Troppi Perché

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Il tempo sembra fermarsi quando rientriamo dentro, ci dividiamo e mi siedo accanto a Frank sul divano.

Assisto alla sua conversazione con Nicolas rimanendo inerme, incapace di proferire parola per almeno 15 minuti.
Mi limito ad annuire e sorridere un po' in modo fin troppo finto.
Una figura bionda barcollante mi riporta alla realtà.

"Saretta che ti succede?" chiede Tonno inginocchiandosi accanto al divano per arrivare all'altezza del mio viso.

Cerco di mimare il sorriso più vero che posso.
"Nulla, nulla Tonno.. perché?"
"Sei stranamente seria, sicura che non sia niente?"
"Sicurissima" esclamo cercando di apparire sicura di me.

"Dov'è Marta?" gli domando per cercare di sviare la conversazione.
"È uscita a giocare con Carlotta, il cane di Nicolas, insieme a Camilla e Tommaso.."
"E perché non l'hai seguita? Che aspetti?" lo incalzo.

"Volevo dirti grazie, per la sicurezza che mi hai dato, per i consigli, e poi ti ho visto rientrare con Dario con una faccia.. strana"
"Tonno, non ho niente, davvero.. vai da Marta, che vi ho visto molto in sintonia stasera. Mi sembrava davvero contenta." rispondo poggiandogli una mano sulla spalla come per incitarlo a non sprecare altri minuti senza di lei.
"Va bene, grazie Saretta" dice dandomi un abbraccio veloce prima di fiondarsi verso la porta di ingresso.

Sorrido scuotendo la testa per gli atteggiamenti buffi del biondo.

"È molto carino da parte tua dargli una mano." sento queste parole venire dalla mia sinistra, dove siede Frank.

"Lo faccio volentieri. Come si fa a dire di no a Tonno?" rispondo facendo una risatina.
"Hai ragione.. per quanto esageratamente euforico e idiota possa essere Tonno, non so come faremmo senza di lui. E quando si impunta con una ragazza non lascia perdere facilmente..
Comunque su una cosa aveva ragione, sei strana da quando tu e Dario siete rientrati. E guardatevi, siete agli opposti di questa stanza. Potrai negare a te stessa qualsiasi cosa, ma siamo già in due ad averlo notato.
Non voglio sapere se non vuoi dirmelo, però voglio che tu sappia che se ti va puoi farlo e manterrò il tuo segreto.. Intesi?"
mentre pronuncia queste parole sento le lacrime che cominciano a farmi bruciare gli occhi, strizzo immediatamente le palpebre per farle retrocedere.

Annuisco senza dire nulla, e poi lo abbraccio sussurrando sommessamente un "grazie" con la voce spezzata.

Sento gli occhi di Dario addosso, ma in questo momento non ho voglia di guardarlo.
Forse ho sbagliato, gli ho risposto male, non ho rispettato la sua opinione e mi sono lasciata trasportare dalla rabbia del momento.. Che poi perché rabbia?

In realtà anche lui è un po' permaloso, non mi sembrava il caso di prendersela per una cosa del genere. Uno così aperto che scrive e a cui piace tanto riflettere.. non ha mai visto le stesse sfaccettature che vedo io nell'amore? O magari semplicemente non vuole vederle.

Perché dovrebbe interessarmi il fatto che lui creda o meno nell'amore?
Perché, se lo avevo capito già guardando nei suoi occhi quella sera del pub?
Perché, se non mi interessa altro che essere sua amica?

Forse, perché sento che sto iniziando a provare qualcosa che una persona non dovrebbe provare per un semplice amico, ma non voglio ammetterlo a me stessa.

- - - - -

I giorni seguenti non c'è lezione, dato che ad aprile iniziano gli appelli del secondo semestre.
Io mi rifugio in camera mia, sento saltuariamente Marta e Camilla via telefono per aggiornarci sullo studio, ma rifiuto ogni proposta di uscita perché sono proprio stanca e non in vena.
Da una parte forse sono arrabbiata con gli altri e anche con me stessa, in realtà non penso mi piaccia Dario.

