Capitolo 28 - Cosa?

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LEYLA

Il giorno seguente
A volte mi stupisco di quanto la calma possa trasformarsi in delirio nel giro di pochi secondi.
Fisso sorpresa Giorgia mentre vaga per l'ufficio, imprecando contro il malcapitato che si trova aldilà della cornetta.
"I patti erano chiari Signor Colombo, se non vuole rispettare le condizioni di contratto può anche andare a quel paese. Arrivederci." Sbatte il telefono sulla scrivania prima di accasciarsi sulla sedia e sbuffare sonoramente dalla frustrazione.
"Problemi?" Le chiedo con tono incerto.
"Troppi — Dice lei continuando il discorso — La collaborazione con Tommy Hilfiger è saltata e probabilmente salterà anche la sfilata di Parigi."
"Perc..." Domando alla sua affermazione, venendo interrotta bruscamente qualche attimo dopo.
"A meno che..." La lampadina sembra essersi illuminata.
"A meno che?" Ripeto con voce curiosa, sapendo che la sua risposta non mi piacerà.
"A meno che la mia stagista preferita non si offra di accompagnare Charles." Cosa?
"Cosa?"
"Si! È perfetto, chiamo Charles!"
Non faccio in tempo a replicare che il suo telefono è già presso il suo orecchio.
Ti prego non rispondere. Ti prego Charles lascia stare quel cellulare.
"Pronto?" Sento dall'altra parte della cornetta.
Merda.
"Charles potresti venire nel mio ufficio. Dovrei parlarti di una cosa."
Dí di no!
"Ehm, certo"
Dannazione!
"Perfetto, a tra poco allora!"
Fulmino con lo sguardo la mia tutor seguendo i suoi movimenti.
"Ti odio, lo sai questo?" Dichiaro i miei sentimenti.
"Suvvia Leyla, che sarà mai?"
Già, che sarà mai!

Dei leggeri colpi alla porta attirano la mia attenzione sulla figura maschile che fa capolino nell'ufficio.
"Ah, eccoti qui — Giorgia si volta verso di lui, comunicandogli il cambio programma — Ti ho chiamato perché, siccome non posso esserci per la sfilata di Parigi, ho pensato che Leyla potesse accompagnarti al mio posto. Che ne dici?"
Pessima idea.
"Ottima idea. Quando partiamo?"
"Domani mattina." Che?!
"Non ci posso credere." Fisso con sguardo stupito le due persone che sembrano divertirsi della situazione mentre io non posso fare altro che disperarmi.
Aiuto!

Qualche ora dopo
"Quindi mi stai dicendo che accompagnerai Charles LeClerc, a Parigi, ad una sfilata."
"Già" Sorseggio la tisana calda, che mi è stata servita poco fa, mentre riferisco la notizia a Lorenzo.
"Mmm" Il suo tono non mi convince.
"Che c'è?"
"Nulla, solo sei passata dall'odiarlo a trascorrere le giornate con lui. Non è che c'è qualcosa tra di voi?" Le sue parole mi prendono alla sprovvista.
Sputo la bevanda appena bevuta cercando di non soffocare.
"Ma che dici! Non c'è assolutamente niente tra di noi. Fidati"
"Mi fido di te ma non so se mi fido di lui."
"È fidanzato."
"E allora? Questo non significa che non possa provare sentimenti per te."
"Ehi" Gli prendo la mano puntando il mio sguardo verso il suo "Mi ha dimenticata Lo, lo sai questo."
"Ok, ma se succede qualcosa voglio saperlo."
"Promesso" Si sporge verso di me lasciandomi un leggero bacio sulle labbra.
Usciamo dal locale dopo aver terminato le nostre ordinazioni e saliamo in macchina diretti al mio appartamento.
Se voglio sopravvivere nei prossimi giorni dovrò recuperare le ore di sonno perdute.

Lorenzo accosta a pochi metri dal cortile mentre i Backstreet Boys suonano alla radio.
Un colpo di tosse attira la mia attenzione, facendomi voltare verso il biondo.
"Visto che avrei voluto portarti a cena, ma questo non è possibile e non ho più voglia di aspettare, te lo chiedo ora" Lorenzo mi prende le mani, fissandomi intensamente. Il mio battito cardiaco aumenta ogni secondo sempre di più finché non pronuncia le fatidiche parole.
"Leyla, vuoi essere la mia ragazza?"
Rifletto per qualche secondo fino a quando la mia mente non formula una risposta.
"Certo!"
Bacio il mio ragazzo con foga finche il suono del mio cellulare mi riporta alla realtà. Saluto Lorenzo e torno in casa sorridendo come un ebete.
Anche io ho diritto alla felicità.

Come primule nell'oceano // Charles LeClercWhere stories live. Discover now