Capitolo 2

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Giorno 2 di crociera - Palma Di Maiorca, Spagna

Scendemmo dalla nave alle otto del mattino seguente nella città spagnola Palma Di Maiorca. Mentre gli altri adolescenti optarono per passare la giornata sulla spiaggia Jet Skiing e giocare a pallavolo, io decisi di restare con i miei genitori e mia sorella minore Sofi per esplorare il luogo. Socializzare non era semplicemente fatto per me.

Trascorsi tutto il tempo che la mia famiglia mi concesse a fare foto su foto a "Le Seu", una cattedrale gotica che sorgeva dalle mura della città ma ovviamente Sofi si annoiò e arrivò il momento di andare avanti. Prendemmo una strada laterale esterna alla principale zona turistica e ci ritrovammo in un labirinto di pittoreschi vicoli che conducevano a musei, gallerie e al più fantastico ristorante di Tapas. Avere la possibilità di parlare nella mia lingua madre con tutti gli abitanti del luogo mi faceva sentire a casa.

Più tardi, nel corso nella giornata, non appena il sole iniziò a tramontare, portai Sofi a mangiare un gelato e farci una passeggiata lungo il porticciolo, ammirando lo splendente oceano blu nel sole a calar della sera. Cominciai a sognare ad occhi aperti, immaginando di partire un giorno lasciandomi tutto alle spalle viaggiando verso dei bellissimi posti come quello che avevo di fronte in quel momento. Era qualcosa che tuttavia sapevo non sarebbe mai potuto accadere. Viaggiare non faceva parte dei piani della mia famiglia per me, a meno che non sarebbe stato per futuri viaggi di lavoro che avrei dovuto fare una volta aver iniziato a lavorare per l'azienda di mio padre. Era una cosa che avrei semplicemente dovuto accettare.

Quando arrivò il momento di risalire sulla nave, l'unica cosa che mi spronava era il pensiero di imbattermi di nuovo in quella cameriera dagli occhi verdi quella sera stessa. Ma non appena arrivò la cena e passò, sfortunatamente lei non si vide da nessuna parte. Invece ebbi la non piacevole esperienza di rivedere Harry. I nostri genitori sembrava davvero che si piacessero e riuscivo a vedere il luccichio negli occhi di mia madre quando Harry la informò che ci eravamo già conosciuti la sera prima.

- "Che bel giovane gentiluomo" disse entusiasta una volta che ci separammo. Riuscivo a vedere cosa stesse pensando nella sua testa e onestamente ne ero fisicamente disgustata.

Mi liberai della compagnia dei miei genitori e andai alla ricerca di qualche posto dove avrei potuto finalmente stare da sola per rilassarmi e scrivere sul mio diario. Dopo una lunga passeggiata, arrivai in una zona appartata del ponte più alto della nave. Era probabilmente il posto più freddo della nave perché non c'era una copertura dalla brezza marina, ma non mi importava molto, credo che fosse per quello che non c'era nessuno. Mi sedetti per terra vicino alle ringhiere della nave, misi i miei auricolari e misi subito in riproduzione Ed Sheeran sul mio ipod. Era sempre il mio artista preferito da ascoltare mentre scrivevo, era la perfetta combinazione.

Non sapevo quanto tempo fosse passato ma alla fine iniziai ad avere crampi nella mano con la quale stavo scrivendo. Posai la penna e mi alzai, decidendo che avrei semplicemente ammirato la vista per un po'. Alzai lo sguardo aspettandomi di vedere l'infrangersi delle onde, ma invece mi incontrai con un paio di occhi verdi penetranti a circa un metro di distanza dal mio viso. Il mio cuore fece un balzo saltando all'indietro per la paura.

- "OH MIO D..." iniziai a dire ma i miei denti si strinsero contro la lingua "OWWW, MERDA" imprecai appena un caldo dolore si propagò nella mia bocca. La ragazza di fronte a me guardava scioccata e confusa. Era la cameriera dell'altra notte.

- "Mi sfono morza la linga" cercai di spiegare con la lingua che usciva ancora fuori dalla mia bocca.

La ragazza sorrise e si morse il labbro trattenendo una risata "Che cos'era quello?" ridacchiò.

- "Mi sono morsa la lingua" ripetei più chiaramente. Un improvviso senso di imbarazzo si instaurò dentro di me ora che avevo realizzato quale brutta seconda impressione stessi facendo nei confronti della bella cameriera. Perché non potevo essere figa per una volta nella mia vita?

Lifeboat Lighthouse (Traduzione Ita Camren)Where stories live. Discover now