L'invito

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Ormai sono finite le vacanze, e tutto sommato sono quasi contenta di tornare a lezione.
Mi piace stare a casa a riposarmi, ma dopo qualche giorno di riposo e studio alternati non ce la faccio più, ho bisogno di uscire e di occupare il tempo con qualcosa di veramente produttivo.
Poi, ad essere sincera, mi sono mancate un po' le ragazze.

Durante il tragitto sull'autobus mi sembra tutto così normale, sono tornata ufficialmente alla routine e sento che questa mi assorbe piano piano.

Arrivata a lezione raggiungo Camilla e Marta ai soliti posti, ci salutiamo con un abbraccio a cominciamo a scambiarci aneddoti sulle nostre feste.
Mi sento piuttosto banale perché non ho fatto nulla di che, soprattutto a Capodanno sono stata a casa di Martina in montagna con qualche altra amica intima, una cosa tranquilla.

A un certo punto, vediamo accapare dalla porta Federico e Tommaso, che ci vengono incontro e si siedono accanto a noi.
Anche loro ci salutano molto calorosamente e ci raccontano le loro avventure di vacanza.

Da una parte inizio a chiedermi dove possa essere Dario, e ripenso a quella merenda improvvisata con i suoi amici.
Alla fin fine quella immagine di lui che mi ero fatta era sbagliata, mi è sembrato sinceramente interessato a conoscermi un po'. 
Magari voleva solo trovare più affinità per finire il lavoro, ma comunque è stato carino da parte sua.

"Terra chiama Sara" dice Camilla sventolandomi una mano davanti agli occhi.
Mi sono incantata, di nuovo.

"Come? Dimmi? Che ho fatto?" provoco una risata dei quattro che mi circondano.

"Ci stavamo accordando per il prossimo incontro, tu sai qualcosa di Dario?" mi chiede la mora.
"Ah no, in realtà no, non ci siamo sentiti.. non saprei sinceramente."

"Eccolo!" esclama Tommaso indicando una figura che sta varcando la porta in questo momento.

Solito cappotto scuro stile parka,  il viso non è incorniciato dalla sua leggera barbetta, probabilmente in occasione delle feste ha deciso di "ripulirsi" completamente.
Gli dà un'aria più giovane.

Tommaso alza un braccio e lo oscilla per farsi vedere, Dario lo nota quasi subito e sorride, avviandosi verso di noi sulle scale.
Una volta seduto a fianco ai ragazzi, si ripete la solita scena sulle vacanze. Discutendo tra noi, decidiamo di incontrarci la settimana seguente per iniziare a fare già qualcosa di più concreto.

Il progetto prende via via la sua forma, e siamo piuttosto soddisfatti di quello che stiamo creando.
Ad ogni incontro ridiamo e scherziamo sempre più, vedo i ragazzi molto affiatati, ma comunque ci includono sempre.

Non mi sarei mai aspettato di vedere Dario così socievole e scherzoso, a tratti non si fa problemi a fare anche il cazzone.
Mi stupisco anche di me stessa e della mia socievolezza con gente che conosco da pochissimo.
Comunque lavoriamo bene insieme, riusciamo a coordinarci e completarci a vicenda.

Per finalizzare il progetto decidiamo di realizzare delle riprese, così un un pomeriggio Dario invita anche Nicolas e Tonno per darci una mano dato che noi siamo tutti piuttosto inesperti in materia.
I due ragazzi mi salutano amichevolmente, come se ci conoscessimo da una vita.
Rimango piacevolmente colpita da questa cosa.

- - -

La sera stessa, sulla chat di gruppo che abbiamo da poco creato con Cami e Marta, mi arriva una specie di inquisizione.
Effettivamente si sono accorte che i due ragazzi già mi conoscevano, e si sono chieste il perché.
Avevo omesso il particolare della merenda con Dario e i suoi amici, un po' perché in realtà mi imbarazzava e forse un po' per tenermela solo per me.

Ovviamente non faccio altro che fomentare le loro insinuazioni su me e Dario.
Per ora lo vedo solo come un amico, è quello che provo a spiegare loro.
Ma so che non ne sono convinte e che mi dicono di sì solo per compiacermi.
Comunque me lo faccio andare bene.

A pochi giorni dalla presentazione Dario ci comunica che sta organizzando una festa per il 14 Febbraio, la sera dopo la presentazione del progetto.
Tutto questo per festeggiare sia la fine del lavoro sia un San Valentino alternativo, come protesta contro questa festa.

A quello che dice saremo abbastanza intimi, con altri pochi suoi amici, nella sua casa in montagna.
Inizialmente io sono titubante, i ragazzi accettano subito, e anche Marta e Camilla sembrano piuttosto inclini ad andare.
Cercano di convincere anche me, però sono un po' scettica.
Odio le feste in generale, e partecipare a una di queste con quasi totalmente gente sconosciuta mi mette piuttosto a disagio.

"Che fai non vieni?" mi dice Dario, quasi sottovoce, avvicinandosi a me mente scendiamo le scale dell'aula dopo la fine della lezione.

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