26. Turbolenze (sechsundzwanzig)

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La suoneria del mio telefono mi sveglia bruscamente dal sonno. Cerco a tastoni il telefono sul comodino. Anche Nico si è svegliato. Mugugna qualcosa e si siede sul letto. Una volta che ho trovato il telefono, mi siedo contro la tastiera del letto e rispondo senza neanche guardare il nome. <Pronto?> dico con voce leggermente assonnata. <Chris ti ho svegliata?> la voce rotta di Jess mi riporta alla realtà. <No, no, tanto io e Nico ci saremmo dovuti svegliare comunque> le rispondo tranquillamente. Mi volto verso Nico che mi chiede “chi è” sottovoce. Gli mimo il nome di Jessica con le labbra. Lui annuisce e si passa una mano tra i capelli. <Cosa è successo? Ti sento strana> le chiedo preoccupata, mentre mi alzo dal letto per parlare in pace. La sento sospirare dall’altra parte del telefono e trattenere un singhiozzo. <Jess, mi stai facendo preoccupare> le dico mentre cammino per la stanza. <Scusa, è solo che…> prende un bel respiro per poi dirmi <Carlos e io abbiamo litigato> <Litigato? E per quale motivo?> le chiedo io. <Ci stavamo scrivendo e io ho visto una foto di lui con una ragazza che si baciavano. Allora gli ho chiesto chi fosse e lui mi ha risposto che non era nessuno. Poi gliel’ho chiesto ancora e lui mi ha detto che non erano affari miei e che non avrebbe detto nulla soprattutto a me. Io allora incazzata l’ho chiamato e gli ho detto che era uno stronzo e che pensavo ci tenesse a me. E beh, poi la discussione non è andata avanti nel migliore dei modi> mi risponde lei sospirando. Io mi passo una mano tra i capelli. <Comunque mi stupisce questo atteggiamento di Carlos, non è da lui> le rispondo. <Uff, non lo so, so solo che ci sto male e che mi dispiace> mi dice lei tirando su col naso. Mi dispiace tanto che si senta così, non se lo merita. <Senti, provo a parlarci e sento cosa dice ok?> le dico cercando di rassicurarla. <Grazie Chris, sei una vera amica> mi dice lei dall’altro capo del telefono. <Non ti preoccupare. Ti faccio sapere. Ciao!> <Ciao> mi risponde per poi riattaccare. Sospiro per poi prendere velocemente la mia felpa e mettere il cellulare in tasca. <Amore, dove vai?> mi chiede Nico guardandomi confuso. <Vado a parlare con Carlos> gli rispondo mentre cerco di sistemarmi i capelli in una coda. <E perché devi andare a parlare con Carlos?> mi chiede ancora. <Perché lui e Jessica hanno litigato> gli rispondo prendendo le chiavi della stanza. <E devi andare a parlare con lui?> domanda aggrottando le sopracciglia. <Ti hanno mai detto che fai troppe domande?> gli rispondo io aprendo la porta. Ho l’intenzione di uscire, quando una mano si appoggia alla porta chiudendola. Mi volto verso Nico incrociando le braccia al petto. <Quindi? Mi fai andare fuori o no?> gli chiedo io sbuffando. Prima le domande tipo interrogatorio ora non mi vuole fare uscire: ma che gli prende? <Voglio stare un po’ da solo con te… per favore> mi sussurra iniziando a baciarmi il collo. Io alzo gli occhi al cielo. “Sta diventando peggio di un bambino!”. Poggio le mani sul suo petto e lo spingo un poco, allontanandolo. <Senti, siamo stati quasi due settimane insieme senza allontanarci un attimo, penso che tu possa resistere senza di me per venti minuti!> esclamo io infastidita. <Ma guarda che nessuno ti ha chiesto di fare da avvocato tra la tua migliore amica e Carlos!> sbotta lui. <Sono due dei miei migliori amici, se permetti vorrei evitare che si scannino!> <E io sono il tuo ragazzo che vuole stare un po’ con la sua fidanzata!> <Quando hai finito di fare il bambino frignone me lo fai sapere!> esclamo io uscendo e sbattendo la porta. “Quando fa così è proprio insopportabile!” penso nella mia testa mentre mi avvio verso la camera dello spagnolo. Busso piano e aspetto che apra. <Chris?