8. Passatempi (acht)

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Ormai è passata più di una settimana da quando io e quel deficiente ci siamo scritti. Da lì in poi non mi ha più cercato. Oggi è sabato ed è giorno di qualifiche in Bahrein per il Gran Premio. Lo sto seguendo dalla pizzeria italiana dove lavoro perché devo lavorare anche se al momento non sono arrivate telefonate per altre consegne. La pizzeria si chiama “Viva l’Italia!” e mi hanno dato subito un lavoro. È appena iniziato il Q1 Lando fa il primo tempo dopo averne dette quattro alla Haas, io ridacchio. Poco dopo siamo già alla fine del Q1 e vedo il nome Nico come pilota a rischio e ammetto di starlo un po’ gufando. Poco dopo compare il nome di mio cugino come pilota a rischio e il mio cuore sta per avere un infarto. Alla fine, Daniel riesce a superare il Q1 battendo Nico che è rimasto diciassettesimo. Il miglior tempo in questa sessione lo fa segnare Charles. <Come sta andando tuo cugino?> mi chiede Francesco sedendosi accanto a me. Anche lui lavora qui e prepara le pizze. Mi ha insegnato un po’ di italiano anche se ho cercato di studiarlo già all’università. È un ragazzo italiano, più precisamente arriva da Milano. Siamo subito diventati amici e anche lui è un grande fan della Formula 1. <Adesso è passato nel Q2 in undicesima posizione> gli rispondo sorridendo. Anche lui mi sorride e torniamo a guardare lo schermo per vedere la seconda sessione di qualifiche. Nel finale del Q2 vedo il nome di Daniel tra i piloti esclusi e inizio a “pregare” mentalmente. Vedo nella top ten i nomi di Carlos e Lando, ma mio cugino dopo aver concluso il giro rimane undicesimo. Io batto il pugno sul tavolo, sapendo che poteva fare di più, però purtroppo è andata così. Francesco mi passa una mano sulla schiena cercando di rilassarmi. <Ehi vedrai che domani in gara si rifarà> mi dice cercando di rassicurami. <Lo so, però so che lui ci tiene a fare bene>. Cerco di concentrarmi per il Q3. A metà Q3 vedo il nome di Charles in cima e non posso fare a meno di sorridere: anche se tifo mio cugino, tifo anche i miei migliori amici. A fine Q3 Charles ottiene la pole position. Sono così felice! Quando avrebbe finito con interviste e altro, lo avrei chiamato subito. Ci alziamo e andiamo verso il bancone per salutare Giuseppe, il proprietario e per poi andare a casa. <Allora com’è andato tuo cugino?> mi chiede, mentre sta asciugando un piatto. <Abbastanza bene dai: si è classificato undicesimo> <Bene e chi ha fatto la pole?> <Charles Leclerc> risponde Francesco. <Ne sono molto felice! Speriamo che in gara vada tutto bene!> ci risponde Giuseppe facendo un sorriso. Da buon italiano, più precisamente siciliano, qual è, tifa Ferrari. Detto ciò salutiamo ancora Giuseppe, per poi uscire. <Vuoi che ti accompagni?> mi chiede Francesco. <Ok grazie>. Solitamente andrei a casa a piedi, però oggi fa particolarmente freddo e non mi va di camminare. Entro in macchina e cerco di scaldarmi le mani vicino alle bocchette d’aria. Mi volto verso Francesco e anche lui si volta verso di me. Gli sorrido e poi rivolgo il mio sguardo verso Londra. Devo ammettere che Francesco è un bel ragazzo: ha quel qualcosa che solo gli italiani hanno, quel qualcosa di più spontaneo. Anche io sono un po’ così, date le mie origini. Ha la mia stessa età ed è davvero simpatico. Arriviamo abbastanza in fretta. Scendiamo insieme e mi accompagna al portone. <Beh grazie del passaggio. Ci vediamo lunedì al lavoro!> <Sì certo!>. Lo abbraccio un po’ goffamente e lui sembra voglia dirmi qualcos’altro ma alla fine mi sorride e sale in macchina. Salgo al mio appartamento e dopo essermi messa comoda, chiamo Charles. Dopo 3 squilli mi risponde. <Ehi Christine!> di sottofondo c’è un gran vociare. <Ehi Charles! Complimenti per la tua pole! Sono così felice per te!>. Anche se lì sono le 23:30, so che lui e gli altri si fermano un po’ a parlare. <Grazie Chris, non sai quando sono felice!> <Sento parlare di sottofondo: con chi sei?> <Sì, ci sono Daniel, Nico, Lando e Carlos> <Vero che mi passi Dan?> <Certo! Daniel! C’è Chris al telefono>. Immagino che mio cugino si sia precipitato. <Chris!> <Bro! Sono felice per la tua qualifica, hai fatto un buon lavoro> <Sì per ora non mi posso lamentare, anche se avrei potuto dare di più> <Beh al meno hai battuto il tuo compagno di squadra!>. Lui ride. <Lo sai che è qui vicino a me e che ascolta tutto, vero?> <Ah sì? Beh, allora Nico se mi senti: c’è una bella vista da sotto?>. Daniel non risponde subito e poi lo sento ridere come solo lui sa fare. <Ti ha fatto il medio!> <Il sentimento è reciproco Hulkenberg!>. Di sottofondo sento la voce di Nico che dice <Ci vediamo al prossimo Gran Premio e preparati perché avrai una sorpresina!> <Ok allora ci vediamo a Baku!> <Verrai a Baku?> mi chiede mio cugino sorpreso. <Penso di riuscire a venire, ma prima no> <Non sai quanto mi fai felice Christine!>. Mio cugino è un tenerone: lui ci tiene ad avermi ad ogni Gran Premio ed io cerco di fare quello che posso. Rimango ancora qualche minuto a parlare con Daniel poi stacco. Vado nella mia camera e mi appisolo quasi subito.

Siamo fatti per amare | Nico Hulkenberg Where stories live. Discover now