3. Osservazioni

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Tyler's pov

Un altra giornata scolastica di merda.
Ormai non ascolto neanche più quello che dicono in classe, tanto sono tutte stronzate.

Per fortuna dopo pranzo ho gli allenamenti, almeno posso distrarmi un po', e non pensare a tutta questa merda.

Mi hanno promosso per miracolo, soltanto perché hanno visto che nell'ultimo mese mi sono impegnato.
Ma di certo non grazie a me.

È stata nocciolina ad aiutarmi a studiare, e credo che ci tenesse più lei che io.
Spesso, quando mi spiegava una cosa, neanche la ascoltavo.

Guardarla mi infondeva un senso di pace che non ho mai trovato da nessun'altra parte.
Era così bella...
Era così pura, fragile, innocente.
E io l'ho rovinata.
Io e il mio solito egoismo.

Quando l'ho vista così vulnerabile e in preda alle lacrime, in quel corridoio, mentre tutti la guardavano e la giudicavano, mi si è spezzato il cuore.

In questi mesi non ho fatto altro che piangermi addosso, ma non sono riuscito a smettere di pensare a come stia.

Cosa stia facendo, come si senta.

Ma che dico, so bene come si sente.
Si sente sola, e incompresa.

È stata obbligata ad aprirsi con la sua famiglia, perché non poteva fare altro.
Ha cambiato scuola, anche se non so dove sia andata.

All'inizio volevo cercarla, ma poi ho capito che sarebbe solo stato peggio.
Poi, se l'avessi trovata, che cosa avrei fatto?

Non potevo dargli spiegazioni, perché non ne avevo neanche io.
Dirle che non ero stato io sarebbe stato inutile, perché perfino a me sembrava surreale tutto questo.

Insomma, c'eravamo solo io e lei in quella casa, e ne sono sicuro.

Anche io se fossi in lei, penserei che fossi stato io.

Ma non sono stato io.

Non le farei mai una cosa del genere.
Forse un anno fa lo avrei fatto, lo ammetto, ma perché non la conoscevo.

Ma adesso, non le farei mai del male di proposito.
Io la amo, di questo ne sono sicuro.
E sono uno stronzo, lo so, lo sono sempre stato.

Perché, anche se non sono stato io, la colpa è comunque mia.
Sono stato io a farle decidere di confidarsi con me.
Da una parte forse è stato meglio, perché si è potuta liberare da un peso.

Quella sera mi sono ripromesso che da quel momento le sarei stato sempre accanto, nonostante tutto.
Nonostante litigi, bugie e segreti.

E ci ho provato.
Giuro che ci ho provato con tutto il cuore.

Quest'estate, ogni singolo giorno, andavo davanti casa sua e, senza farmi vedere, aspettavo.

Non so di preciso cosa aspettassi.

Aspettavo solo lei.
Non importa cosa, mi bastava vederla.

Ma non è mai successo, neanche una volta.

A volte vedevo la madre, la sorella o raramente il fratello, ma lei mai.

Ma non mi sono mai arreso, e ci sono andato tutti i giorni, sperando in qualcosa che non arrivava mai.

Qualcuno che non arrivava mai.

E non mi sono ancora arreso, perché lo faccio ancora.
Ci vado ogni giorno dopo gli allenamenti, e me ne torno a casa la sera.

In quei momenti, ho molto tempo per pensare.

E quando lo faccio, mi sento solo peggio.
Nocciolina mi manca egoisticamente da morire, e solo a pensarci ogni volta mi fa male il cuore.

Non mi toccare 2Donde viven las historias. Descúbrelo ahora