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Oggi vorrei dormire per tutto il giorno, e saltare la scuola, perché non ho assolutamente voglia di vedere nessuno.

Eppure, devo andarci. Non ho voglia di parlare con nessuno, anche se dovrei, dovrei dire la verità a Fabrizio, dovrei parlare con Giovanni e dovrei capire quello che è successo con Nicolò.

Non capisco più nulla, sono davanti a scuola, ma non riesco a muovermi, la paura mi paralizza.

-Hey- mi dice qualcuno ridendo.

-Ciao Riccardo- dico sorridendogli.

-Sembri pensierosa, c’è qualcosa che non va?- mi domanda.

-Sono solo stanca.- rispondo, anche se sapevo che non era colpa della stanchezza.

-Andiamo in classe?-domanda. E io annuisco.

Quando entro in classe, sento che Nicolò mi sta guardando.

Poi mi saluta e mi dice:

-Ciao idiota, ti ricordi che oggi dobbiamo pulire? 

-Certo che mi ricordo.- dico con un sorriso. Lo dico in maniera così felice che sembra quasi, abbia voglia di trascorrere tempo con Nicolò. In parte è così, quella notte è stata meravigliosa.

Vengo interrotta.

-Ciao amore.- dice Fabrizio dandomi un bacio a stampo sulla bocca.

Ricambio il saluto.

Mi siedo vicino a Penelope. Lei mi guarda e mi dice:

-Pronta per il tema?-

-Il tema? Oh, cazzo me ne ero dimenticata.- dico con un po’ di preoccupazione.

Lei mi sorride e mi riassicura dicendomi:

-Tranquilla, andrai benissimo.-

E mi abbraccia.

Amo i suoi abbracci. Sono caldi, e pieni di affetto.

Il professore entra in classe. Ci distribuisce i fogli con le tracce da scegliere.

Le leggo con calma.

Ok, nessuna di questa mi piace. 

Ma scelgo la 2.

Secondo me è una traccia assurda, ma almeno è l’unica in qui potrei cavarmela senza aver studiato. 

Non sembra difficile.

Scrivo una pagina, e poi mi ritrovo senza idee. Consegno il foglio così e mi accascio sul banco.

-Come è andata?- mi domanda Fabrizio sfiorandomi la mano.

 Io la ritraggo subito.

-C’è qualcosa che non va ?- mi domanda preoccupato.

-No, no sto benone.-dico. 

Le ore successive passano in fretta. La campanella suona.

Sono così sbadata che mi scontro contro qualcuno.

Giovanni.

-Hey.- mi saluta lui.

-Devo andare- dico.

Lui mi ferma per un polso, mi sorride e poi mi dice:

-Perché mi eviti?

Ha ragione, sto cercando di evitarlo, non voglio parlare con lui.

-Non ti sto evitando. Solo che dopo che abbiamo chiarito come stavano le cose, non ti ho più incontrato. Possiamo comunque essere amici.-gli dico.

Lui annuisce e mi abbraccia.

Mi saluta e se ne va.

Non voglio pulire con Nicolò. Oggi dobbiamo pulire l’aula di scienze. Il professore è stato gentile e ci ha accorciato la punizione. Dovremmo pulire fino a domani.

-Ciao idiota.- mi sussurra Nicolò all’orecchi.

-Oggi non faremo nulla.- dico.

-Come mai? Il tuo fidanzato non vuole?- dice.

Non gli rispondo, in realtà non so cosa dire.

-Non glielo hai detto. Non gli hai detto che sei una puttana.-dice con un sorriso maligno.

-Non sono una puttana.- dico urlandogli contro.

-Pero’ lo stai tradendo.-dice lui.

-L’ho tradito, passato. E non succederà più.-dico seria.

-Sicura?- dice avvicinandosi a me.

Nicolò è così vicino che lo bacio.

Il nostro è un bacio appassionato.

Sento pero’ un dispiacere. Penso  a Penny e a Fabrizio. Loro non si meritano questo.

Mi stacco.

-Devo andare.- dico lasciandolo solo a finire il lavoro.

-Sei una stronza, idiota.- dice incazzato.

Chiamo Fabrizio.

-Pronto?- dice lui.

-Sono io, ho bisogno di parlarti, hai da fare?-

-No, no se vuoi possiamo incontrarci al parco.-

-Ok-

Una volta arrivati al parco, lo vedo e non so se riuscirò a parlargli.

Sono agitatissima.

-Ecco, io dovrei dirti una cosa.- dico.

I need you.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora