14. Piccoli incontri e grandi litigi (vierzehn)

338 17 76
                                    

Venerdì. Vado subito al circuito con Dan e Francesco perché voglio fare vedere a Fra com’è un weekend di Formula 1 da “dietro le quinte”. Daniel e Francesco stanno facendo amicizia e questa cosa mi fa molto piacere. <Quindi tu non hai mai provato le lasagne?> chiede Francesco stupito una volta che siamo arrivati ai box. <No, non ancora. Questa splendida ragazza deve ancora farmi assaggiare un sacco di cibi italiani!> dice Dan dandomi un bacio sulla guancia. Poi uno degli ingeneri di Dan lo chiama e ci dice <Oh, mi stanno chiamando. Voi state pure qui ragazzi e divertitevi!> e scappa via dando una pacca sulla spalla a Francesco. Fra sorride felice <Ancora non ci posso credere di essere qui. Non ti ringrazierò mai abbastanza per quello che stai facendo per me> <Non ti preoccupare Fra! Lo faccio con piacere!> gli rispondo sorridendo in risposta. Poi mi abbraccia. All’inizio, questo gesto mi sorprende poi mi lascio andare. Francesco è veramente un bravissimo ragazzo e si merita qualcuno che lo faccia felice per davvero. Guardo le prove libere, come sempre, dal box di Dan. Dall’altra parte Nico cerca di ignorarci, ma ogni tanto lancia occhiate verso di noi. “Vediamo adesso chi vincerà…” penso. È nervoso, glielo leggo nei gesti che fa: stringe le mani in pugno e appena ha finito di parlare con il suo ingegnere mette subito il casco, quasi a mascherare le sue emozioni. Io sorrido soddisfatta. Le prime prove si concludono con Valtteri Bottas, leader del campionato, in testa, Carlos, al suo GP di casa, sesto e Nico e Daniel rispettivamente decimo e undicesimo. Le prove sono state abbastanza tranquille, a parte per Lance Stroll che è andato a muro. Finite le prove io e Francesco andiamo a mangiare cibo francese nell’hospitality della Renault. <Non ci credo. Tu tradisci con il cibo francese la mia patria?! Questa da te non me l’aspettavo Chris!> mi dice Francesco quando stiamo per mangiare. <Dai Fra, il cibo è buono!> ribatto sorridendo, ma lui fa una smorfia di disgusto che mi fa ridere. Rimaniamo lì a parlare fino alle 15:00 quando ritorniamo nei box per le prove libere 2. A Nico ormai non ci faccio più caso, tanto che appoggio il braccio sulla spalla di Francesco e gli sorrido. <Comoda?> mi chiede Fra sorridendo. Ci sediamo su delle sedie e poi gli rispondo sorridendo. <Sì, molto grazie!>. Lui ride e io lo seguo. Per la Renault le sessioni non sono così buone. Ma per ora va “bene” così, basta che non succeda in gara o in qualifica. Finite le sessioni dico a Francesco di andare senza problemi in albergo, mentre io rimango un po’ nel paddock per aspettare Dan dopo le interviste. Ok, lo ammetto: rimango anche perché voglio vedere la reazione di Nico a quello che è successo oggi. Ho una strana passione nel vedere che effetto gli fa stare a vedere me e Francesco assieme. Mentre sono davanti all’hospitality ad aspettare Daniel, vedo che il paddock sta iniziando a svuotarsi. Sento un cagnolino abbaiare e mi volto per vedere da dove viene. Poi vedo una piccola palla di pelo che corre verso di me abbaiando. È un piccolo Pomerania bianco e nero. Corre verso di me e continua ad abbaiare. Quando arriva salta intorno a me scodinzolando e abbaiando. <Ma ciao!> sorrido e lo accarezzo. È veramente un bel cane. Vuole essere preso in braccio, allora lo sollevo e lo metto davanti al mio viso per vederlo meglio. Lui mi lecca la guancia e il naso. Rido e mi allontano <Mi stai facendo il solletico!>. Lui abbaia felice. Non so se sia un maschio o una femmina, ma a rispondere alla mia domanda ci pensa il suo collarino. Guardo il ciondolo e ci leggo il nome “Zeus”. <E così ti chiami Zeus? Sai che è un bel nome?> gli dico accarezzandolo. Lui abbaia. Poi mi viene in mente: questo cane deve avere un padrone, per forza! <Dov’è il tuo padrone, eh?>. Lui abbaia e sembra cercare di dirmelo. <Non parlo il cagnese, mi spiace!> gli dico accarezzando il suo morbido pelo. <Zeus! Zeus!> sento gridare da qualcuno. <Visto: il tuo padrone ti sta cercando!