Capitolo 34

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Giorno 24 – Venezia, Italia

Camila's Pov

Rimasi nella stanza di Ally tutta la notte con gli amici di Lauren. Aspettavamo qualcosa, qualsiasi cosa. Ma non successe niente. Nessuna parola, nessuna notizia dall'alto, nessuna Lauren. La notte scorreva lentamente, ogni minuto che passava sembrava molto più lungo dei reali sessanta secondi e alla fine persi completamente la cognizione del tempo.

Per lo più rimanemmo in silenzio, cosa c'era da dire? Mi sentivo un po' fuori posto in una stanza circondata dagli amici più cari di Jake, tutti che piangevano per il ragazzo che avevano conosciuto così bene negli ultimi mesi o, nel caso di Richie, con cui era cresciuto. Jake mi piaceva molto e sapevo che fosse un bravo ragazzo, quello era ovvio anche dalle poche volte che l'avevo incontrato, ma non lo conoscevo allo stesso livello di tutti gli altri in quella stanza, non lo vedevo come un fratello, cosa che invece ormai faceva Lauren. Il mio cuore soffriva al pensiero di lei tutta sola in qualche stazione di polizia italiana, molto probabilmente affranta e spaventata. Aveva già perso più di quanto avrebbe mai fatto la maggior parte delle persone in una vita, quindi non potevo immaginare come si sentisse in quel momento. Sapevo che probabilmente non avrei potuto rendere la cosa meno dolorosa per la mia ragazza, ma mi sentivo come se avessi dovuto stare con lei, l'ultima cosa che volevo era che lei si sentisse sola.

Alla fine, mentre i miei occhi stanchi e pesanti si chiudevano per quella che doveva essere la centesima volta, Ally mi suggerì di tornare nella mia stanza per cercare di riposarmi, assicurandomi che mi avrebbe chiamata non appena ci fossero state notizie. All'inizio non ero sicura, ma sebbene non avessi alcuna possibilità di dormire quella notte, non avrei comunque aiutato Lauren stando lì. In effetti c'era ben poco che potessi fare, non mi ero mai sentita così impotente. Avevo pensato per un attimo di provare a contattare l'avvocato della mia famiglia nel caso in cui Lauren ne avesse avuto bisogno.

Da quello che avevo appreso dai suoi amici, i fatti su ciò che fosse realmente accaduto quella notte erano incerti e sfocati. Tutto quello che sapevo per certo era che lei e Jake avevano lasciato brevemente la festa per condividere uno spinello ad un certo punto e fu lì che scoppiò una rissa che coinvolse Harry ed era finita in qualche modo con Jake che cadeva in mare. In realtà, ciò che era successo esattamente, nessuno sembrava saperlo per certo. Anche se non avevo alcun dubbio che Lauren avesse alcuna colpa nella sua morte, probabilmente non sarebbe stato un male per lei avere un avvocato decente. Harry l'avrebbe sicuramente avuto. Rimuginai l'idea nella mia mente, ma più ci pensavo, più mi rendevo conto che non ci fosse modo che il nostro avvocato facesse qualcosa senza prima l'autorizzazione di mio padre, e c'erano più possibilità che tornassi a Miami e nevicasse ad agosto piuttosto che lui accettasse.

Quando tornai alla mia suite erano quasi le cinque del mattino e il posto era completamente silenzioso. I miei genitori dovevano essersi arresi dopo la ventesima chiamata senza risposta al mio telefono e dovevano essere semplicemente andati a letto. Avevo mandato loro un messaggio all'inizio della notte per far loro sapere approssimativamente cosa fosse successo e che ero nella stanza di un amico, ma dopo di che avevo cessato ogni contatto con loro, sapendo che non avrebbero detto o fatto nulla di significativo o utile per contribuire alla situazione. Il fatto che si fossero arresi e fossero andati a letto dimostrava solo quanto mi vedessero come una causa persa. Avevano chiaramente finito di preoccuparsi. Non che mi importasse, mi andava perfettamente bene.

Quando entrai in camera scoprii che le mie valigie erano già state imballate con tutte le mie cose da una delle nostre cameriere, lasciando nient'altro che un pigiama poggiato sul mio letto e un vestito appeso fuori dal mio armadio. Quella visione non fece che aumentare il terrore e l'ansia che mi erano cresciuti alla bocca dello stomaco per tutta la notte, come un grosso gomitolo di lana, aggrovigliato e annodato al punto che era impossibile rilassarsi. In mezzo a tutto il caos, mi era completamente sfuggito di mente che la crociera sarebbe finita quel giorno e che tra sole sei ore sarei sbarcata per l'ultima volta e mi sarei diretta verso un volo di ritorno a Miami senza Lauren. Come se ciò non fosse stato già abbastanza da gestire emotivamente, ora avevo anche la preoccupazione di sapere se Lauren sarebbe stata anche fuori dalla stazione di polizia e sarebbe tornata sulla nave prima che io andassi via.

Lifeboat Lighthouse (Traduzione Ita Camren)Where stories live. Discover now