34. The present and the future (vierunddreißig)

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Avete presente la sensazione di star vivendo un sogno? Che tutto quello che stai vivendo sia solo frutto della tua immaginazione? Ecco, è così che mi sento io. Dopo aver fatto di nuovo l’amore con Nico verso le 3 di mattina, si è riaddormentato come un bambino. Gioco con qualche ciuffo rimelle della sua chioma bionda. Sono veramente fortunata ad averlo. Mi rigiro verso il comodino e guardo la sveglia: sono le 8:20. Decido di alzarmi comunque, tanto non riuscirei a prendere sonno. Mi metto dei pantaloncini corti e una felpa, cercando di fare il meno rumore possibile. Vado poi in cucina per vedere che colazione fare. Prendo gli ingredienti per fare i pancake e mi metto ai fornelli. La proposta di ieri di Nico di andare a convivere mi ha stupito molto: non me l’aspettavo proprio. Ovvio, avrei voluto dirgli di sì, però non sono ancora pronta per mollare tutto qui e andare con lui a Monaco. E sì datemi pure della cretina, perché spesso e volentieri lo sono. È che… non so è sempre tutto così… facile? Così semplice… Forse mi devo abituare al fatto di avere una vita normale per una buona volta senza farmi paranoie. Ho ragione: d’ora in poi non rovinerò l’atmosfera tra me e Nico e le relazioni con i miei amici a causa dei miei problemi mentali. <Guten Morgen, Liebe> sento sussurrare al mio orecchio mentre due braccia mi avvolgono i fianchi. <Guten Morgen> gli rispondo voltandomi brevemente con la testa e dandogli un bacio sulla guancia. <In frigo hai dei wurstel?> mi dice poi staccandosi da me per andare ad aprire il frigorifero. <Dei wurstel? Di mattina?!> gli chiedo io scioccata. <Sì, anche delle uova con la pancetta sarebbe perfetto> prosegue lui continuando a cercare con la testa nel mio frigorifero. <Ma ti sei bevuto il cervello o cosa?! Io non mangio quella roba!> esclamo io. <Sono per me infatti> ribatte guardandomi con un sorrisetto. In risposta io gli faccio la linguaccia. Decido che preparerà lui da solo la sua colazione che mi fa venire il vomito solo a pensarci. Non mi piace proprio la colazione salata. Io invece mi sono preparata degli ottimi pancake con la nutella. <Amore, ma dov’è che hai imparato a cucinare così bene? Quei pancake mi stanno facendo venire l’acquolina in bocca!> mi chiede lui mentre addento un pezzo del mio dolce. <A dire la verità non lo so nemmeno io dove ho imparato a cucinare così. Un po’ mi ha aiutato mia zia quando ero in Australia. Comunque, è una passione che ho ereditato dai miei genitori: loro amavano la cucina, soprattutto quella australiana e quella italiana. Penso che me l’abbiano trasmessa un po’ loro> gli rispondo io sorridendo. Lui annuisce sorridendo. La mattinata prosegue nel migliore dei modi, a pranzo però Nico se ne va perché deve tornare a Monaco per fare la valigia e per prendere Zeus che verrà in vacanza con noi, poiché domani partiamo per la Croazia. Il viaggio d’andata quindi non lo faremo insieme, ma ci troveremo direttamente là. Nel pomeriggio quindi ne approfitto per far venire a casa mia Jessica per passare del tempo assieme e per farmi aiutare con la valigia. <E’ da un po’ che non parliamo da sole: come va con Carlos?> le chiedo mentre metto ordinatamente alcune magliette dentro il mio bagaglio. <Molto bene! Dopo domani partiamo e andiamo in Spagna perché mi vuole presentare la sua famiglia e poi andremo a Ibiza e staremo lì> mi risponde tutta eccitata. <Bene dai, sono felice per te!> <Non è che tu conosci qualcuno della sua famiglia tipo, che so, suo padre o sua madre?> mi chiede lei. <Conosco le sue sorelle e sono molto simpatiche, quindi di loro non ti devi preoccupare. Suo padre è una persona tutta d’un pezzo, mentre sua madre è molto dolce, quindi penso che non troverai problemi con nessuno di loro> le rispondo cercando di rassicurarla. <Speriamo! Ci manca solo che abbia problemi con i suoi!> mi risponde lei sospirando. <Guarda, non me ne parlare che ho già avuto questo tipo di problemi!> esclamo io pensando ai genitori di Nico. Lei ridacchia contagiando anche me. <E invece te? Con Nico come va?> mi chiede curiosa. <Direi bene. Ieri mi ha chiesto di andare a convivere…> dico facendole spalancare gli occhi per la sorpresa. <E?> <E nulla, ho rifiutato> le rispondo facendola sbuffare sonoramente, ma prima che possa aggiungere altro proseguo <Non è per lui, è solo che non sono pronta a rischiare di perdere il lavoro, anche se non è nulla di che, per andare a Monaco con il rischio di non trovarlo là. Non voglio vivere alle sue spalle, sai che non sono il tipo. Lui naturalmente ha tutte le disponibilità economiche per poter vivere assieme anche se io non lavoro, ma… non lo so… non è giusto secondo me> le dico sedendomi sul letto. Lei annuisce capendo quello che voglio dire. <Hai ragione, in effetti non hai tutti i torti. Voglio dire, anche se vivete insieme tu vorresti comunque mantenere la tua indipendenza> mi dice e io annuisco prontamente. <Comunque parlando ancora di uomini, Daniel è già andato in vacanza?> prosegue lei. <Si! Mi ha chiamata prima che tu venissi e mi ha detto che è già andato a Las Vegas> <Figurati! Ci avrei scommesso non so cosa che sarebbe andato in America> esclama lei per poi scoppiare a ridere. Mio cugino è un amante dell’America e non ha esitato infatti a prendere il primo aereo per andare là. Mentre continuiamo a parlare, mi arriva una notifica di Instagram. Si tratta di un post di mio cugino.

Siamo fatti per amare | Nico Hulkenberg Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora