26-Eroe

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Una settimana.

Una lunga settimana.

Una lunga, stressante settimana.

Taehyung mi ha ignorato completamente, tutti e sette i giorni, senza rivolgermi nemmeno la minima occhiata. Ho chiesto più volte, a me stesso, se avessi compiuto una qualche azione che possa averlo messo a... disagio? O se lo abbia trattato male, ma niente mi è venuto in mente.

Piuttosto è rimasto attaccato a Bogum: non parla più nemmeno con Jimin da quanto mi ha raccontato il biondo. Questo è strano, molto strano.

 Oggi gli parlerò. Non importa se lo dovrò appiccicare ad un muro per fargli dire la verità, ci riuscirò.

Percorro a grandi falcate i corridoi scolastici, seguendo da lontano il coglione di Park e Taehyung che si avviano verso l'aula di quest'ultimo. Arrivano e mi nascondo dietro una porta, aspettando poi che il mio "nemico" se ne vada. Quando accade, entro subito in azione, spingendo sia me che il biondo dentro la classe, adesso vuota a causa dell'orario.

«Cosa diamine sta‒ esclama Tae, scostandosi subito da me.

«Sono io, calmati!» rispondo subito, alzando le mani in segno di resa.

«Jungkook?‒ chiede, stupito. ‒Tu... Come- Cosa ci fai qui?!» domanda a raffica, spalancando gli occhi, agitato.

«Taehyung, ti rendi conto che mi hai ignorato per tipo una settimana?» chiedo, retorico, incrociando le braccia al petto.

Si morde il labbro inferiore, battendo il piede per terra, senza rispondere.

«Allora? Perché lo hai fatto?» continuo, pacato. Sembra molto spaventato e non voglio peggiorare la situazione ulteriormente.

«Io...» inizia senza però dire altro.

«Tu?»

«Io non... ‒ sospira sonoramente. ‒Non voglio più essere amico tuo, Jungkook.»

Sbatto diverse volte le palpebre, non capendo. Quando realizzo, compio qualche passo all'indietro, deglutendo.

«P-Perché? Ho sbagliato q-qualcosa?» balbetto e mi maledico internamente.

«N-No... Cioè... Voglio solo- Non voglio più.» dice cose senza senso. Provo ad avvicinarmi ma mi scaccia con un gesto del braccio.

Il cuore fa molto, molto, male. Forse tutto questo è un sogno ‒un incubo‒ e fra poco mi sveglierò, ripensando alla serata trascorsa giorni fa, quando lui era illuminato dai raggi lunari ed era semplicemente... bellissimo. Meraviglioso, etereo, con quella bocca che, adesso, mi sta procurando solo un gran dolore al petto.

Danger-Zone  |KookTae|Where stories live. Discover now