9.

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Vedo Penny e vado verso di lei.

-Possiamo parlare?- domando io.

-Ok- risponde lei sforzando un sorriso.

-So che sei arrabbiata con me perché ti ho mentito. Hai tutte le ragioni per esserlo. Non so davvero come farmi perdonare, e se ci tieni così tanto a lui, posso anche lasciarlo perdere. Tu sei la mia migliore amica, e per te, fare qualunque cosa.

-Tranquilla, non preoccuparti per me, vedrai che con un po’ di svago e un paio di avventure me lo sarò dimenticato. Hai intenzione di aiutarmi a divertirmi?

-Certo, conta pure su di me. Posso farti una domanda?

-Certo, dimmi tutto.

-è vero che hai ricominciato a drogarti?

-No, ammetto che ne ho avuto l’intenzione, ma ero così triste che non ho nemmeno avuto il coraggio di tornare a rovinarmi la vita.

Ci abbracciamo.

Prima di entrare in classe Nicolò mi ferma e mi dice:

-Sei proprio sicura di voler entrare in classe?

-Perchè tu cosa mi proponi di fare?- domando curiosa.

-Se vieni con me non te ne pentirai.- dice dandomi un bacio a stampo.

-Va bene, mi fido di te.

Ancora non ci posso credere, sto saltando la scuola per andare in un posto sconosciuto con Nicolò.

Camminiamo vicini, lo guardo e penso: “è proprio un bel ragazzo, chissà cosa ci trova di bello in me?”

Ha un fisico stupendo, degli occhi da urlo e delle labbra troppo belle.

-Che c’è? Ti sei incantata davanti alla mia bellezza?- domanda lui. Io divento tutta rossa.

-Sei proprio bello- commento io.

-lo so.

-E anche troppo modesto.-dico, e poi incomincio a ridere come una scema.

-Siamo arrivati- mi dice lui sorridendomi.

Amo il suo sorriso, giuro lo amo troppo.

Siamo arrivati in un prato stupendo, pieno di fiori rossi. Credo sia il posto più bello che abbia mai visto.

-Posso baciarti?- mi domanda lui con la sua voce sexy.

-E c’è bisogno di chiederlo?- dico.

Lui mi si avvicina, e mi bacia. Il nostro bacio mi provoca mille brividi e sensazioni indescrivibili.

Mi fa sdraiare sull’erba e poi, inizia a baciarmi il collo.

Lo amo, cazzo se lo amo.

Il telefono di Nicolò squilla e interrompe quella bella atmosfera.

-Scusa, ma devo rispondere.- dice dandomi un bacio sulla fronte.

Si allontana, e sento alcuni pezzi di conversazione. 

Credo stia parlando con Giovanni, ma cosa avranno di così urgente da dirsi?

Quando mette giù, io domando:

-Chi era?

-Era Simone, quello in classe con noi, non so se hai presente.

-Sì, ho capito. Cosa aveva di così importante da dirti?- dico.

-Bè, mi chiedeva come mai non fossimo andati a scuola.- dice lui guardandomi negli occhi.

Capisco che sta mentendo, ma non mi importa con chi stava parlando, in fondo, voglio solo godermi questo momento.

Dopo tutti quei baci si fanno le 2, e io dovrei tornare a casa, altrimenti mia madre capisce che non sono andata a scuola.

Mi riaccompagna a casa e lo saluto con un bacio.

Mi sdraio sul letto e improvvisamente, mi viene una voglia matta di sapere se Nicolò mi aveva mentito.

Decido allora di chiamare Giovanni per chiederglielo. Penelope dice che lui non sa mentire, e adesso ne avrò la prova.

-Pronto?

-Pronto sono Sophia.

-Dimmi, avevi forse bisogno?

-Questa mattina hai parlato con Nicolò al cellulare?

-Non dirmi che hai sentito la nostra conversazione?

-No, ma cosa avrei dovuto sentire?

-Nulla, nulla.- dice. Capisco che sta mentendo, le sue parole sono così insicure.

I need you.Where stories live. Discover now