Pioggia di pensieri

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Sento qualche urlo di approvazione, voci maschili, e poi sento anche delle voci femminili.
Meno male, nella mia testa tiro un sospiro di sollievo.
Appaiono in quattro e quattr'otto Marta e Camilla dalla porta del salone, e mi vengono incontro.

"Finalmente ti sei svegliata, eravamo preoccupate" dice Camilla avvicinandosi e abbracciandomi come se non mi vedesse da un'eternità.
Ricambio perché sento di aver bisogno di contatto fisico in questo momento.
Ero un po' in soggezione da sola con Dario.
Intanto lui è ritornato dagli altri, penso per lasciarmi da solo con le ragazze.
"Che hai combinato tu stanotte?" domando alla mora, con tono vagamente malizioso.
Marta mi lancia un'occhiata di intesa, e allora facciamo un grido "sottovoce" tra di noi.

"Camiii!!" Faccio un urletto di gioia.
"Calma calma, non è successo nulla, diciamo che c'è stato un bacetto, ma niente di che.."
"Direi più un limone, ragazza mia" interviene la bionda, smentendo l'amica.
"Quindi è ufficiale?" domando sorridendo a trentadue due.
"No, niente di ufficialmente, diciamo che inizieremo a frequentarci più assiduamente.. ufficiosamente" dice mimando delle virgolette con le dita.
"Ah cami sono troppo contenta per te" aggiungo abbracciandola nuovamente.

"Chef, ti stiamo aspettando, vieni a nutrire questi uomini affamati!" udiamo urlare dalla cucina.
Le ragazze mi fissano con sguardo malizioso.

"Non vive proprio senza di te, andiamo!" esclama la bionda tirandomi per un braccio e spronandomi ad alzarmi.
Alzo gli occhi al cielo e la rimprovero
"Marta! basta! Non davanti a loro, ti prego" le dico seguendola ma allo stesso tempo frenando i piedi a terra, aspettando che acconsenta a non farmi fare figuracce davanti a tutti.

Le lancio un'occhiata stizzita, finché non alza le spalle in segno di resa e dice "eh va be', però andiamo, anche io ho fame!" aggiunge ridendo, al che entrambe la seguiamo.

Mentre preparo l'impasto ripenso alla mia quasi immediata risposta positiva, non è molto da me offrirmi per fare una cosa ed essere al centro dell'attenzione.
Soprattutto con persone che per me sono quasi sconosciute.

Realizzo di essere stata incastrata da Dario, mi ha convinto con la scusa della colazione a rilassarmi un po' e socializzare con i suoi amici alla fine, senza nemmeno farmene rendere conto.
Sta facendo sul serio il ragazzo, diamine.
Vuole vincere davvero questa sfida. La domanda vera è: vuole davvero anche essermi amico?
Non è una cosa che si decide così, da un giorno a un altro, dovrebbe essere spontaneo, venire da solo.

Oramai è abbondantemente passata l'ora di pranzo e noi abbiamo fatto un brunch con i pancakes in pratica, ma non mi lamento.
Sono stati apprezzati da tutti, fortunatamente.

Mi sono piuttosto imbarazzata nel ricevere complimenti, e come sempre sono diventata paonazza, guadagnandomi anche delle frecciatine da parte di Tonno e Cesare sul fatto che fossi molto dolce con le guance rosse.
Inutile dire che questi non hanno fatto altro che incrementare il rossore del mio viso.
Però dopo ci siamo fatti tutto insieme una risata, alla fin fine non è stato così brutto.

Però da un lato non vedo l'ora di tornare un po' a casa e stare da sola con me stessa.
Buttarmi sotto una doccia con una playlist di canzoni da cantare a squarciagola e rimanerci per almeno mezz'ora.

Io, Camilla e Marta salutiamo tutti, qualcuno di loro tornerà più tardi per aiutare Dario a sistemare la casa.
Quest'ultimo, da bravo padrone di casa, ci accompagna fino alla porta e ci saluta.
Abbraccia sia Marta che Camilla, arrivato al mio turno mi si avvicina e mi dà un bacio su entrambe le guance, seguito da un abbraccio.
"Ricordati che Dario Matassa mantiene sempre le promesse, e non si arrende facilmente." è quello che mi sussurra all'orecchio per poi salutarmi con un sorriso compiaciuto stampato in faccia.

Maledetto, penso tra me e me, questo fa sul serio.

- - -

Non appena torno a casa mi catapulto nella doccia, l'acqua bollente scende su di me come una pioggia inesorabile, simile a quella dei miei pensieri.
I miei muscoli tesi piano piano si rilassano sotto al tepore e il tocco dell'acqua e inizio a cantare con tutto il fiato che ho in corpo una canzone che forse in questo momento riesco a sentire mia, in un certo senso.
Anche se non riesco a spiegarmi il perché.
E mi lascio andare, perché sento che va bene così.

C'è dolore
Che dolore dentro me
Quando piove
Quando piove e tu non stai con me

Continuo a cantare e continua a piovere, come nella doccia, un po' dentro di me.

•••
Buonsalve a tutti!
Ho scritto un capitolo un po' diverso, un po' più corto.. ma serviva un po' per farvi vedere un altro lato della protagonista.. aspetto con ansia le vostre opinioni a riguardo 😘🥰
Probabilmente la conoscete già perché è famosissima, ma la canzone che ho citato è "Arsenico" di Aiello.

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