L'arrivo

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Andrea's pov

Io e mio padre Paolo, arrivammo a Beacon Hills qualche giorno prima dell'inizio della scuola.

Mi sentivo pronta per cominciare una nuova vita, lasciandomi alle spalle il mio passato.

Volevo farmi nuovi amici, magari "speciali". Si, "speciali", come me.

Mi ero documentata su Beacon Hills. Sapevo che in questo paese accadevano cose molto strane.

Per questo io e mio padre volevamo trasferisci qui: lui pensava che avrei trovato qualcuno che mi avrebbe capita.

Io me lo sentivo

Sentivo che quello era il posto giusto.

E lo sarebbe stato.

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"Andrea, scendi che è ora di cena!". La voce di mio padre risuonava in tutta la casa. "Andreaa! Dai che si raffredda!". "ANDREA!".

"Scusa, avevo la musica alta e non ti sentivo". "Tranquilla. Allora... vuoi parlare?" "Di cosa?" "Lo sai di cosa" "No. Non voglio." "Ok. Mangia e vai a letto che domani comincia la scuola." "Si, tranquillo."

Ovviamente non andai a letto. Al contrario, accesi il computer e mi misi ad ascoltare la musica con le cuffie.

Dato che, dopo quel che era accaduto, l'unico modo per scappare dal mondo era isolarmi in casa con le cuffie nelle orecchie e la mia canzone preferita al massimo.

Perché, a volte, c'è bisogno che il volume della musica superi il rumore dei pensieri.

Paolo/Papà's pov

Sono preoccupato per Andrea.

Dopo quell'esperienza non la riconosco più.

Vorrei solo che si faccia degli amici.

Serena perché te ne sei dovuta andare?

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Andrea's pov

Uno spiraglio di luce giungeva dalla finestra semi aperta. Era lunedì mattina e io ero in ritardo.

"Bello" pensai. "In ritardo il primo giorno di scuola!" "Papi!" urlai senza alcuna risposta. "Fantastico! È già al lavoro!"

Presi la borsa, ci buttai dentro qualche quaderno, una penna, mi vestii velocemente, presi una mela come colazione e cominciai a correre.

Una completa estraneaWhere stories live. Discover now