Capitolo 17 - Cos'hai combinato?

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CHARLES

Apro gli occhi a causa della luce che filtra dalla finestra che riconosco non essere la mia.
Dove diavolo sono?

Sbatto le palpebre pesanti cercando di capire in che situazione mi sono cacciato.
Mi alzo cautamente dal divano sentendo la testa pulsarmi violentemente come se avessi un tamburo che rulla costantemente nel mio cranio e finalmente, dopo attimi di amnesia, mi ricordo cos'è successo la scorsa notte.
Alcol.

Guardo l'ora sul cellulare che ripesco dal pavimento in legno e mi rendo conto di essere nei casini.
7.37
"Merda, il volo!"

Il telefono non smette di vibrare e noto una marea di messaggi che mi chiedono dove mi trovo attualmente.

Charlotte
Si può sapere dove sei finito?
Dove cazzo sei?
Charles rispondi
Mi devi delle spiegazioni
Tutto bene?
Rispondi!
3 chiamate perse

Nicolas Todt
Dove sei Charles?
Alle 9 abbiamo il volo
Dove sei?
Ti stiamo aspettando tutti
2 chiamate perse

Andrea
Fatto serata eh?
Ricordati il volo
Oh Charles, dove sei?
Tutto bene?
È successo qualcosa?
2 chiamate perse

Rispondo velocemente a Nicolas, tranquillizzandolo della situazione, mentre mi cambio i vestiti saltellando per casa come una lepre impazzita.
Esco sbattendo la porta d'ingresso rendendomi conto che avrei potuto salutare Leyla ma a causa del tempo limitato non l'ho potuto fare.
Il volo è tra poco e devo ancora passare a casa per prendere le mie cose e andare in aeroporto.
Hai fatto un bel casino Charles.

Entro in casa col fiatone a causa della corsa che ho fatto per Maranello e mi ritrovo Charlotte davanti a me con le braccia conserte ed uno sguardo assassino.
Aia.
Noto che ha gli occhi iniettati di sangue e le borse sotto gli occhi mi stanno urlando che non ha dormito per niente questa notte.
"Io.."
"Dove sei stato?" Mi chiede lei con tono duro.
"Io.." Pensa Charles, pensa.
"Voglio la verità"
"Sono andato a casa di Andrea a dormire"
Bugiardo
"Mi stai mentendo"
"No, davvero"
"Da Andrea? E allora perché mi ha scritto prima per sapere dov'eri?"
Merda.
"Perché..." Pensa ancora Charles "Perché sono andato a fare una corsa e ho perso la cognizione del tempo. Il telefono era scarico quindi non ho potuto ricevere ne messaggi ne chiamate."
"Vestito così?"
"Ehm... Si! Avevo solo questi vestiti e avevo voglia di sgranchirmi le gambe"
"Ok, ma non finisce qui! Ne parliamo dopo." Dice lei poco dopo senza essere convinta dalle mie risposte "Le tue cose sono in camera, ora dobbiamo assolutamente andare in aeroporto se non vogliamo perdere il volo"
Per questa volta sei salvo. Forse.
"Ok"
Scrivo velocemente ad Andrea di non fare commenti in aeroporto,dato che ho appena mentito a Charlotte, sperando che per una volta riesca a tenere quella bocca chiusa.

Arriviamo in aeroporto con un taxi e ci dirigiamo verso la lounge dove trovo Andrea, Nicolas e gli altri membri del team seduti sui divanetti in attesa del volo.
"Finalmente!" Dice Nicolas venendomi incontro "Che diavolo ti è capitato?"
"Ho solo perso la cognizione del tempo" Dico imbarazzato grattandomi la testa sperando che se la beva.
"Beh, che sia l'ultima volta Charles, questo non è uno scherzo." Il suo tono duro comunica tutto.
"Mi dispiace, non succederà più"
"Bene, allora ragazzi, siamo pronti per spaccare anche a Suzuka?"
Vedo Andrea venirmi in contro con uno sguardo che non riesco a decifrare.
"Dove diavolo ti sei cacciato questa notte, visto che a casa mia non eri?" Mi chiede lui con un fare sospetto.
"È una lunga storia"
"Oh ne abbiamo di tempo caro"

Atterriamo all'aeroporto di Nagoya alle ore 23.30 circa locali e ci dirigiamo verso i taxi che ci stanno aspettando per andare a Suzuka visto che la gara si terrà proprio lì.
All'esterno centinaia di tifosi ci fermano per un autografo e per fare delle foto, che concedo senza problemi nonostante la stanchezza che mi porto dietro dalla notte scorsa.
Non ho voglia di affrontare Charlotte o chiunque altro, ora come ora, quindi mi metto le cuffie e guardo fuori dal finestrino aspettando di arrivare a destinazione ed abbandonarmi al sonno.
In un'ora e un quarto raggiungiamo l'hotel Wasuremono che si trova nelle vicinanze del circuito e, fortunatamente, non ci sono tifosi ad aspettarci perché sarebbe stato troppo traumatico per il mio corpo dover sopportare altre attenzioni.
Dopo aver ricevuto le chiavi della camera ed aver preso i bagagli, io e Charlotte entriamo nella suite all'ultimo piano che presenta una vista spettacolare.
Mi cambio velocemente indossando un pigiama e mi sdraio gioiosamente sul letto abbandonandomi alle braccia di Morfeo una volta per tutte, entrando nel mondo dei sogni.

"Mi dispiace da morire Leyla, te lo giuro, non succederà più, promesso"
Guardo la mia ragazza, in piedi, di fronte a me, con le lacrime agli occhi ed uno sguardo che non riesco a decifrare.
Ho paura che mi lasci andare per davvero questa volta.
Ho paura di aprire bocca per timore di vederla andare via senza vederla più, senza toccarla più, senza sentire più il suo odore, senza ascoltare più la sua risata.
"Non so se posso crederti Charles" Mi dice lei senza riuscire a guardarmi "I-io ho bisogno di stare un po' sola."
"Ti prego Leyla, ti prego non andartene. Farò tutto quello che vuoi, smetterò di uscire, di andare alle feste, non toccherò più alcol. Te lo giuro."
Passano alcuni minuti in silenzio senza che nessuno dei due incontri gli occhi dell'altro.
"So che non sono stato un ragazzo perfetto, so che non ci sono sempre stato per te, so che forse sono stato troppo freddo nei tuoi confronti ma non ho mai avuto dubbi su di te Leyla. Non ho mai avuto dubbi sul fatto che tu sia perfetta, non ho mai avuto ripensamenti su di noi perché tu sei il tassello che mi completa."
Finalmente alza lo sguardo e i nostri occhi si incastrano come l'ultimo pezzo di un puzzle che stai assemblando da tempo e mi rendo conto che lei sarà l'unica che occuperà quel posto per completare la mia vita.
"Leyla Emerson, io ti amo"

"Charles!"
Apro gli occhi di scatto ritrovandomi di fronte la ragazza che non desidero al mio fianco ora.
"Charlotte"

...
❤️
I prossimi saranno più emozionanti.
L

Come primule nell'oceano // Charles LeClercOnde histórias criam vida. Descubra agora