> mi chiede il pilota McLaren visibilmente stupito. <Ci ha già pensato il mio fidanzato a farmi innervosire, quindi non mettertici anche tu> dico nervosa entrando nella sua stanza. <Problemi di coppia?> mi chiede lui divertito. <Lascia stare guarda. Tu piuttosto? C’è qualcosa che devi dirmi?> gli chiedo io andando dritta al punto. <No, nulla. Perché me lo chiedi?> mi risponde lui indifferente sedendosi sul divanetto. <Mi ha appena chiamato Jessica…> dico io e vedo il suo volto scurirsi. <Oh…> sospira lui passandosi la mano tra i capelli. <Già. Che ti è preso? Non è da te quel comportamento> <Lo so e mi è dispiaciuto. Sicuramente Jess ti avrà parlato di quella foto. Io l’avevo pubblicata solo per farla ingelosire! Non avrei pensato che sarebbe andata a finire così! E prima che tu me lo dica: sono un coglione> mi dice tutto d’un fiato. <Certo che voi maschi ragionate in modo veramente strano!> esclamo io. Lui si mette a ridere contagiando anche me. <Cosa posso fare adesso? Ho fatto un casino…> dice poi mettendosi la testa fra le mani. <Senti, prova a parlarci. Ma non al telefono, a quattrocchi. Penso che si meriti una spiegazione> gli rispondo poggiandogli una mano sulla spalla. <Pensi che capirà?> mi chiede stupito alzando la testa. <Ne sono sicura> gli rispondo sorridendo. Lui sorride in risposta e mi abbraccia forte. Ci tengo tantissimo a loro due e mi dispiacerebbe se distruggessero quello che stava nascendo solo per qualche incomprensione. <Grazie Chris> mi dice sciogliendo l’abbraccio. <E di che? Lo sai che per voi due ci sono sempre!> gli dico facendogli l’occhiolino per poi scoppiare a ridere.
 
Oggi è un giorno come un altro, niente di speciale. Non sento Nicolas da quando sono partita dopo la Francia. Non ci siamo salutati bene prima della partenza perché lui ce l’aveva ancora per quella discussione che avevamo fatto quella mattina. Io l’ho lasciato perdere. Se vuole sentirmi di nuovo o qualunque cosa voglia fare, sarà lui a chiamarmi non di certo io. Quando voglio posso essere molto testarda e lui lo sa benissimo. Credo siano almeno 6 giorni che non lo sento. Ammetto che un po’ mi manca, ma non farò assolutamente io il primo passo. È lui che ha fatto tutto sto casino e adesso spetta lui a rimediare. Se io ho voglia di andare ad aiutare i miei amici non sarà di certo lui a fermarmi! Per cosa poi? Per i suoi attacchi da bimbo bisognoso? Alzo gli occhi dal mio libro e lo chiudo di scatto. Dio che odio! Quando la gente inizia a mettere i bastoni tra le ruote nella mia vita è una cosa che mi fa arrabbiare tantissimo. A distrarmi da questi pensieri ci pensa il mio telefono che squilla. <Pronto?> <Christine…> sento dire piano dall’altra parte del telefono. <Francesco?> chiedo io stupita. Non lo sentivo da un po’. <Non è che potresti passare da me?> gli sento dire con la voce rotta. “Non l’ho mai sentito così… Deve essere successo qualcosa di sicuro” <Certo dammi qualche minuto> gli dico. <Grazie…> gli sento dire un’ultima volta per poi riattaccare. Rimango un attimo sconcertata per poi prendere la giacca e uscire di fretta di casa. Spero solo che non sia successo nulla di grave. Salgo per le scale del suo palazzo in fretta e busso alla porta del suo appartamento. <Vieni Christine entra pure> mi dice facendomi entrare nel suo appartamento. L’appartamento di Francesco è sempre stato uno dei più ordinati e perfetti che io abbia mai incontrato, ma ora… sembra che sia passato un uragano. Ci sono delle scatole di pizza sparse per il pavimento e delle bottiglie vuote di birra sul tavolo della cucina. <Sì, scusa per lo stato in cui è ridotta la casa è solo che ho avuto altro a cui pensare> mi dice mentre si siede sul divano. Mi siedo accanto a lui e solo ora noto i suoi occhi arrossati, forse per un pianto. <Cosa è successo Francesco? Mi sto preoccupando> gli chiedo io. <Io e la mia ex abbiamo litigato ancora, per l’ennesima volta> mi risponde mettendosi la testa tra le mani. <Oh, mi dispiace tantissimo. Non te lo meriti> gli rispondo accarezzandogli la spalla. <Ma non è solo per quello…> prosegue ancora, ma senza alzare la testa. <Cos’è successo d’altro?