sei qui, Taehyung?" chiese Jimin con un po' di fastidio perché non gli piaceva la presenza di Taehyung nel branco.





"Sì, penso che tu possa vedere che sono qui." disse Taehyung e Jungkook lo fissò e Taehyung alzò gli occhi al cielo.





"ma, perché sei qui? Più rimarrai vicino al mio compagno più sentirai dolore quando spezzerai permanentemente il legame tra compagni." disse Jimin e sorrise interiormente a Taehyung, che sembrava un po' deluso e infelice.




Ma Taehyung non voleva essere triste per il suo compagno che si comportava da cazzone e che inoltre non si curava di lui e il momento in cui Jungkook lasció Taehyung da solo, decise che non gli sarebbe mai importato di un uomo del genere.




Lo derise e, "guarda nanetto, non sono qui per mio desiderio, sono qui perché l'alpha mi ha chiamato." Jungkook urlò a Taehyung, ma non così forte da attirare l'attenzione delle persone che erano presenti in quella stanza.




"ascoltami, non chiamarlo mai più nano e ha ragione, non dovresti essere qui."



"Sei pazzo? Ti ho detto che non sono qui per mio desiderio, cosa non riesci a capire da questo linguaggio semplice, devo forse farti un resoconto." disse Taehyung a Jungkook dato che la stessa domanda negli ultimi minuti furono abbastanza per farlo arrabbiare.





"ok ho capito." disse Jimin un po' impaurito dell'omega. Sì, un lupo aveva paura di un omega.





"e tu stronzo, non devo dirti cosa farò, dove andrò e parlando di venire a vivere in questo branco non sei nemmeno l'alpha di cui devo seguire gli ordini quindi stai zitto." disse Taehyung e sbuffò irritato.





"Scusaami, peeerfavore puooi giocare con meee?" un piccolo lupo mannaro, che era lo stesso bambino che stava giocando con Jimin, venne e chiese a Taehyung.




"ma certo piccolo." rispose Taehyung e fece un verso carino al piccolo cadendo sulle sue ginocchia e prendendolo tra le mani.




il bimbo ridacchiò quando Taehyung gli sorrise e gli chiese il suo nome.




"ma la mamma ha detto di non dire a nessun estraneeeo il mio nome." disse il bambino con fatica alla parola "estraneo" e Taehyung rise.




"ma puoi giocare con un estraneo?" chiese Taehyung e il bambino si contorse tra le braccia di Taehyung.




"mamma non l'ha detto." disse il bambino e Taehyung rise di nuovo, amava davvero i bambini.





"No, non è un estraneo, è il compagno di Jungkook Hyung." disse Jihoon al bambino Jisung entrando nella scena dal nulla e Jungkook lo fissó.




"È vero, non guardarmi così" disse Jihoon a Jungkook e quest'ultimo prese la mano di Jimin uscendo dalla stanza lasciando Taehyung da solo.

mate;mate [traduzione]Where stories live. Discover now