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Novità nell'angolo in fondo ❤️

Novità nell'angolo in fondo ❤️

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Ero una bugiarda da sempre.
E lo dovevo a me stessa, alla mia vita, dato che mentire non era altro che uno dei tanti modi che aveva una donna per sopravvivere in una società che ancora non le aveva riconosciuto una mente, ma solo un ruolo.

Eravamo figlie progettate per diventare mogli, e, in questo scopo, delimitavano i nostri troppo.
Troppo vecchia, troppo brutta, troppo sensuale.
Eravamo sempre un tanto o un poco, e mentire era la giusta chiave per riuscire ad avvicinarsi alla meta sperata.
Era spietato - tremendo - ma anche assurdamente necessario.

E, quella mattina, quando Emily venne presentata alla porta, io la accolsi con il mio miglior sorriso, abbracciandola e baciandola. Anche lei fu perfetta, non vacillando mai e inventando ricordi di incontri passati che non erano esistiti nemmeno nella nostra fantasia. Fummo così brave che le cameriere – perfino Dora – non temettero mai di noi, neppure quando, per l'imbarazzo del momento, Uriah arrossì durante le presentazioni fasulle.
In fondo, lui era un uomo.

«Porto altro tè?» Domando Dora, porgendo la tazzina rosa ad Emily. «Sembrate un'amante dei biscotti al burro, signorina. Posso farveli preparare.»

«Sto bene, grazie, Dora,» disse lei, mesta come una rosa delicata. Uriah l'aveva fatta ripulire per bene, arrivando anche a farla leggermente profumare di fiori e pesche. Nella notte, era riuscito a trovarle dei nuovi vestiti – questa volta da signorina – e li aveva rinchiusi in due bauli nobili. Noleggiata una carrozza e pagato il silenzio del cocchiere, il gioco era fatto.
Le apparenze erano salve, così come il matrimonio. Tutto perfetto, tutto secondo i piani. Quindi – mi chiedevo – come mai fossi così triste.

«Non preoccuparti, Dora,» mi aggiunsi, accarezzando il capo di Elias, seduto vicino al bracciolo della mia poltroncina: «ti farò chiamare nel caso avessimo bisogno.»

La donna annuì, gentile come al solito, e si dileguò, chiudendosi la porta alle spalle. Aspettai un solo momento e presi un sorso di tè. «Credo di odiare quella donna.»

«Come?» Chiese Emily, sorridendo per lo stupore. «È così gentile.»
«Quello è il problema,» confermai, secca: «nessuno è così gentile di natura. È impossibile.»

Lei mi guardò con viva tristezza.
Emily era sinceramente preoccupata per me, e mi andava anche bene. Ero felice del fatto che avesse avuto una vita migliore della mia e che riuscisse anche a fidarsi delle persone senza paura ma, per me, non era così.
Ero ancora in attesa dell'eccezione che avrebbe stravolto tutto – una che, magari, non sarebbe morta da un giorno all'altro.

Un briciolo di tristezza strinse il mio cuore, costringendomi a deglutire per ritrovare la voce. Presi un sospiro, cauta, e poi sfiorai una ciocca di peli sulla cute di Elias, grattandolo appena. «Credo di aver capito che voi conosceste Hamlet. Vi parlavate.»

Ophelia | il cacciatore di stregheWhere stories live. Discover now