25. Tremante

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      "Wide Awake", Glee Cast Cover

Aprii gli occhi piano piano, e una splendida sorpresa mi accecò. Attraverso il parabrezza della macchina, vidi il bianco più totale.

Una distesa di neve. Le prime luci dell'alba illuminavano lo splendido biancore.
Il cielo era composto da tantissime sfumature di colore. Arancione, rosso, rosa, giallo. Era uno spettacolo da togliere il fiato.

Controllai l'ora sull'orologio digitale.
Segnava le 05:09.

Appena mi mossi di un millimetro sul sedile del passeggero, i miei muscoli cominciarono a reclamare. Eravamo già arrivati ad Atlanta? Avevo dormito per tutto il tempo? Mi sembravano passate solo poche ore da quando Avevo lasciato mia madre a casa, e invece eravamo già arrivati in Georgia.

Tyler doveva essere stanchissimo.
Mi girai verso il sedile del guidatore, ma non c'era. 

Mi abbassai ed afferrai il mio zainetto nello spazio tra il cruscotto ed il mio sedile. Frugai all'interno, finché non sentii la lana pizzicarmi le dita. Ne estrassi il cappello ed i guanti che avevo portato da casa.
Me li infilai velocemente, e scesi dalla macchina per stiracchiarmi.

Il freddo pungente solleticava il mio volto, e mi strinsi di più la sciarpa ed il cappello per cercare di mantenermi al caldo.

I miei piedi affondarono nella soffice neve appena misi piede fuori dall'auto. Sembrava che avesse appena smesso di nevicare. Le poche macchine intorno a noi erano ricoperte di neve in qualsiasi punto.
Sul parabrezza, sui finestrini, sugli sportelli.
Sembrava che nessuno le avesse ancora usate.

Ci eravamo fermati in una piazza, in lontananza riuscivo a vedere una specie di baita. Un bar. Sembrava più un bar. O una tavola calda. Sembrava di essere fuori Atlanta, fuori dalla città caotica e frenetica.

Mi guardai intorno, e scorsi Tyler dietro la macchina, rannicchiato a terra. Mi avvicinai.

"Che stai facendo? Non stai morendo di freddo?", domandai. Mi accucciai verso di lui con le ginocchia nella neve.

"Ma quanto dormi? Hai bevuto due caffè, ma sei crollata come un sasso!", esclamò.
Era rannicchiato in ginocchio verso le ruote posteriori. Una scatola da viaggio era aperta accanto a lui.

"Che stai facendo qui a terra?"

"Sto montando le catene da neve. Non me ne aspettavo così tanta, sinceramente. L'ultima volta che sono stato qui in inverno ha nevicato si e no per due giorni. In queste strade di campagna la neve non viene spalata. E di certo non a quest'ora del mattino. Senza le catene non arriveremo mai a casa tutti interi", spiegò. Trafficò con le mani intorno alla ruota, mentre mi rivolgeva un sorriso stanco e tirato.

"Stai congelando, Tyler. Non puoi fare queste cose a mani nude!"

Le sue mani erano rosse per lo sforzo. Le teneva immerse nell'alta neve per cercare di far passare le catene dietro la ruota ed agganciarle al meglio.

"Non fa nulla", replicò tranquillamente.
Stava tremando per il freddo. Non aveva neanche una sciarpa, o un capello. Portava solo dei semplici jeans ed un giacchetto pesante.

"Vuoi i miei guanti? Stai morendo assiderato!". Le sue labbra erano violacee, e la sua pelle era pallida, bianca come il latte.
Nei suoi capelli scuri risaltavano alcuni fiocchi di neve. I suoi occhi verdi splendevano in un modo incredibile in mezzo al bianco di tutta quella neve.

"Non preoccuparti, riscaldati tu", mi rivolse un sorriso, per cercare di convincermi che stesse bene, e che non ne avesse bisogno.

Mi tolsi velocemente il berretto viola dalla testa e lo misi a lui, con le mani che tremavano per il freddo, nonostante i guanti.
Alcuni ciuffi gli ricadevano sulla fronte, il resto dei capelli nascosti all'interno del cappello di lana.

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