Paura di fallire

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Ormai marzo è inoltrato, e ne sono contenta perché sta arrivando la primavera è dopo verrà la mia stagione preferita, l'estate.
Siamo in piena sessione e al tempo stesso si avvicina il concorso propostoci dalla professoressa, a cui abbiamo deciso di partecipare.
A circa due settimane dalla scadenza la Capecchi ci consiglia che sarebbe meglio che fossero solo due membri del gruppo a effettuare la presentazione perché risulterebbe meno "scolastico".
Entriamo subito nel panico, io mi chiamo subito fuori perché ho il terrore di parlare in pubblico.

"Io propongo Dario" esordisce Federico con tono deciso.
"Sì, sono d'accordo" aggiunge Marta.
"Sì, lo vedo molto adatto, in più è lui che ha ingaggiato i suoi amici per fare la parte dei video.. e ci vedrei bene anche Sara.. alla fine è anche merito suo se si è creato questo gruppo, e ha coinvolto Dario" esclama Camilla.
Io sbarro gli occhi in preda al panico.
"No, no, assolutamente ragazzi, potrei sentirmi male davanti a tutte quelle persone" affermo con la voce quasi tremante.

So dove vogliono andare a parare, farmi stare con Dario il più possibile.
Il che non mi dispiacerebbe, ci troviamo bene insieme, lo considero un buon amico.
Anche se non voglio ammetterlo per non dargliela già vinta.
Però da una parte in questo mese sono riuscita a fargli diminuire le sigarette giornaliere da quindici a dieci, e per me è un bel passo avanti.

"Posso farlo io, volendo" dice Tommaso.
"Sì, grande!" esclama Dario battendogli il pugno.
"Va bene, allora vada per Tommaso e Dario, prepareremo una presentazione e noi giudicheremo la vostra chiarezza espositiva" dice Marta.
"Certo, capo, ai suoi ordini!" replica Dario con fare sarcastico.

Tiro un sospiro di sollievo, me la sono scampata.
Preferisco stare dietro le quinte, il palcoscenico non fa per me.

Le settimane passano e il fatidico giorno del concorso è sempre più vicino.
A tre giorni dalla data Tommaso ci dà una bruttissima notizia: ha la febbre.

Perfetto, adesso come faremo dato che avevamo puntato tutto su di lui e Dario?

"L'unica soluzione per me è che lo faccia Sara, ha una buona intesa con Dario ed era stata la prima che avevamo proposto.. " dice Camilla. "Tommi rischia davvero di non Farcela, sapete come sono gli uomini con la febbre.. lui è proprio lo stereotipo"

Sento come una morsa al petto, e l'ansia si impossessa di me cominciando a farmi palpitare il cuore, il quale sembra salirmi in gola per cercare di sfuggire a questa situazione.

"No, ragazzi, non sono in grado" dico io scuotendo la testa, sento che mi iniziano a tremare le mani ma cerco di non darlo a vedere.

"Sara, ne sei perfettamente in grado, non dire cavolate" dice la mora afferrandomi la mano e stringendomela.
"Sara, davvero, puoi farcela.. poi se non vuoi e devi stare male lo farà qualcun altro.. però devi credere più in te stessa" aggiunge Marta.

"Ragazzi non lo so" dico io deglutendo il groppo che mi si è formato in gola "da una parte mi sento una bambina ad avere paura di farlo, dall'altra ho paura di farci fare una figuraccia davanti a tutti.." esordisco.

"Non dire stronzate, Sara, so quanto vali e lo sai anche tu.
Solo che non vuoi ammetterlo a te stessa, ne sei perfettamente in grado.
Anche se non vinceremo, sarà già partecipare la nostra vittoria.
Quindi non rompere che proveremo fino allo sfinimento se necessario in questi pochi giorni, non sarai sola. Ci sarò io." esclama Dario con tono estremamente serio.

"Andata?" dice offrendomi la mano, i suoi occhi mi dicono che è sincero, e mio malgrado non riesco a non fidarmi di essi.
Guardo le ragazze che mi annuiscono come cenno di incitamento ad accettare.
Gli afferro la mano "va bene, proviamoci.." rispondo con la voce quasi spezzata dalla paura.

"Sìii, Sara andrai benissimo" dice Camilla per poi abbracciarmi insieme a Marta.
Mi abbandono a questa stretta, perché mi conforta in questo momento, anche se dentro sto morendo.

Ora siamo solo io e Dario, contro me stessa.

- - -

Il giorno dopo ci incontriamo in un'aula studio per ripetere insieme il discorso da fare.

Iniziamo a parlare ma io sono molto turbata, e agitata, mi tremano le mani mentre cerco di ordinare i fogli dove ho scritto una bozza del discorso.

"Non ce la posso fare.. scusa, Dario, scusa se sono così.. insopportabilmente ansiosa"
"Sara.. Non è necessario sempre mettere da parte le emozioni negative, qualunque esse siano.. ansia, paura, angoscia, anche se quotidianamente ci viene insegnato a fare così.
Anche io lo faccio e finisco per torturarmi con le mie insicurezze, e ti assicuro che ne ho anche io, molte più di quanto tu possa immaginare..
Nessuno è sempre realizzato, nessuno ha sempre una vita perfetta o ha sempre successo.
Ciò non significa che tu non debba sperimentarti, non buttarti mai in situazioni che vorresti evitare normalmente.. ti serve per crescere, per superare le tue insicurezze e uscire dalla tua comfort zone. Potresti scoprire cose su di te che non ti saresti mai immaginata."
Comincia a parlare e percepisco che mi sta dicendo queste cose veramente dal cuore, in modo spontaneo e completamente naturale.
Tutta questa sua calma nel dirmi queste cose mi tranquillizza all'istante.

"Dario non so che dire.. io ti ringrazio, hai ragione, non ho mai il coraggio di andare oltre ai miei limiti.. solo che non so come fare, sto male, somatizzo l'ansia e finisco per logorarmi anche fisicamente.."

"Hai ragione, ma ogni tanto, per esperienza personale ti dico che ti serve cacciarti a volte in queste situazioni in cui non ti metteresti mai.. proprio per capire cosa ti piace e cosa invece odi fare. Col tempo comincerai a fregartene dell'ansia, a dire anche "pazienza, se è andata male almeno ho fatto un'esperienza che comunque mi ha insegnato qualcosa"."

Non dico nulla ma sento le lacrime che mi riempiono gli occhi, e per sfuggire al suo sguardo non dico nulla e mi giro dalla parte opposta.. lui poco dopo mi posa una mano sulla spalla, istintivamente lo abbraccio e mi stringo al suo petto e lascio che le lacrime scorrano sulle mie guance.
Lui ricambia la mia stretta e mi accarezza delicatamente la schiena, provocandomi dei brividi che come un serpente mi risalgono sulla  colonna vertebrale.

•••
Buondììì
Come state?
Che ne pensate di questo capitolino?
Un po' tanto diverso, ho messo un po' più a nudo il carattere della protagonista e di Dario.
Ovviamente non è tutta farina del mio sacco, mi sono ispirata al podcast di Dario "Stare male è normale" e un po'  anche a "Sperimentati".
Come sempre, se volete lasciarmi un consiglio/opinione per migliorarmi mi fa suuuuuperpiacere, un bacio ❤️

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