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«Le guardie sono state ritrovate con la gola tagliata, mentre la serratura della porta era forzata

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«Le guardie sono state ritrovate con la gola tagliata, mentre la serratura della porta era forzata.»

Uriah parlava veloce, quasi senza fiato, mentre, stremato, continuava a stringere il cuscino di Emily. Elias, invece, gironzolava per la stanza della ragazza, magari cercando qualche indizio.

«Uriah, sei certo che nessuno sapesse della presenza di Emily?» Chiesi, cercando di aiutarlo. Lui scosse il volto con forza.

«Come potrebbe? È stata rinchiusa in quella cella per mesi e la servitù è incantata, nessuno avrebbe mai potuto farne parola.»

Quindi, chi era stato?
Magari un parente della giovane, qualche conto in sospeso del passato? Sembrava difficile da credere.

«Erano qui per Ophelia.»

Subito, alzai lo sguardo, trovando quello di Elias alla mia ricerca. Era serio come non mai.

«Questo è il secondo attacco in pochi giorni, il primo dopo il loro fallimento. Erano disperati e affrettati per via del matrimonio. I ladri che hanno attentato ad Ophelia sono morti, quindi non hanno potuto riferire la stanza esatta.»
La stanza esatta.

«Credi che Emily sia stata rapita per errore?» Chiesi, stupefatta. «Al mio posto.»
«È l'unica idea a cui riesco a pensare.»

Una nemmeno così priva di senso, in realtà.
Sospirai, appesantita, e, dopo brevi istanti, presi la mia decisione.
Non potevo permettere che venisse sprecato altro sangue.

«Vado da Adam,» decisi e, svelta, iniziai a togliermi il vestito da sposa.
Strabiliato, Uriah nemmeno riuscì a guardarmi, mentre Elias si fece tutto rosso in volto.

«Come? Non puoi andare da Adam.»
«Perché no?» Incalzai, prendendo dall'armadio della ragazza il primo abito disponibile - mi stava un poco stretto, ma poteva andare. «Adam è mio fratello, Elias, e credo che questa sia una questione che spetta a me risolvere.»

Infilai scarpe e mantello, già pronta ad andarmene ma, anche questa volta, il ragazzo si mise in mezzo.
«È pericoloso.»

«Il mondo lo è,» commentai, acida: «quindi vuoi tenermi imprigionata per sempre?»

Elias era un muro traballante: voleva la mia salvezza, voleva proteggermi, ma cosa fare, quando era lui il pericolo?
Cosa avrebbe scelto?

«Come vuoi,» decise, infine, continuando a fissarmi: «ma verremo con te.»

Uriah si mise in piedi, asciugandosi le lacrime e pronto all'azione. «Elias ha ragione: non posso lasciare Emily da sola. Ha bisogno di me.»

Poco convinta, mi sentivo comunque in trappola. Ma, in fondo, mi avrebbero potuto rinchiudere in casa.

«Andiamo, allora."»

Elias scelse di andare a piedi, non volendo attirare troppo l'attenzione, e così tornai, dopo così tanto, nella mia casa natale.
Sembrava deserta: niente braccianti, niente amici di passaggio. I campi erano spogli e incolti, quasi nessuno li avesse toccati per settimane, ed i fiori nel giardino erano tutti appassiti.
Cosa hai fatto, Adam?

Ophelia | il cacciatore di stregheWhere stories live. Discover now