Capitolo 5

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Giorno 4 - Roma, Italia (Camila's POV)

Era in momenti come quelli che volevo spegnere il cervello. Dovevo alzarmi entro un paio d'ore ma dormire non sembrava un'opzione quella notte. Il bacio che Lauren ed io ci eravamo date continuava a ripetersi nella mia testa. Era sembrato così perfetto, ma da qualche parte nel retro della mia mente tutto quello che riuscivo a sentire erano le parole di Dinah durante la lezione di cucina "Molti dello staff sono squallidi in ogni caso. È tutto un gioco per loro, vogliono solo vedere quante ragazze riescono ad avere sulla nave" Per quanto io volessi credere che non fossi solo "un gioco" per Lauren, non potevo evitare di considerare il fatto che potesse essere una possibilità. Una sera rendeva abbastanza ovvio il fatto che noi non potessimo nemmeno passare del tempo insieme e quella dopo mi stava baciando e mi guardava nel modo in cui aveva fatto quella notte. Era tutto così confuso. Cercai di autoconvincermi che Lauren non fosse in quel modo, ma più ci pensavo, più mi rendevo conto di non sapere davvero nulla di lei. Quel poco tempo che avevamo passato a parlare era stato incentrato solo su di me, non mi ero nemmeno preoccupata di chiederle nulla su di lei. Probabilmente pensava che fossi un'idiota piena di me.

Una cosa che avevo capito era che sembrava ci fossero due lati di Lauren. Il lato dominante rappresentato da quella ragazza profonda, sicura di sé che sembrava sapere sempre quale fosse la cosa giusta da dire, ma poi c'era anche quel lato del quale io avevo avuto una rapida visione alla fine della serata. Il lato che sembrava in un certo senso insicuro e perso. Avevo notato, dal primo momento in cui l'avevo vista, che i suoi occhi fossero bellissimi, ma c'era sempre stato anche quello sguardo vuoto e triste? Come avevo fatto a non notarlo prima? Magari ero davvero piena di me.

Non ero sicura di che ora fosse quando la mia mente finalmente sprofondò nel sonno, ma non passò molto tempo prima che la mia sveglia suonasse e mia madre mi tirasse fuori dal letto per farmi preparare per la giornata. Non ero una gran bevitrice di caffè, ma quella sarebbe stata una giornata da doppio latte macchiato a meno che non avessi voluto dormire in piedi mentre camminavo per Roma.

I miei genitori vollero vedere tutte le principali attrazioni turistiche, quindi la nostra prima tappa fu il Colosseo, ma era troppo affollato per i miei gusti. Feci un promemoria mentale sul fatto che probabilmente sarebbe stato bello tornare fuori stagione, quando non avrei dovuto lottare per farmi strada tra la moltitudine di persone. L'unione del caldo, del sovraffollamento e la mia mancanza di riposo mi stavano mettendo in agitazione, avevo anche risposto male a Sofi un paio di volte.

La tappa successiva in cui volevamo andare era la Basilica di San Pietro ma arrivata a quel punto volevo solo andarmene via da tutti. Sapevo che mio padre non mi avrebbe mai lasciato visitare la città da sola, quindi mi inventai un'elaborata bugia riguardo al volermi incontrare con due ragazze che avevo conosciuto al corso di cucina il giorno prima. I miei genitori all'inizio apparvero esitanti, ma dopo cinque minuti, usando il mio potere di persuasione e mettendo su i miei migliori occhi da cucciolo, accettarono di farmi andare. Non avevo alcuna idea di dove stessi andando, il che di solito mi spaventava, ma quel giorno sembrava diverso, la nuova libertà trovata era esilarante.

Casualmente mi imbattei in un mercato all'aperto del luogo. Non avevo mai visto nulla del genere, avrei potuto passare ore camminando in giro per gli scenari colorati, tutto era così vivace ed eccitante. Improvvisamente mi trovai davanti due proprietari di bancarelle che sembrava stessero avendo una discussione molto animata sul pesce, in una lingua che non riconoscevo. Stavo guardando il dibattito quando ad un tratto sentii una voce familiare alla mia sinistra.

- "Camila? Hey Camila?" mi girai vedendo Lauren solo a qualche metro lontana da me. Eravamo in un enorme città piena di milioni di persone, le possibilità di incontrami con lei erano praticamente zero, eppure in un certo senso non ero sorpresa.

Lifeboat Lighthouse (Traduzione Ita Camren)Where stories live. Discover now