È solo colpa di tutte le loro insinuazioni, mi hanno condizionato facendomi credere di provare qualcosa per lui.

Ma no, non è così, possiamo essere solo amici.

Abbiamo idee troppo diverse riguardo l'amore.
E io sicuramente non sono la persona più idonea per fargli cambiare idea.

Devo mettermi in testa che è stata solo una "fittonata" momentanea, dettata probabilmente dalla mia fragilità e ansia per il concorso.
E appena mi è stata offerta una spalla su cui piangere io ho creduto che potesse esserci qualcosa.
Sara, ritorna in te.

L'unica cosa che accetto è una serata film con Martina, colei che mi ha sempre capita, che ci sarà sempre per me e di cui avrò sempre bisogno.
Optiamo per un film sdolcinato probabilmente per dodicenni, un po' per sentirci ancora le adolescenti che eravamo quando ci siamo conosciute e un po' perché alla fine ci divertiamo a guardare certi film.

A film finito, sento che indugia nel dire qualcosa, e ho proprio pausa di cosa mi voglia chiedere.
"Sara, è successo qualcosa con quel Dario?"
Sento il sangue gelarmi nelle vene, in realtà me l'aspettavo un po' questa domanda, anche se in cuor mio speravo non me la facesse.

"No, figurati, sono solo un po' depressa per la sessione.. non riesco a studiare bene in questi giorni."

"Va bene Sara, se non sei pronta non devi dirmelo ora, prenditi i tuoi tempi.. ma sappi che se ti ha fatto qualcosa io vado a cercarlo a casa e gli taglio tutte le gomme dell'auto" risponde facendo un sorriso piuttosto inquietante.
Scoppiamo a ridere insieme e ci buttiamo sul letto, fisso il soffitto, faccio un sospiro e prendo fiato e coraggio per iniziare a parlare.

"Nulla di che, abbiamo avuto una sorta di discussione sull'amore.. secondo lui non esiste, io gli ho spiegato.. ammetto forse con tono un po' troppo brusco la mia posizione, forse denigrando un po' la sua visione"
"Eh beh, tutto qui? Siete piuttosto suscettibili voi due.. ma perché avete parlato dell'amore?" dice poggiando un gomito sul letto e sorreggendosi il mento con mano.

Ci penso, effettivamente.. perché? Com'è venuta fuori questa cosa?

"Sinceramente non ricordo.. mi ha chiesto quale fosse il mio tipo, dato che pensava che avessi una tresca con Tonno e gli ho detto che appunto non era il mio tipo.."

"Potremmo stare qui a discutere sul fatto che questa sua domanda potrebbe essere una dichiarazione di interesse nei tuoi confronti, comunque, secondo me non è nulla di che.. tu escici e fai finta di nulla, perché devi rovinare tutto per una stronzata del genere?"

"Non lo so Marti, è strano, ho iniziato a fare pensieri strani su di lui e.. non voglio proprio, non ho bisogno di una relazione ora. E probabilmente non siamo nemmeno compatibili se basta una scintilla minuscola come quella discussione così a far scoppiare un incendio tra di noi.." esclamo amareggiata.

"Va bene, Sara, continuare a uscire col suo gruppo non è sinonimo di andare a flirtare con lui, potete uscire insieme ed essere solo amici.. se qualcosa deve succede, verrà da sé."

Conclude aspettando una mia risposta positiva.
"E va bene.. farò come dici tu, o almeno ci proverò." replico alzando gli occhi al cielo, per poi abbracciarla.

"Grazie, Marti" le dico all'orecchio.
"E di che, stupida" risponde lei ridendo.

Non so proprio come farei senza di lei.




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Heilà!
Come va bella gente?
Che ne pensate di questo capitolo e degli ultimi prima di questo? Un commentino a caldo mi farebbe suuuuper piacere🥰

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