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Natasha si risvegliò quasi subito dopo essere svenuta. Prese un enorme respiro e cercò di alzarsi. Non ci riuscì. Ancora. 

Allora rotolò su un fianco e si ritrovò con il ventre appoggiato a terra.

Emise un gemito di dolore: si era appoggiata esattamente sulla ferita appena riaperta. Si puntellò velocemente sulle braccia, per sollevare il busto dal suolo. Vedeva le luci davanti agli occhi e stava per svenire di nuovo.

Natasha sentì che due mani le avvolgevano la vita e la attiravano verso un corpo vestito di scuro.

Attraverso le palpebre socchiuse vide che Clint l'aveva praticamente presa in braccio e la stringeva delicatamente. 

-Nat? Nat, come stai?

-S-secondo te? - riuscì appena ad articolare  Natasha, stirando le labbra.

-Sei una deficiente - sorrise Clint, ma ritornò subito serio - sul serio, ce la fai ad alzarti? In teoria dovremmo inseguirli, ma se non te la senti...

-No, ce la faccio - ribatté subito Natasha, cercando di alzarsi - mi serve solo... una benda. Qualcosa per stringere la ferita.

Natasha continuava a cercare di alzarsi.

-Sta' ferma, furia scatenata - (capitela, please) -  ho un rotolo di bende.. no cavolo, è esploso con la bomba...ehm... QUALCUNO HA UNA SCIARPA? - gridò, rompendo un timpano a Natasha.

Un uomo terrorizzato lanciò una sciarpa e Clint la afferrò al volo. La strinse intorno alla vita di Natasha, stringendo il nodo.

Natasha serrò i denti, ma non disse nulla.

-Sicura che ce la fai? - si premurò di chiedere di nuovo Clint.

-Sì, Clint, non credo che la mia risposta sia cambiata rispetto a quella di dieci secondi fa.

-La botta ti ha insegnato ad usare il sarcasmo? - bofonchiò Clint, aiutandola a tirarsi in piedi.

-Okay, dove sono andati? - chiese Natasha, cambiando le cartucce della pistola e facedosi scivolare i bossoli in tasca.

-Ho piazzato un localizzatore sui loro zaini - disse Clint, tirando fuori un dispositivo nero che aveva uno schermo su cui lampeggiava una mappa dei dintorni. Sulla mappa c'erano quattro puntini che si muovevano velocemente - questo aggeggio ci dirà dove stanno andando.

-Wow - commentò Natasha - alta tecnologia, eh? E chi le produce queste cose? Non certo Fury...

-Fury compra dalla Stark - la informò Clint, incamminandosi sulla scia luminosa che indicava il monitor -e...ehm, ce la faresti a correre un po'? Non stiamo facendo una piacevole passeggiata.

-Faccio quello che posso - disse Natasha, portandosi una mano al ventre, che sanguinava copiosamente nonostante la sciarpa stringesse i lembi della ferita - ma non credo riuscire a correre. 

-Non fa niente... sai guidare una moto? - chiese all'improvviso, guardandone una parcheggiata accanto ad un muro. Era di un rosso sgargiante e probabilmente aveva i suoi anni.

-Io sì, ma forse tu no. Ti ricordi che per mettere in moto servono le chiavi, sì? - gli disse Natasha.

-No, guarda - Clint tirò fuori da una nicchia ricavata nel tessuto dei pantaloni un mazzo di chiavi e indicò il fianco della moto - Lo vedi?

-Mh, cosa? La vernice data male? - chiese Natasha.

-No - Clint si spostò e la luce di un lampione illuminò meglio la moto. Sul fianco c'era il simbolo dello S.H.I.E.L.D. , dipinto a mano sulla moto, con un rosso leggermente più chiaro rispetto al resto - è un'idea di Fury - spiegò.

"I don't judge people on their worst mistakes" - | Natasha Romanoff |Where stories live. Discover now