Capitolo 18

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Giorno 14 di crociera (Camila's POV)

- "Lauren, Lauren" dissi io a bassa voce, scuotendo la ragazza addormentata e accoccolata sopra di me.

Svegliarsi tra le braccia di Lauren era una delle sensazioni più belle che avessi mai provato e inoltre, nonostante avessimo dormito solo per tre ore, mi sentivo sorprendentemente ben riposata.

Ogni tanto durante la notte le nostre posizioni si erano invertite e in quel momento Lauren era per metà sopra di me con la sua testa sul mio petto rendendomi impossibile muovermi. Non volevo davvero svegliarla, era in momenti come quello, quando lei, mentre dormiva e abbassava la guardia, che appariva più dolce che mai. Sembrava molto più piccola e più vulnerabile e mi dava quell'inspiegabile sensazione che dovessi proteggere quella ragazza a tutti i costi.

- "Svegliati piccola" dissi facendo scorrere le mie dita tra i suoi capelli "Sono le 6:30, devo andare."

- "No" mormorò Lauren contro il mio petto "Altri cinque minuti" aggiunse stringendomi di più a sé. Il fatto che io stessi indossando solo la biancheria intima e la maglia di Lauren, che si era abbastanza alzata durante la notte, significava che ci fosse un sacco di contatto tra le nostre pelli in quel momento, non che mi dispiacesse.

- "Lauren ho già scritto a Normani e..." sospirai riluttante.

- "Senti" disse Lauren più duramente "Puoi coccolarmi ora o possiamo discuterne a riguardo per cinque minuti e poi mi coccoli, scelta tua" fece una pausa "Risparmieremo più tempo se tu lo facessi già ora."

Non potei evitare di ridacchiare alla testardaggine della ragazza più grande "E io che pensavo di essere io quella coccolona nella nostra relazione."

Nel momento in cui quello parole mi uscirono dalla bocca feci una smorfia. Non avevo intenzione di usare la parola "relazione". Le cose sembravano farsi davvero serie, specialmente considerando tutto quello che ci eravamo dette la sera prima, ma quello che eravamo era qualcosa del quale non avevamo ancora discusso.

Non capivo se Lauren si fosse resa conto della mia scelta di parole o se avesse scelto di ignorarle, ma in ogni caso non rispose. Invece, alzò la testa per lasciare una scia di baci delicati sul mio collo.

- "Non farmi riaddormentare" mormorai mentre chiudevo gli occhi facendo si che il mio corpo aderisse di nuovo a quello di Lauren, arrendendomi alle richieste di Lauren come lei sapeva che avrei fatto.

- "Parlami allora" mormorò Lauren assonnata.

Rimasi lì distesa in silenzio per un momento, sapevo di cosa volessi parlare ma ero un po' nervosa.

- "Ricordi quello che ti ho detto riguardo al fatto che pensavo di amarti ieri sera? Non è esattamente quello che intendevo, lo sai no?" dissi timidamente, comunque sia nel momento in cui le parole lasciarono la mia bocca capii quanto potessero essere fraintese da Lauren "Cioè non penso di amarti. Lo so" aggiunsi velocemente "Ero solo troppo spaventata di dirlo esplicitamente nel caso tu non provassi lo stesso."

Lauren annuì in modo comprensivo "Beh provo lo stesso, quindi non devi preoccuparti" fece una pausa per un momento, prima di fare un profondo e tremante respiro "E' così spaventoso" aggiunse a voce così bassa che a stento riuscii a sentirlo.

Lauren non dovette nemmeno spiegarsi perché sapevo cosa intendesse. Ci aveva messo così tanto a costruire quel suo muro per proteggersi e ora finalmente mi stava dando la possibilità di abbatterlo e di rendersi completamente vulnerabile con me. Aveva provato più dolore lei nei suoi diciotto anni di quanto ne potessero provare altre persone in una vita intera, quindi permettere ad una persona di stare in una posizione dalla quale si poteva potenzialmente aggiungere a questo dolore doveva essere terrificante.

Lifeboat Lighthouse (Traduzione Ita Camren)Where stories live. Discover now