Capitolo 34 - Panico

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LEYLA

"Mio Dio" Le uniche parole che sono in grado di pronunciare alla sua risposta.
Mio Dio.
Già perché sicuramente c'è qualcuno lassù che ha deciso di prendersi gioco di me. Non è bastato farmi soffrire come un cane, portandomi via la persona a cui ero più legata, ora c'è anche questo.
Charlotte è incinta!

Le lacrime scorrono sul volto senza tregua,come delle cascate, la mente si offusca impedendomi di ragionare decentemente ed il respiro si fa sempre più affannoso man mano che la situazione si fa chiara.
Sono stanca di tenermi dentro tutto.

"Tu, è tutta colpa tua! Tu mi hai illusa." Lo spintono con tutta la forza che ho, accecata dalla rabbia.
"Tu mi hai abbandonata." Il cielo si fa sempre più scuro minacciando pioggia.
"Tu mi hai detto che saremmo potuti tornare ad essere quelli di prima." Un tuono squarcia le nuvole che ci sovrastano, facendoci sussultare.
"Tu mi hai detto che ero l'unica per te." Un fulmine illumina l'orizzonte con il suo rumore elettrico.
"Tu hai preso il mio cuore e l'hai gettato nella spazzatura." Una goccia colpisce la mia guancia già inondata dalle lacrime che non si fermeranno tanto facilmente.
"Tu sei il vigliacco di sempre." La gola brucia per le urla che ho sputato contro Charles.
I nostri petti si alzando ed abbassano velocemente sotto la pioggia che si fa sempre più fitta. Le lacrime, che solcano le nostre gote, si mescolano alle gocce d'acqua provenienti dal cielo.
Gli occhi arrossati ed umidi restano incollati, senza che nessuno dei due abbia il coraggio di distogliersi.
"Ti odio" Urlo io.
"Ti amo" Urla lui.

In men che non si dica, le nostre labbra si uniscono, dopo mesi di assenza, muovendosi disperatamente sotto questo cielo nero.
I nostri corpi si sfiorano e si toccano, creando sensazioni che non provavo da tempo e che pensavo non potessi sentire più.
Il mio cuore batte all'impazzata, al di sotto della gabbia toracica, pulsando il sangue nei miei arti, facendomi, finalmente, sentire viva. Le lingue si abbracciano e si accarezzano gentilmente, spedendo milioni di scosse elettriche nella mia schiena che si inarca verso il monegasco.
Le sue mani morbide di posano sul mio fondoschiena, alzandomi e prendendomi in braccio.
Le mie gambe si avvolgono intorno al suo bacino, facendomi percepire tutto il suo piacere contro di me.
Mordo e succhio le sue labbra carnose mentre passo le mie mani nei suoi capelli, provocando gemiti incontrollabili che si disperdono nella pioggia.

Ci stacchiamo dopo attimi interminabili con il respiro affannoso e le guance arrossate.
Avevo immaginato a lungo questo momento ma non avrei mai pensato che sarebbe stato così intenso.
La sua presa si indebolisce sulle mie gambe, riportandomi a terra e di conseguenza anche nella realtà.
Che cosa abbiamo appena fatto?

Mi allontano dalla sua presa, portandomi le mani tra i capelli e recuperando il respiro che mi era stato sottratto dal bacio.
Sono una traditrice.

"Perché?" Chiedo al monegasco con tono sommesso e disperato.
"Che?"
"Perché mi hai baciata?" Alzo la voce, iniziando ad innervosirmi "Dannazione Charles!"
"Leyla"
"Io sto con un ragazzo che mi ama!"
"Leyla"
"Tu stai per diventare padre con un'altra donna!"
"Leyla"
"Non può funzionare, noi non possiamo funz..."
"Leyla" Charles mi interrompe, alzando il suo tono di voce.
"Che c'è?!"
"Non è mio il bambino"
"Che cosa?"
"Non sono io il padre"

Immediatamente, mi sembra di essere tornata a vivere.
Charles non diventerà padre.

Attendo pazientemente affinché continui la conversazione per capire cos'è successo effettivamente.
"Da quando sei arrivata, Charlotte si è resa conto che in me qualcosa è cambiato, sebbene cercassi di nasconderlo. Ha scoperto che ero stato a casa tua diverse volte e si è infuriata non poco. Quando siamo tornati da Parigi l'ho trovata con un altro."
"Wow."
"Già, wow." Dice lui seccato, facendo trapelare tutta la sua frustrazione.
"Mi dispiace"
"È divertente, sai? Sono sempre stato considerato un traditore quando l'unica qui è lei."
Ed io.

Come primule nell'oceano // Charles LeClercWhere stories live. Discover now