15.

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Sono ancora triste per le parole di Nicolò, e non ho proprio voglia di andare a scuola, però devo andarci.

Questa mattina, sono come sempre in ritardo. 

Esco e mi precipito alla fermata del pullman, ma lo vedo passare e mi rendo conto dopo 10 minuti di averlo perso.

Che giornata di merda.

-Vuoi un passaggio?- mi domanda Giovanni.

-Grazie, in questo momento di adoro.

-Ma figurati, per così poco.- dice lui sorridendomi.

Arrivati a scuola, io mi incammino verso la mia classe. Qualcuno mi ferma.

Nicolò.

-Cosa vuoi?- domando incazzata.

-Dai, non fare la stronza. Ho sbagliato, ma tanto lo so che mi darai un’altra possibilità in futuro.- risponde con un sorriso malefico.

-Ti sbagli. Io con te ho chiuso per sempre.- gli dico.

Mi precipito in classe e mi siedo accanto a Penny.

Sembra felice.

-Tutto ok?- le domando.

-Sì, Fabrizio e io abbiamo chiarito tutto.- dice con un sorriso.

-Sono felice per te.- dico.

La professoressa entra in classe e dice:

-Oggi, inizieremo i progetti di arte a gruppi da 3.

“Speriamo di non essere con Nicolò” penso.

Per fortuna sono in gruppo con Riccardo e Mattia. Mattia è un mio compagno di classe, è molto intellettuale, ma è simpatico.

-Quando lo facciamo il progetto?- domando.

-Che ne dite di oggi? Almeno ce lo leviamo subito dalle palle.- propone Riccardo.

Tutti siamo d’accordo.

-Se volete potete venire a casa mia verso le tre?- domando io.

-Mi sembra perfetto.- dice Mattia.

Le ore successive passano in fretta.

Esco da scuola e vedo Nicola.

-Ciao- lo saluto.

-Ciao, come stai? Non ti sei più fatta sentire dopo la festa.- dice lui.

-Ho avuto un po' di problemi, ma adesso sto bene. Cosa ci fai da queste parti?- domando curiosa.

-Aspetto mia cugina.- dice lui.

-Credo che Penny stia arrivando, era dietro di me. Devo andare, ciao- dice salutandolo. Lui ricambia il saluto.

Appena arrivo a casa, mangio.

Poi, accendo la tv, ma non c’è nulla di interessante. Mi sto proprio annoiando.

Qualcuno suona il campanello.

-Chi è?- domando al citofono.

-Sono Nicolò ti prego aprimi.- dice Nicolò.

-No, smettila di perseguitarmi. Hai scelto tu che tra noi finisse. Adesso non puoi tornare sui tuoi passi. Mi dispiace, ma è troppo tardi.

Alle tre, arrivano Riccardo e Mattia.

-Allora di cosa parliamo in questo progetto?- domando io.

-Di un pittore- interviene Mattia.

-Ma che scoperta! Fino a qui, ci arrivavo anche io.- dico scherzosamente.

-Spiritosa! Io propongo Picasso- dice Mattia.

-Proposta accettata.- dice Riccardo.

Iniziamo il lavoro. Dopo circa un’ora, siamo tutti stufi.

-Ho bisogno di una pausa.- dico.

-Anche io.- dice Riccardo.

-Ma, stiamo lavorando da meno di un’ora e voi siete già stanchi?- domanda Mattia.

Entrambi annuiamo.

-Vi va una cioccolata?- propongo.

-Mi sembra un’ottima idea- dice Riccardo.

Vado in cucina e preparo una cioccolata calda, con molta panna.

Che delizia!

I need you.Where stories live. Discover now