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"Tell me how's it feel
sitting up there,
Feeling so high,
but too far away to hold me."
― Without me, Halsey

Quando la campana prese a suonare mi svegliai di colpo, spalancando gli occhi, pronta a reagire a qualunque minaccia, con il fiato già bloccato in gola.

Rimasi immobile sotto il lenzuolo sottile per qualche istante, poi tutti i ricordi del giorno prima mi affluirono nella mente, allora pian piano mi calmai.

Ero giunta alla Base di Hermes nella notte, mi trovavo nel dormitorio femminile insieme ad altre quindici ragazze e la campana trillante non era altro che la sveglia. Giunsi alla conclusione che dovevano essere le cinque. E avevo tre minuti per essere pronta.

Mi sollevai a sedere di scatto e mi guardai attorno, notando che molte altre avevano fatto lo stesso. Eravamo sistemate su due file di brandine, una di fronte all'altra, con nient'altro che un comodino per riporre i nostri oggetti. Notai che la ragazza alla mia destra aveva iniziato a rifarsi il letto. Decisi di imitarla e, senza perdere altro tempo, mi diedi da fare.

Ci sbrigammo in silenzio, temendo cosa sarebbe potuto capitare se avessimo fatto ritardo.

Da quando eravamo arrivate la sera prima, non avevamo ancora avuto modo di scambiare una parola e mi ritrovai a chiedermi vagamente se sarebbe mai successo.

Mi sfilai la t-shirt e i pantaloni di tessuto morbido che ci avevano dato per dormire e indossai l'uniforme verde mimetico che di lì in avanti ci avrebbe contraddistinto come cadetti del primo anno. Inserii prima le gambe, poi la tirai su fino a infilare le braccia nelle maniche e infine la chiusi sul torso con una cerniera. Risultò più comoda di quanto avrei sperato.

Mi legai i capelli in una coda di cavallo, così come le altre che come me avevano i capelli lunghi, e ci affrettammo fuori dalla porta del dormitorio, come ci era stato ordinato la sera prima.

Ci ritrovammo in riga in uno stretto corridoio insieme ai ragazzi, usciti dalla porta di fronte alla nostra. Intravidi Aryan, ma non riuscii a raggiungerlo perchè una voce maschile tuonante richiamò il silenzio.

«Sull'attenti!»

Drizzammo le spalle con le braccia lungo i fianchi e lo sguardo dritto di fronte a noi. Dei passi risuonarono lenti nel corridoio finchè non vidi un giovane alto e robusto, con l'uniforme grigio ardesia da pilota, sfilare di fronte a noi con aria spavalda. Era accompagnato da un altro ragazzo che riconobbi subito: Kaiden Westfall, il pilota che ci aveva condotti fino a lì. Camminava con le mani dietro la schiena, osservando il compagno con espressione indecifrabile. Non credevo l'avrei più rivisto.

«Io sono Allistor Feyre,» si presentò con voce trionfante. «Lui è Kaiden Westfall e da oggi in poi saremo i vostri istruttori per quanto riguarda l'addestramento pratico. Siamo piloti, come avrete intuito dal colore della nostra uniforme. Per chi ancora avesse dubbi: uniforme verde per i nuovi arrivati; uniforme rosso aramanto quando salirete su un jet; blu quando avrete completato l'addestramento di base e grigio ardesia - come la nostra - quando andrete in missione e sarete ufficialmente riconosciuti come piloti dell'Arma.»

Si fermò e scorse lo sguardo su ognuno di noi.

«Se c'è una cosa che non tollero,» riprese con tono minaccioso, «È la mancanza di disciplina. Fate un passo falso e vi sbatto nell'Esercito di Terra ancora prima che possiate dire aereoplano.»

KalopsiaWhere stories live. Discover now