Regalo di Natale

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Mancano solo tre giorni Natale e io ancora devo trovare il regalo per mia sorella e i miei genitori.
Tutti gli anni la stessa storia.
Però io fondamentalmente odio il Natale in sé come festa, e l'ipocrisia di fondo della società che l'ha trasformata in un giorno all'insegna del lucro e del materialismo. È proprio per questo che ogni anno procrastino la ricerca dei regali perché vorrei evitare di farlo.

Sto vagando ormai da qualche ora tra i portici del centro, ho già girato i miei negozi più fidati come Pull&Bear e Bershka ma non ho trovato nulla.
Non so perché sono ancora qui, probabilmente farei meglio a tornare a casa e ordinare qualcosa su Amazon. Arriverebbe comunque in tempo con Prime e mi risparmierei questa Odissea per il centro in mezzo a un'orda di persone indemoniate.

Decido allora di incamminarmi verso casa, parto decisa infilandomi gli auricolari per estraniarmi dal mondo. Come faccio sempre d'altronde.
Tutta questa atmosfera Natalizia non mi entusiasma per niente, sono un po' un Grinch, anche se a dire la verità odio pure quel film.
Però l'amore per la mia città rimane sempre lo stesso. Nel periodo natalizio devo ammettere che sfoggia un fascino particolare.

Allungo un po' la strada, passando attraverso via D'azeglio, per godermi la cosa più bella del Natale a Bologna: le luminarie.
Trovo che quest'anno abbiano fatto una scelta particolarmente azzeccata, Cremonini è un po' un emblema per la città.
Decido di ascoltare proprio la canzone "Nessuno vuole essere Robin" per creare ancora di più il mood adatto.
Mentre digito il nome sulla barra di ricerca di Spotify sento una mano che mi si poggia sulla spalla.
Rimbalzo all'indietro perché la mano tenta di fermarmi.
Reagisco immediatamente sollevando la testa.
E riconosco subito il volto ce mi si para davanti, in particolare gli occhi che mi osservano con la loro solita profondità.

"Hey" mi dice sfoggiando un sorriso a trentadue denti. "Come va?"

Mi tolgo una cuffia, e sorrido in risposta "Bene dai, non sono stata molto fortunata con la mia ricerca dei regali, mi sa che darò un po' di guadagno al signor Amazon Prime.." Mi sorride.
Noto che alle sue spalle ci sono quattro o cinque ragazzi, che penso lo stiano aspettando dato che si è fermato per intercettarmi.

"Ah cavolo, mi dispiace.. Io mi metto sempre avanti e inizio a Novembre, mi piace godermi Dicembre e l'attesa del Natale senza ansia. Ti auguro di trovarli." pronuncia queste parole e rimango stupita dalla sua affermazione. Non mi sarei mai aspettato che fosse un amante del Natale.
"Ti ringrazio, buona serata, ci vediamo dopo le vacanze." gli dico cercando di liquidarlo gentilmente.
"Grazie, buona serata a te.." aggiunge, mettendo le mani in tasca.

Mi volto e continuo per la mia strada, mentre sto per infilarmi nuovamente l'auricolare sento chiamare il mio nome. "Sara! Sara, aspetta un attimo". È sempre lui. Mi volto subito.
"Sì? Dimmi".
"Che hai da fare?" mi domanda, un po' titubante.
"No, perché volevo chiederti se ti va di fermarti a fare merenda con me e i miei amici." Dice indicandomi i ragazzi che avevo intuito essere appunto i suoi amici.

"Sembrano dei brutti ceffi, ma ti garantisco che se gli conosci sono anche un po' simpatici, a tratti." aggiunge sfoggiando un sorriso smagliante.

Cerco di prendere tempo, non voglio accettare, è già troppo imbarazzante tutta questa situazione. Figuriamoci uscire insieme a lui e i suoi amici.

"Ehm.. in realtà ho un appuntamento alle 18.. non so" è l'unica scusa che riesco a rifilargli in questo momento.
"Eh, dai manca più di un'ora, il tempo di prendere un caffè e sei libera!" mi incalza nuovamente.

Ora sento anche gli occhi dei suoi amici cuciti addosso, mi sorridono, stanno aspettando una mia risposta. Sembrerei una stronza snob se rifiutassi..

"Eh, allora, penso di farcela.. sì, dai, per un caffè posso fermarmi" mi stupisco di me stessa mentre pronuncio questa frase.

Perché ho accettato? In realtà per me lui è appena un conoscente, e i suoi amici sono sconosciuti a tutti gli effetti.

Mi presenta subito ai cinque ragazzi, sembrano piuttosto carini.
Il primo è alto più o meno come me, capelli mossi castani e un paio di occhiali tondi. Si presenta come Nelson.
Poi mi viene incontro uno dai capelli biondi e la barba rossiccia, mi offre la mano e si presenta come Francesco ma dice che tutti lo chiamano Tonno, e anche io posso farlo.
Non faccio domande sul nome perché mi sento già abbastanza a disagio così.
Li seguo nel tragitto mentre mi si avvicina un altro, anche lui un ok riccioluto come il primo ma senza occhiali: Cesare.
Dopodiché, Dario richiama gli ultimi due che stavano parlando tra loro un po' più indietro. Entrambi capelloni, quello più basso si presenta come Nicolas. Ha un sorriso molto dolce e sincero.
L'ultimo, dai capelli neri e spumosi, più lunghi rispetto a quelli di Nicolas. Porta degli occhiali scuri, si chiama Davide ma precisa che tutti lo chiamano Frank.
Certo che sono strani questi, nessuno si chiama col suo vero nome.
O probabilmente sono anche io banale a farmi chiamare semplicemente Sara.

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