50-È tempo di dirci addio

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cinquantesimo capitolo wooo

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All'inizio, quell'urlo, sembrava che fosse uscito solo dalla mia bocca, guardandomi in torno, però, vidi ciascuno dei miei amici con espressioni scioccate e le labbra spalancate a causa di quel annuncio da parte di mio padre.

Deglutisco sonoramente, spostando le iridi su Jungkook. Il corvino non accenna ad alzare il capo nella mia direzione, rimanendo a testa bassa. 

Mi alzo di scatto dalla sedia, con il respiro pesante, rimanendo con gli occhi puntati sulla figura del mio ragazzo, che mai mi è parsa così piccola e fragile.

«P-Papà... — mormoro, percependo gli occhi lucidi — Come puoi voler scappare? Ancora e ancora?!»

«Non stiamo scappando, Taehyung, noi—» risponde mia madre ma alzo subito una mano per fermarla.

«Non sto parlando con te. — sbotto e la sento sussultare — Papà, vuoi scappare davvero?» porto lo sguardo su di lui, osservandolo seriamente.

Non risponde per i primi minuti, creando un'aria ancora più pesante e triste.

«Taehyung, — sospira — devo farlo. I Park non scherzano quando minacciano.»

«A me non interessa! — grido, sbattendo il palmo della mano destra sul tavolo — Ho già affrontato Park Bogum, non mi spaventa più nulla!»

L'espressione di papà muta immediatamente. «Cosa? Hai parlato con un Park?! Ti ha fatto qualcosa?»

Le parole mi muoiono in gola e il macigno nel mio petto si fa più pesante. Avverto le occhiate di tutti sul mio corpo, quasi come a schiacciarmi.

«Non è questo il punto, papà. — ribatto — Vuoi scappare.» continuo, non capacitandomene.

«Lo avevamo deciso già da un bel po' di tempo... — risponde, stringendo le labbra in una linea sottile — Sin da quando ero in prigione.»

«Abbiamo già i biglietti per il treno che ci porterà a Seoul. — spiega mia madre — La villa potrà essere nostra di nuovo, riavremo tutti i nostri soldi e i nostri lavori. Tu tornerai in quella scuola e la tua vita sarà come prima.» 

«Ma io—» mi blocco, non sapendo come continuare.

Incrocio gli occhi con Jungkook. Quest'ultimo non dice nulla, semplicemente, inclina il capo verso destra, socchiudendo gli occhi e rivolgendomi un piccolo sorriso.

Soffoco le lacrime, portando un pugno sulla mia bocca e mordendolo con i denti.

«Io non voglio che vi venga fatto del male.» sussurro, iniziando a tremare.

Danger-Zone  |KookTae|Where stories live. Discover now