> gli chiedo preoccupata. Lui non mi risponde e si passa le mani tra i capelli. <Non mi tenere sulle spine per favore> gli dico io ansiosa. Lui prende un bel respiro e prosegue alzando lo sguardo verso di me. <E’ stato in quel momento che io ho capito di provare qualcosa per te> mi dice. Io rimango impietrita mentre strabuzzo gli occhi. <Io… sono mesi che mi porto questa cosa dentro e non ho mai trovato il coraggio di dirtelo e nemmeno ora ce l’ho. Sono perfettamente consapevole che tu e Nico state insieme e siete una bellissima coppia, ma io te lo dovevo dire perché sto letteralmente impazzendo> dice guardandomi negli occhi. Io sono senza parole. <Io… non me l’aspettavo> mormoro mentre mi passo una mano tra i capelli. <So che tu non mi ricambierai perché ami Nico, però… volevo solo dirtelo ecco…> mi risponde lui. Tra noi cala un silenzio imbarazzante. Io amo Nico, però quello che mi ha appena detto Francesco mi ha colpito molto. Cerco di raccogliere i pensieri per trovare una risposta. <Io… mi dispiace veramente Francesco, ma…> dico, ma Francesco mi blocca sorridendo <Non ricambi, lo so. Non devi fartene una colpa: a cuor innamorato non si comanda>. Io gli sorrido e arrossisco un po’. La suoneria del mio telefono interrompe il nostro momento. Vedo il nome del mio ragazzo e dico a Francesco che devo andare a rispondere. Lui mi sorride e io vado in camera sua per parlare con Nico. <Pronto?> <Chris, ti avevo mandato un messaggio, almeno un’ora fa. Ma dove sei?> mi chiede lui preoccupato. <Sono a casa di Francesco> ma non ho tempo di dire alto che lui dice ad alta voce <E CHE DIAMINE CI FAI A CASA DI FRANCESCO ALLE DIECI E MEZZA DI NOTTE?!> <Aveva bisogno di me, ok?!> <CHE COSA?! Stai scherzando spero! E di cosa aveva bisogno sentiamo? Doveva catturare le falene?> <Senti, io non me ne faccio nulla delle tue scenate di gelosia, ok? Io vado dai miei amici quando mi pare e piace, non sta a te decidere!> sbotto io nervosa. <Ma stiamo parlando di uno che ci stava spudoratamente provando con te! Se permetti mi dà molto fastidio che tu sia a casa sua a quest’ora!> <Ma non abbiamo fatto nulla Nico! Doveva parlarmi e basta!> <Doveva parlarti?! E di cosa?> <Te ne parlo quando ci vediamo> dico sospirando. <Chris…> <Nico è una questione delicata, non peggiorare le cose> dico io. <Ok, ci sentiamo nei prossimi giorni> sbotta lui nervoso. <Ciao> riesco a dire prima che metta giù. Sospiro frustrata e mi siedo sul letto passandomi le mani sul volto. <Va tutto bene?> chiede Francesco entrando nella camera. <Io e Nico abbiamo discusso> dico mentre Francesco si siede accanto a me. <Mi dispiace, spero che riuscirete a risolvere> mi dice lui e io accenno un sorriso. <Anche se lui ha conquistato il tuo cuore, diversamente da me, non lo odio e vi vedo veramente bene assieme. Mi dispiacerebbe se la vostra relazione finisse> prosegue. Io alzo lo sguardo verso di lui e mi rendo conto che è veramente una bella persona e si merita il meglio. <Grazie Fra. Spero proprio che tu un giorno riesca a trovare quella giusta, perché ti meriti veramente il meglio> gli dico abbracciandolo forte. Lui sorride e ricambia l’abbraccio. Ci sono persone che per la propria felicità farebbero di tutto e ci sono persone che per la felicità degli altri sono disposti a dare via un poco della propria.
