54-Piangere è solo per i forti

1.3K 118 235
                                    

*

*

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

*

quanti titoli felici ragaz

*

«Jimin, possiamo parlare?» domanda Yoongi, una volta arrivato a casa.

Sospiro sonoramente, sfilandomi le scarpe e socchiudendo le palpebre. Sono stanchissimo, saranno le quattro del mattino. Nonostante tutto, questa serata è stata molto sfiancante e vorrei solo andare a dormire. In compenso, ho guadagnato un bel gruzzoletto da spedire alla mia famiglia.

Sposto lo sguardo sul più grande, fermo all'entrata con le braccia incrociate al petto e l'espressione preoccupata.

«Di cosa vuoi parlare, hyung?» mormoro, assonnato, sorpassandolo per sedermi sul divano.

«Sai già di cosa.» risponde schiettamente e roteo gli occhi al cielo, infastidito.

«Allora inizia tu, chi è scappato tra i due dopo quell'avvenimento?» sbotto, stringendo i pugni.

Mi raggiunge e si siede, passando una mano tra i suoi capelli.

«Non voglio litigare, Jimin. — replica e annuisco lentamente — Sono scappato, come dici tu, perché sono rimasto sorpreso dal tuo gesto.»

«Mio gesto? — ripeto, sorpreso e confuso — Ma hai ricambiato!»

«Sì. — ammette, scrollando le spalle con indifferenza — Non so nemmeno io perché l'ho fatto, in realtà...»

«Senti, hyung, — lo incalzo, trattenendo uno sbuffo fintamente seccato — Perché volevi parlarmi? La verità, per favore.»

Stringe le labbra, deviando i suoi occhi dai miei. Una fitta attraversa il mio cuore, ma cerco di non farci caso: è meglio parlarne ora che mai. Viviamo assieme da anni, ignorarci è impossibile.

Aspetta qualche secondo prima di aprir bocca per parlare.

«Mi frequento con una persona. — inizia e odo un doloroso crack. Questa non me l'aspettavo —Per meglio dire: non abbiamo una relazione ufficiale, ma sappiamo entrambi di... Provare qualcosa.»

Deglutisco, sperando con tutto me stesso che i miei occhi non si stiano facendo lucidi. Sento di star andando a fuoco, dentro, e tutto pizzica, come se centinaia di aghi infilzassero la mia pelle ogni secondo.

«Oh... — riesco solo a sussurrare — E chi è?» no, non volevo affatto dire questo. Non voglio sapere assolutamente chi è la persona nel suo cuore, chi lo possiede.

«La conosci... — borbotta — Soyeon.»

Spalanco la bocca all'inverosimile, puntandogli un dito contro ed alzandomi di scatto da quel fottutissimo divano. Mi guarda palesemente confuso, aggrottando la fronte ed inclinando la testa verso sinistra.

Danger-Zone  |KookTae|Where stories live. Discover now