Capitolo 8

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Giorno 8 di crociera - Sicilia (Lauren's POV)

La mia mano vagò per il buio nel tentativo di mettere fine allo squillante suono della sveglia il più velocemente possibile. Era il suono che più odiavo al mondo, specialmente nei giorni in cui sapevo sarei stata bloccata sulla nave anziché esplorare qualunque bella città nella quale avevamo attraccato. Sfortunatamente ci dovevano essere dei membri dello staff sulla nave nel caso qualche passeggero decidesse di restare su. La direzione cercò di renderlo il più giusto possibile facendo ruotare i turni così che tutti quanti avessero lo stesso tempo a disposizione giù dalla nave, ma non potevo comunque evitare di provare una sorta di risentimento che sentivo alla bocca dello stomaco ogni volta che servivo un passeggero mentre la nave era attraccata. Non solo perché stessero perdendo l'opportunità di visitare una bella città, ma soprattutto perché stessero sprecando anche la mia. Perchè qualcuno dovrebbe pagare tutti quei soldi e poi effettivamente non scendere dalla nave non lo concepivo, a quel punto avrebbero potuto sedersi nelle loro piscine private nella loro casa.

Proprio nel momento in cui il rancore si stava impossessando di me improvvisamente mi venne in mente che avrei passato la serata con Camila, magari dopotutto quella giornata non era da condannare. Mi ritrovai a sorridere inconsciamente al pensiero della bellissima ragazza dagli occhi marroni e cercai velocemente di allontanarlo. Quello non doveva succedere, il piano non era quello...ma se avessi dovuto essere completamente onesta con me stessa, avevo capito nel secondo in cui le mie labbra avevano toccato le sue che il mio piano iniziale era evaporato, era finito prima ancora di iniziare davvero. Era come se i miei sentimenti mi avessero colpita tutti in una volta, cosa che mi colse abbastanza di sorpresa perché avevo imparato ad accettare il fatto che non fossi capace di provare sentimenti. Sì, riuscivo a sentire il desiderio e l'attrazione sessuale, ma l'intera cosa del "tenere davvero a qualcuno come persona" era un po' strana per me. Ovviante tra tutte le miliardi di persone sulla terra per le quali avrei potuto provare sentimenti DOVEVA essere proprio QUELLA ragazza.

Il mio istinto iniziale era stato quello di respingerla e di mettere distanza tra di noi il più possibile, ma per quanto volessi starle lontana, semplicemente non potevo. Era come se ci fosse una sorta di forza magnetica che mi spingeva verso di lei. Lei sembrava così inevitabile. Magari era un solo un colpo di fortuna, magari più tempo avrei passato con Camila e meno mi sarebbe piaciuta e poi sarei potuta ritornare sull'obiettivo che originariamente mi ero imposta. Ma se quello che stessi provando era davvero genuino, avrebbe complicato le cose a lungo andare e questo era quello che mi spaventava di più.

In quel momento, tutto quello che sapevo era che mi piaceva stare con lei e improvvisamente non mi sentivo interamente vuota. Quindi indipendentemente se quel sentimento fosse durato o no, mi sarei lasciata coinvolgere da esso fino a quando lo avrei sentito. Per quanto fosse inconveniente e ironico, magari era proprio quello di cui avevo bisogno.

***

Il lavoro fu influenzato dal pensiero di vedere Camila che continuava a vagarmi in testa. Dovevo pensare a qualcosa di discreto che avremmo potuto fare quella sera, non potevo esattamente portarla a cena o girare con lei per la nave. Ero così presa dai miei pensieri che non avevo notato la piccola ragazza distante solo qualche metro da me che mi chiamava ripetutamente.

- "So che sono dello staff ma mi devi comunque servire" rise la ragazza sembrando leggermente stupita.

Scossi la testa in segno di scuse "Scusami Ally, non ti avevo nemmeno vista."

- "Eri completamente con la testa fra le nuvole. Dove hai lasciato il tuo cervello stamattina?" scherzò Ally.

- "Probabilmente insieme al tuo senso dell'umorismo" risposi sarcastica, ricevendo un giocoso schiaffo sul braccio dalla ragazza più bassa.

Lifeboat Lighthouse (Traduzione Ita Camren)Where stories live. Discover now