18. Solo noi (achtzehn)

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Venerdì. Mi sveglio relativamente presto come al solito in un weekend di gara, ma con la sola differenza che oggi sono iper-elettrizzata. Probabilmente per il gala. Anche se mi è difficile ammetterlo non vedo l'ora di partecipare, anche se si rivelerà noiosissimo. Mi vesto velocemente e scendo nella hall dove c'è già Jess ad aspettarmi. <Chiamiamo un taxi per andare al circuito?> mi chiede mentre usciamo dall'hotel. <No, andiamo a piedi. Così ne approfittiamo per vedere un po' la città e per fare un po' di moto> le rispondo sorridendo e iniziando ad avviarmi verso il paddock che non è molto distante dall'hotel. Lei non mi sembra troppo convinta, ma mi segue comunque. Arrivate davanti all'entrata del paddock, entriamo con i nostri pass e veniamo travolte dal lusso e dalla festosità che sono propri solo di Monaco. Andiamo nell'hospitality della Renault, dove saluto alcuni meccanici e ingeneri e Cyril. Loro sono la nuova famiglia di Daniel e li saluto e li rispetto come se fossero anche la mia famiglia. Monaco è un circuito particolare. Amato e odiato dai piloti per la difficoltà dei sorpassi e perché è un circuito cittadino. Verso le 11:00 io e Jess andiamo al box di mio cugino per vedere le prove libere. Ci sediamo su delle sedie e prendiamo le cuffie per poter ascoltare i vari team radio. Preferisco vedere da qui le prove libere, il Gran Premio o le qualifiche che da un balconcino, seduta su un sofà, a bere un drink vedendo le macchine sfrecciare sulla strada. Io lo vivo di più il Gran Premio da qui: vivo l'adrenalina dei meccanici che esultano per i sorpassi o che si preparano per un pit stop. Mi piace stare qui e vivere a pieno l'emozione della Formula 1. A distrarmi da miei pensieri, però, ci pensa Jessica. <Avete parlato?> mi chiede indicando con un cenno della testa il box di Nico. Mi volto verso quella direzione e vedo Nico prepararsi per entrare in macchina. Questa è una sorta di Gran Premio di casa per lui perché abita qui. <Sì. Si è scusato per la litigata> le rispondo per poi soffiare un bacio a mio cugino che anche lui si sta preparando per le prove. Lui ricambia sorridendomi. <Wow. State facendo dei passi in avanti> mi dice Jess sorpresa. <Sì, ma non è come pensi> le rispondo per poi vedere le macchine sul tracciato e lasciando in sospeso quel discorso. Molti piloti vanno molto vicino al muro e per questo rischiano molto. Valterri Bottas, ad esempio, va lungo in un punto della pista. Alla fine della prima sessione il miglior tempo lo ottiene Lewis, mentre Nico il settimo e Daniel l'undicesimo. Subito dopo io e Jess ci dirigiamo verso l'hospitality della Renault per mangiare e ne approfittiamo per fare una passeggiata nel paddock, visto che la seconda sessione inizia alle 15:00. Quando passiamo davanti i box McLaren una voce mi chiama. Mi volto per capire da dove provenga e vedo Carlos correre verso di noi con la parte superiore della tuta legata ai fianchi. <Ti prego non dirmi che quello è Carlos Sainz> mi sussurra Jess. <Sì è lui> le rispondo sorridendo. <O Cristo! Farò una figuraccia!> esclama lei coprendosi il viso. <Non è vero devi solo tranquillizzarti> cerco di rassicurarla, giusto in tempo prima che arrivi lo spagnolo. <Ciao Chris!> mi dice salutandomi con un bacio sulla guancia. <Ehi Carlitos!> gli rispondo spettinandogli i capelli ridendo. <Allora come va?> proseguo. <Potrebbe andare meglio, sicuramente il problema che ho avuto alla batteria durante la prima sessione non aiuta!> mi risponde un poco dispiaciuto. <Volevo presentarti la mia migliore amica Jessica: Jessica lui è Carlos> dico cercando di spingere la mia migliore amica a presentarsi al pilota numero 55. <Felice di conoscerti Jessica!> dice Carlos con uno strano luccichio negli occhi. <Piacere mio!> risponde Jessica stringendo la mano allo spagnolo. Poi sento Andreas Seild chiamare Carlos. <Scusate ragazze, ma devo proprio andare. È stato un piacere conoscerti Jess! Ci vediamo in giro Christine!> dice per poi allontanarsi in tutta fretta. Un secondo dopo la mia migliore amica sta sclerando <O MIO DIO! C'è ti rendi conto di quello che è appena successo?! Ma lo hai visto?! Un figo della madonna!> <Ho visto, ho visto!> ribatto ridendo per la reazione di Jess. Poi mentre ci dirigiamo vedo passare Nico in bicicletta e quella scena mi fa ridere: saluta alcuni fans e mi saluta con un cenno, mantenendo sempre il sorriso. <Ti ha salutato, hai visto!> mi dice la mia migliore amica tirandomi per un braccio. "Oggi è troppo esaltata" <Ho visto Jess! Mi ha solo salutata niente di più!> dico ridendo. Alla fine, ci dirigiamo di nuovo nel box di Daniel per vedere la seconda sessione. Molti piloti vanno lunghi nella curva 8, tra questi anche Seb e Lewis. Il miglior tempo l'ottiene sempre il pilota numero 44, ma in quinta posizione c'è anche un'impressionante Alex con la Toro Rosso. Nico e Daniel ottengono rispettivamente il sedicesimo e il diciassettesimo tempo. Alle 16:30 finisce la sessione e io mi fermo ai box Ferrari per parlare con Charles e Sebastian. Ci siamo messi a ridere per il team radio di Kimi quando arriva, da chissà dove, la mia migliore amica correndo che mi chiama a gran voce. <CHRISTINE!> grida, arrivando affannata per la corsa che aveva fatto. <Cosa c'è?> le chiedo curiosa e anche un po' preoccupata. <TU DEVI VENIRE IMMEDIATAMENTE CON ME! Siamo già in ritardissimo e ci dobbiamo preparare per il gala!> mi dice prendendomi per un braccio. <Che ore sono scusa?> chiedo e Seb mi risponde guardando il suo orologio <Sono le 17:30>. <Mi spieghi perché dovrei andare a preparami ora che mancano tre ore al gala?> gli chiedo scettica. <TU SEI COMPLETAMENTE FUORI! VIENI CON ME, ORA!> mi grida trascinandomi per un braccio. I due piloti della Ferrari se la ridono bellamente e io li supplico con gli occhi di aiutarmi. Presto siamo nella mia camera d'albergo per una sessione di beauty care e robe di cui non conoscevo l'esistenza fino a 5 minuti fa. <Sai dovresti farti truccare più spesso, sei uno schianto!> mi dice la mia migliore amica nel riflesso sullo specchio del bagno. Mi ha messo un rossetto rosso, in abbinamento con il mio vestito, e un po' di mascara. Molto semplice, un po' come me insomma. Le sorrido e poi mi alzo per andare a mettere il vestito.

Siamo fatti per amare | Nico Hulkenberg Where stories live. Discover now