Sorrise

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Non potevo tornare a scuola, non in quelle condizioni.

Tornai a casa piangendo e mio padre, fortunatamente, era al lavoro.

Chiamai Liam in lacrime.
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Liam's pov

Ero a scuola, in classe.
Durante la lezione, però, ricevetti una telefonata.

"Professore posso andare in bagno?"
"Si, vai"

Uscii dall'aula. Andrea mi stava chiamando.
"Pronto?"

"Liam" era in lacrime. "È successa una cosa orribile, ho paura."
"Ehi principessa, tranquilla. Vengo li subito"

E senza neanche pensare alla lezione, mi avviai.

Arrivai a casa di Andrea e bussai.

Lei mi aprì.

Aveva un aspetto orribile. E piangeva, tanto.

"Ehi, vieni qui" e la abbracciai.
Tremava.

Andammo in camera sua, ci sdraiammo sul letto, lei si rannicchiò con la testa sopra il mio petto.

"Ti va di parlarne?" le chiesi.
Lei fece cenno di sì con la testa.

Si mise a sedere e parlò.

Mi raccontò tutto. Poi però si fermò misteriosamente e ricominciò a piangere.

"Scusa è solo che, è stato talmente brutto!" disse.

"Stai tranquilla ok? È finito tutto ora."
E ricominciò.

"Mentre camminavamo, si è fermato dicendo che era stanco. Mi ha presa per mano, mi ha portata in un vicolo e... mi ha baciata"

A quelle parole sbiancai. Avrei ammazzato quelli stronzo.

"Ma non gli bastava. Mi ha portata a casa sua. Io non volevo, ma mi aveva stregata! Ero come essere rinchiusa in gabbia. Dopo sono riuscita a liberarmi prima che facesse qualcosa"

Ormai piangere per lei era diventata un'abitudine.

"Se sei arrabbiato, hai tutto il diritto"
Non ero arrabbiato. Provavo tanta compassione.

Mi avvicinai a lei e la baciai.

"Perché mi hai baciata?" chiese.

"Per essere la ragazza più forte che io abbia mai conosciuto."

Sorrise. Il suo sorriso era una cosa stupenda.
Si rannicchiò su di me e si addormentò.

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