>. Tengo in braccio Zeus e cerco di capire da dove viene quella voce. Poi vedo correre verso di me Nico e capisco. <Zeus!> dice quando arriva davanti a me. Forse si accorge solo ora che ci sono anche io. <Lo hai trovato tu?> mi chiede riprendendo fiato per la corsa che aveva fatto. <A dir la verità è venuto lui da me> <In che senso?> mi chiede stupito. <Stavo aspettando Daniel, ho sentito abbaiare e mi è venuto incontro. Vero Zeus?> dico e guardo sorridendo il cane. Lui mi risponde abbaiando. <Ok. Ehm, posso?> mi chiede allungando le braccia. <Oh sì certo!> gli rispondo dandogli il cane. Questa è una delle poche volte che ci ritroviamo assieme senza fare del sarcasmo. <Ci vediamo domani> mi dice e io lo guardo strana. Lui capisce e riprende subito <Intendevo ai box, immagino sarai a vedere le qualifiche dal box di Dan> <Sì, ovvio. Ci vediamo> gli dico con un cenno mentre si allontana. Mi metto le mani nelle tasche posteriori dei miei jeans e lo guardo allontanarsi, pensando alla semplicità con la quale abbiamo parlato adesso. Non ha fatto neanche accenno a quello che è successo oggi. “Forse non è così un’utopia provare qualcosa per lui…” <Christine!> urla mio cugino facendomi spaventare. <DANIEL!> dico ad alta voce e lui continua a ridere. Io gli do un leggero pugno sul braccio. <Dai andiamo in albergo> mi dice poi circondandomi le spalle con un braccio. Una volta arrivati in albergo vado nella mia stanza e decido di chiamare Jessica. Dopo un paio di squilli mi risponde “Wela Chris!” “Ciao Jess! Come va a Londra?” “Come al solito, ti sto sostituendo!” Quando io sono in giro per seguire i Gran Premi con mio cugino, Jess mi sostituisce e ogni tanto ammette che il mio lavoro la diverte. “Grazie Jess, sei un tesoro!” “Aww, lo so! E comunque come mai hai chiamato?” A Jessica non sfugge nulla! “Ti ho chiamata perché… ehm… volevo dirti una cosa…” “Ti prego dimmi che vi siete messi assieme, ti scongiuro!” “No, ma va, sei matta?! No, volevo dirti che… ci ha ancora provato con me” dico tutto d’un fiato. “Oddio, davvero?! Allora gli piaci veramente tanto!” “A questo proposito, stavo pensando che magari potrei presentarti qualche pilota a Monaco, che ne sai magari scocca la scintilla!” “Brava hai ragione! Mi piacerebbe tanto conoscere quello spagnolo, quello che è con la McLaren…” “Carlos?” “Sì, lui! È un figo della madonna! Non è mica il tuo migliore amico?” “Sì”. Non avevo mai pensato alla possibilità di fare incontrare Carlos e Jessica, ma adesso che ci penso, non mi sembra così male! “Bene! Oh Chris, ti devo lasciare che mi stanno chiamando al lavoro, ci sentiamo quando torni!” “Sì certo! Ciao!” “Goodbyeee!”. Conclusa la chiamata vado a dormire stanchissima. Sabato. Dopo la colazione vado direttamente al paddock e all’hospitality Renault. Le terza sessione di prove libere inizia a 12:00 quindi decido di non mangiare nulla. Entro nel box di Dan e mi siedo a fianco a Francesco e gli sorrido. <Allora pronto per le qualifiche di oggi pomeriggio?> gli dico. <Sono sempre pronto!> mi risponde e gli sorrido e mi soffermo a guardare la monoposto di Daniel che tra poco scenderà in pista. È così semplice stare con Francesco. Con Nico invece è un continuo battibeccare. Ma quello che è successo ieri, quando gli ho restituito Zeus, è una cosa che mi ha stupito molto. Siamo stati 5 minuti insieme senza battibeccare. Il mio cuore batte più velocemente al pensiero. Poi scuoto la testa per cercare di distrarmi. Il tempo qui in Spagna al momento non è tanto bello: è nuvoloso, ma si sta bene tutto sommato. Durante la sessione vedo la Ferrari di Seb girarsi, ma senza danni. Bottas invece rimane impantanato nella ghiaia. Poi verso la fine della sessione George va contro il muro e viene esposta di nuovo la bandiera rossa. Il miglior tempo lo fa Hamilton, mentre Nico è dodicesimo e mio cugino è diciassettesimo. Mentre aspetto che inizino le qualifiche scopro che domenica, dopo la gara, ci sarà una festa in discoteca con tutti i piloti. E mi arriva anche un messaggio da parte di Max.

Siamo fatti per amare | Nico Hulkenberg Where stories live. Discover now