 
1° luglio 2019
Al momento sto per fare una delle cose più pazze che abbia mai fatto in vita mia. Non l’ho mai fatta per nessuno dei miei ex una cosa del genere. Ebbene, sto prendendo un aereo alle 7 di mattina per andare dal mio ragazzo. Perché? Perché ho un disperato bisogno di vederlo e di risolvere le cose con lui. In questi ultimi due giorni ho riflettuto molto sulla nostra relazione e su quello che siamo, complice anche il fatto che Francesco mi abbia confessato i suoi sentimenti. Quando scendo dall’aereo sono all’aeroporto di Nizza e prendo un bel respiro. Sono un po’ in ansia, soprattutto perché non so come la prenderà. Nessuno sa che sono a Monaco e il problema più grande al momento è che non so nemmeno dove abita il mio ragazzo. Inoltre, oggi è il compleanno di mio cugino. Un casino insomma. Decido che sia il caso di chiamare qualcuno per farmi dare l’indirizzo di Nico. Chiamo l’unica persona che so che terrà la bocca chiusa. <Chi è?> sento dire da una voce assonnata dall’altra parte del telefono. <Buongiorno orso olandese, non è potrebbe venire a prendermi dato che sono all’aeroporto di Nizza> <CHE?? CHRISTINE RICCIARDO E’ VENUTA A MONACO?!> <Max…> sto per dire ma mi blocca subito <Non dire altro! Tra poco sono lì!> esclama lui tutto felice. Dopo neanche una mezz’oretta lui è già arrivato. Mi saluta con un caloroso abbraccio e carica la mia valigia nel bagagliaio. <E’ la prima volta che vieni qui senza dire niente a nessuno> mi dice Max dopo essere salito sulla sua Aston Martin al posto di guida. <C’è una prima volta per tutto> gli rispondo io facendogli l’occhiolino. <E’ successo qualcosa?> mi chiede distogliendo brevemente lo sguardo dalla strada per guardarmi con i suoi occhi di ghiaccio. <Io e Nico abbiamo… discusso, si può anche dire che abbiamo litigato, credo> dico io. <Non so come si dica in questi casi> proseguo poi sorridendo un poco. Questo è vero: questa con Nico è la mia prima vera relazione. Vedendomi tesa Max mi sorride rassicurandomi. <Vedrai che si risolverà tutto> mi dice dandomi una leggera pacca sulla gamba. <Lo spero> mormoro mentre guardo fuori dal finestrino la città.
 
Nico Pov’s
Sento qualcosa di umido che mi lecca la guancia. Apro gli occhi e vedo il mio cagnolino che è tutto preso nel cercare di svegliarmi. <Zeus, diamine, che ore sono?> dico mentre mi rigiro cercando la sveglia dove c’è l’orario. 7:45. Sbuffo sonoramente mentre Zeus abbaia. <Avevo intenzione di dormire tranquillamente almeno il lunedì mattina, non di svegliarmi alle 8 meno un quarto!> dico frustrato passandomi la mani sul volto. Zeus continua ad abbaiare, quasi come a darmi una mossa per farmi scendere dal letto. <Va bene, va bene mi alzo!> dico, alzando le mani in segno di resa, mentre alzo dal letto. L’ultima settimana non è stata per niente bella: prima litigo con Christine, poi scopro che è andata a casa di quel tizio e abbiamo litigato di nuovo e infine domenica la gara non è andata per niente bene, con Daniel e me rispettivamente dodicesimo e tredicesimo. Questi sono i classici giorni da dimenticare. Zeus non so per quale motivo stamattina continua ad abbaiare. Di solito è molto tranquillo, ma stamattina è proprio intenzionato a far svegliare tutti i vicini. <Mi spieghi che hai stamattina?> chiedo al mio cane mentre mi preparo una semplice tazza di caffè. Zeus mi guarda come a dire “Certo che sei proprio stupido a non capire!” <Scusa se non parlo il cagnese!> gli rispondo io alzando gli occhi al cielo. Finisco in fretta la mia tazzina di caffè e la metto nel lavandino. Nel mentre penso a Christine: mi manca da morire. Siamo appena all’inizio della nostra relazione e non voglio rovinare tutto con dei litigi. Abbiamo litigato e io odio litigare con le persone a me care. Il tutto perché ho fatto il geloso. Mi do del cretino da solo. Fuori sento il rombo di un auto: il rumore è vicino, ma non ci faccio caso. Qui a Monaco macchine che fanno rumori così si sentono tutti giorni. Zeus invece inizia ad abbaiare più forte. <Zeus, basta! Chi li sente i vicini poi eh?> dico io, ma lui non smette e corre verso la porta. Si volta indietro come a dirmi di seguirlo. <Ma che cosa fai? Chi vuoi che bussi alle 8 di mattina?> dico io indicando la porta. Toc toc. Quel leggero suono mi fa immediatamente contraddire. <Ma che diavolo…?> dico visibilmente stupito. Zeus scodinzola felice. Io gli sorrido e vado ad aprire. Mi ritrovo davanti l’ultima persona che mi sarei aspettato di vedere. <Christine?>
 
Christine Pov’s
