Capitolo 21 - Insonnia

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CHARLES

"Martin!"
Mi sveglio di soprassalto sentendo delle grida sommosse provenienti dalla camera adiacente alla mia.
Leyla.
Dannazione! Non pensavo avesse gli incubi.

È due notti che dorme in hotel ed entrambe le volte l'ho sentita urlare senza poter fare nulla per lei.
Mi giro nel letto, tentando di ignorare i versi che risuonano nelle mie orecchie, ma è tutto invano.
Guardo il soffitto, cercando di pensare a qualcosa che distolga la mia attenzione dalla ragazza che sta soffrendo nell'altra camera.
"Martin! No!"
Fanculo.

Mi alzo di colpo, dirigendomi verso la porta, che cerco di aprire facendo il meno rumore possibile.
Se charlotte dovesse svegliarsi ora sarebbe la fine.
Guardo la mia ragazza, che dorme come un sasso tra le lenzuola color champagne, ed esco in corridoio per raggiungere la camera adiacente. Indosso una semplice maglietta bianca ed un pantalone in tuta nero, spero che non mi paparazzino in questo preciso momento perché sarebbe davvero imbarazzante.
Abbasso la maniglia della porta ma, come previsto, è chiusa.
Prendo la carta magnetica che ho in tasca e la striscio nella fessura tra la porta e lo stipite riuscendo ad aprirla qualche secondo dopo.
Bingo!

Entro nella suite, ammobiliata esattamente come la mia, trovando Leyla nel pieno di un incubo; sudata ed impaurita.
Scuoto leggermente la sua spalla, onde evitare che movimenti bruschi la spaventino, ma i suoi occhi restano serrati impedendole di riprendersi.
"Leyla" Le sussurro nell'orecchio mentre continuo a scuoterla dalla spalla.
"Leyla" Aumento lievemente la forza, finché le sue pozze verde smeraldo non mi fissano vivamente brillando nella notte scura.
Non ho mai visto occhi più belli.
"Charles" La sua voce angelica mi chiama dolcemente riportandomi sulla Terra "Che ci fai qui?" Si strofina gli occhi con le dita.
"Ti ho sentita urlare dalla camera e mi sono preoccupato."
"Intendo come hai fatto ad entrare?"
"Con dei trucchetti che mi hanno insegnato tempo fa."
Aggrotta le sopracciglia osservandomi intensamente, come se fossi un alieno proveniente da Marte.
"Non sapevo avessi gli incubi." Le dico poco dopo.
"Ogni tanto" Dice lei distogliendo lo sguardo e mordendosi le unghie.
"So quando menti Leyla, e adesso lo stai proprio facendo."
Sospira pesantemente fissando un punto indefinito della stanza.
Quanto vorrei entrarle nella testa e capire a cosa sta pensando.

"Dopo la morte di Martin, ho sognato quel giorno tutte le notti sai? Avevo incubi ogni volta che chiudevo gli occhi; mi hanno prescritto dei sonniferi ma odio prenderli perché inibiscono i miei sensi e le mie emozioni. Ho imparato a conviverci, con gli incubi, dopo un po' di tempo, ma ultimamente sono peggiorati."
"Mi dispiace" Le prendo la mano per rassicurarla, sobbalza leggermente ma non la distoglie "Perché non mi hai chiesto aiuto?"
"Perché avrei dovuto Charles?"
"Perché ultimamente le cose sembrano migliorate tra di noi"
Ride alla mia battuta, rivolgendo lo sguardo verso di me.
"Pensi che una notte passata a parlare con te, per giunta ubriaco, sia bastata per risolvere tutto?" Sputa lei tutto d'un fiato "Credi che dopo tutto quello che mi hai fatto io ti abbia perdonato così, da un momento all'altro?"
"Non ho mai detto che tu mi avessi perdonato, ma sembrava che ultimamente le cose andassero meglio." Percepisco una leggera risata da parte sua "Ti ho già detto che mi dispiace per quello che ho fatto, ma vorrei per davvero recuperare i rapporti. Mi manchi Leyla"
"Vattene."
Cosa?
"Ma io..."
"Ti ho detto di andartene Charles." Sputa senza guardarmi negli occhi.
"Ma che sta dicendo?"
"Vattene."
"Va bene. Ok." Mi alzo dal letto ed esco dalla stanza sbattendo la porta.
Ma che diavolo le è preso?

Sono troppo frastornato per tornare in camera, ho bisogno di un po' d'aria. Non posso uscire dall'hotel conciato in questo modo quindi apro la porta antincendio, che da sulle scale, e salgo sul tetto per fare spazio alle mie idee.
La vista che si estende davanti a me è mozzafiato, il circuito di Suzuka è illuminato da infiniti colori che risplendono nel buio della notte insieme alle stelle.

"Sarai mia per sempre."
"Mi rendi così felice Charles."
"Anche tu Leyla."
Torno a fissare il cielo costernato di stelle mentre tengo stretta a me la persona che più amo in vita mia.
"A che pensi?" Mi chiede lei poco dopo guardandomi con i suoi occhi a dir poco estasianti.
"Che passerei tutta la vita a guardare le stelle con te."
"Anche io."
Siamo solo io e lei, abbracciati, sotto questo cielo infinito, colmi di amore.

"Charles!" Una voce familiare mi distoglie dai miei pensieri facendomi voltare indietro.
"Charlotte." La mia ragazza mi corre incontro stringendomi in un abbraccio troppo stretto per i miei gusti.
"Ti ho cercato dappertutto" Dice lei arrabbiata dopo essersi staccata da me.
"Mi dispiace, non volevo svegliarti."
"Mi hai fatto prendere uno spavento."
"Scusa."
"Dai torniamo in camera." Mi prende la mano e mi tira verso la porta.
"In realtà, non ho molto sono" Dico io trattenendola sul tetto "Ti va di rimanere qua ancora qualche minuto."
"A fare cosa?"
"A guardare le stelle"
Ride alla mia affermazione senza prenderla seriamente "Charles, i bambini guardano le stelle, non noi. Torniamo dentro."

Mi sdraio sul letto fissando il soffitto mentre Charlotte, accoccolata al mio fianco, dorme beatamente.
Milioni di pensieri si instaurano nella mia mente ripensando ai minuti appena trascorsi e alle donne con cui ho appena avuto a che fare.
Quando ho incontrato Charlotte ero una persona diversa, una persona che aveva da poco perso il suo migliore amico e bisognoso d'affetto. Charlotte era lì, al posto giusto, nel momento giusto. Ma ora, con il ritorno di Leyla, la mia vita è stata scombussolata nuovamente ed io non so più cosa provo. Non posso dimenticare quello che abbiamo passato insieme, le emozioni che mi ha fatto provare, le promesse che ci siamo fatti. Non posso ignorare tutto questo, ma per il bene di Leyla devo farlo, anche se la farà soffrire. Vorrei davvero ricostruire il rapporto che avevamo precedentemente all'incidente ma quando ci provo lei innalza le sue barriere e mi impedisce di oltrepassarle. Devo allontanarla da me se non voglio farla soffrire di nuovo.

...
I know, i capitoli con Charles sono sempre piuttosto corti ma sto riuscendo ad aggiornare più spesso perciò abbiate pazienza🌈
Spero che anche questo vi sia piaciuto ed aspettatevi un bel po' di drama nei prossimi!
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Bacionees
L
❤️

Come primule nell'oceano // Charles LeClercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora