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-Dimmi, cosa era la cosa così importante che dovevo sapere.- mi dice Fabrizio.

-Prometti di non arrabbiarti?- domando, anche se so che si arrabbierà. Lui annuisce.

-Lunedì, sono rimasta chiusa in palestra con Nicolò. Dovevamo pulire, e non so come mai, ma la porta era bloccata e i cellulari non prendevano. Così abbiamo passato la notte lì.

So che ho sbagliato, ma non so cosa mi sia preso e ci sono andata a letto.-dico.

Lui mi guarda e vedo che ha gli occhi pieni di lacrime.

-Sei una stronza.-mi dice.

-Lo so, mi dispiace tantissimo, ma se non ne fossi davvero pentita non te lo avrei nemmeno confessato. Credimi quando ti dico che mi dispiace e quando ti dico che hai ragione ad essere incazzato, ma io ti amo. Amo solo te, e Nicolò è stato solo un errore.- dico.-

Va bene, ti credo.- dice abbracciandomi.

Mi riaccompagna a casa.

Chiamo Penny.

-Hey-dico.

-Ciao-

-Gli ho detto la verità a Fabrizio e mi ha perdonato.-

-Te l’avevo detto che ti avrebbe perdonato, ti ama troppo per non farlo.-

-Avevi ragione.-

-E con Nicolò?-

-Non è successo nulla. Tranquilla, è tutto tuo.-

-Grazie, sei davvero un’amica.-

In realtà sto ancora ripensando al magnifico bacio che c’è stato tra me e Nicolò. 

Ho sentito i brividi salirmi per la schiena. 

Mi addormento sul divano.

Poi, sento qualcuno suonare il campanello.

-Mamma? come mai sei tornata.- dico abbracciandola.

-Abbiamo finito di lavorare prima del previsto. Comunque tranquilla, la prossima riunione è qui vicino, quindi sarò a casa per un po’.-

Sono felice, mi è mancata molto. In casa mi sentivo sola, e non c’era nessuno che cucinava per me.

La mattina dopo. Mi sveglio.

Oggi posso fare le cose con calma, non prenderò l’autobus, perché mi accompagnerà la mamma.

La scuola oggi, è molto silenziosa. 

Molte classi oggi entrano più tardi a causa dello sciopero.

-Guarda idiota che non mi è piaciuto come mi hai abbandonato ieri a pulire.- dice Nicolò incazzato, e lo sembrava davvero.

In parte aveva ragione. Gli avevo fatto pulire tutto a lui.

-Haii ragione, scusa non avrei dovuto. - dico.

-Tranquilla puoi sempre farti perdonare questo pomeriggio- dice andandosene con un sorriso maligno.

Sospiro e mi dirigo in classe.

-Ciao, come stai?- mi dice Riccardo salutandomi.

-Bene bene.- dico.

-Oggi non c’è Fabrizio, è malato, mi ha detto di salutarti tanto.- dice lui.

-Grazie, non sapevo fosse malato.- dico.

Poi arriva il professore e mi siedo al mio posto.

Oggi anche Penelope è assente, mi ha detto che aveva una visita.

La lezione passa in fretta.

 Oggi devo pulire con Nicolò, e per fortuna è l’ultima volta. Non riuscirei a trattenermi davanti alle sue labbra carnose, al suo fisico meraviglioso. 

-Ciao idiota, sei pronta a farti perdonare.- dice sussurrandomi all’orecchio con la sua voce sexy.

-Smettila, e iniziamo a pulire.- dico cercando di sembrare seria.

Dopo un po’ di ore, abbiamo finito.

-Mi dispiace non passare più tutti i pomeriggi con te.- dice lui.

-Invece io ne sono felice.-

-Ma smettila, lo sappiamo tutti che tu sei pazza di me, e stai insieme a Fabrizio solo perché non riesci ad accettarlo.

-Non è vero.- ribatto io.

Lui si avvicina e mi bacia. Questa volta, è meglio delle precedenti, sento i brividi, e le farfalle nello stomaco, è una sensazione indescrivibile.

Poi, ci stacchiamo.

-E poi, tu amavi Fabrizio?- dice lui guardandomi.

-Sì, lo amo.- dico tornando seria.

-E allora perché hai lasciato che ti baciassi?- mi domanda lui.

-Hai ragione mi piaci.-

-E perché non lasci Fabrizio? Anche tu mi piaci, e saremmo felici insieme.- dice lui dandomi un bacio sulla guancia.

-Mi hai convinto. Lo lascio.- dico dandogli un bacio a stampo e avviandomi verso casa.

Ha ragione Nicolò, io sono pazza di lui, e non ci posso fare nulla.

Eppure, lui è così bello. Sembra perfetto, ma non lo è.

Luiè uno stronzo incarnato in un dio greco. 

Mi dispiace per Fabrizio, e anche per Penny, ma all’amore non si comanda.

Mando un messaggio a Penny con scritto:

*Ho bisogno di parlarti. Possiamo vederci tra 10 minuti al parco?

Le risponde con un semplice “ok”.

I need you.Where stories live. Discover now