<Christine?> dice il mio ragazzo visibilmente stupito. <In persona> dico io sorridendo leggermente. <Vieni entra pure> mormora ancora non credendoci che sono qui. “A dir la verità non ci credo nemmeno io”. Entro nel suo appartamento anche se mi sembra strano chiamarlo così dato che sarà almeno tre volte il mio. È tutto in stile moderno e devo dire che mi piace. Non faccio in tempo a fare due passi che vengo accolta dagli abbai di Zeus. <Ciao piccoletto!> esclamo io prendendolo in braccio mentre mi lecca la guancia. Adoro questo cagnolino, è come se lo conoscessi da sempre. Dopo averlo salutato per bene lo rimetto a terra e lui corre nella sua cuccetta. <Non mi aspettavo di trovarti qui> dice il mio ragazzo mettendosi le mani in tasca. Indossa una tuta e anche se si è svegliato da poco è bello come sempre. <Dovevo parlarti> dico io prendendo un bel respiro. Lui annuisce e mi fa cenno di proseguire. <In questi giorni sono successe un po’ di cose. Abbiamo discusso prima in Francia e poi per telefono. Quando sono andata a casa di Francesco, lui mi ha detto che gli erano successe delle cose un po’ spiacevoli e poi… mi ha detto che prova qualcosa per me> quest’ultima parte la dico tutta d’un fiato. Lui strabuzza gli occhi e dice attonito <Ti ha detto che ti ama?> <Sì> dico abbastanza decisa. <Wow…> mormora lui passandosi una mano tra i capelli. <Già…>. Mi ero preparata un discorso mentale che gli avrei fatto, ma ovviamente quando ce l’ho davanti mi scombussola tutti i piani. Tra noi cala il silenzio. <E cosa pensi di fare?> mi chiede poi. <Lui sa che noi due stiamo insieme e ha scelto di non interferire nella nostra relazione> gli rispondo. <Ti ho chiesto cosa pensi tu di fare> mi dice lui teso. <Beh… Naturalmente quello che mi ha detto mi ha stupito e non poco, ma io non lo amo> gli rispondo rilassandomi un po’ di più. Lui mi guarda e mi sorride. <Io non amo lui, io amo te. Io ti amo con tutta me stessa e non mi importa se ogni tanto litighiamo perché io so a chi appartiene il mio cuore. E quella persona sei tu> dico io finalmente confessando del tutto i miei sentimenti. Lui mi sorride e si avvicina a me posandomi una mano sulla guancia. <Ti amo Nicolas. Ti amo da morire> mormoro io guardandolo negli occhi. Lui non dice nulla, accarezza con il pollice la mia guancia per poi premere le sue labbra sulle mie. Quasi mi manca la forza nelle gambe per tutte le emozioni che sto provando in questo momento. E’ un bacio dolce che sa di amore, che sa di noi. Metto la mani intorno al suo collo e lo avvicino di più a me. Ci stacchiamo un secondo e ridiamo felici. Le sue mani scendono verso le mie cosce e mi solleva facendomi incrociare le gambe intorno al suo bacino. Mi bacia ancora con un sorriso stampato sulle sue labbra. Quando ci stacchiamo siamo senza fiato, ma siamo felici, troppo felici. <Mi sei mancata tantissimo> dice lui premendomi un leggero bacio sulle labbra. <Anche tu mi sei mancato> sussurro io baciandolo di nuovo. <Adesso ti ho tutta per me…> mormora contro le mie labbra. <Sei felice?> gli chiedo io a bassa voce. <Non sai quanto> mi dice con un sorrisetto e mi bacia ancora. Io ridacchio alle sue parole e lo abbraccio. <Com’è possibile che sei sempre così bella?> mi chiede, ma penso che sia più una domanda rivolta a lui. Mi lascia dei piccoli baci sul collo risalendo poi sulla mascella e sulle labbra. <Mi faccio bella solo per te, amore mio> gli dico baciandolo ancora una volta sulle labbra. Ora che sono qui voglio godermelo per bene e voglio godermi a pieno il nostro amore. Lui mi riposa a terra, ma mi tiene comunque vicino a lui. <E ora mettiamoci all’opera!> esclamo poi io vedendolo però aggrottare le sopracciglia. <Per cosa?> mi chiede lui. <Dobbiamo preparare la festa di compleanno di mio cugino e io voglio fare le cose per bene!> dico facendolo ridere. Lui ride e mi bacia ancora. <Ti amo> mi sussurra all’orecchio. <Ti amo anch’io> dico sorridendogli felice.
 
Spazio autrice:
E voilà! Nuovo capitolo, molto particolare e diverso dal solito. Credetemi che è stato veramente complicato e ci ho messo un po' di tempo. Spero comunque che vi sia piaciuto. E in più, novità del giorno, oggi è il mio compleanno!!!❤🥳 +15 anche per me ahahahah.
Preparatevi per il prossimo capitolo perché sarà tutto incentrato sul compleanno di Daniel e vi consiglio di preparare qualche fazzolettino. E che dire vi saluto e ci vediamo alla prossima! Baci❤🥰😘
Martina

Siamo fatti per amare | Nico Hulkenberg Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora